Niscemi (Caltanissetta)
Combattivo corteo contro le antenne Usa Muos e per la smilitarizzazione della Sicilia
Schembri intervistato da una tv locale, che però taglia il manifesto del PMLI
La questura caccia da Niscemi due militanti No Muos

 
Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
 
Domenica 4 agosto 2019 a Niscemi (Caltanissetta) si è svolto un corteo No Muos. Esso si è svolto a conclusione del presidio permanente in contrada Ulmo dove si è tenuto il “campeggio resistente” No Muos dove per tre giorni si sono ritrovati in tenda centinaia di attivisti No Muos. Campeggio che è divenuto una istituzione del movimento No Muos che puntualmente si ripete ogni anno ai primi di agosto orgnizzato dal Coordinamento dei comitati No Muos Siciliani contro le antenne Usa nella sughereta distante qualche centinaio di metri delle reti della base della marina militare degli Stati Uniti d'America.
All'interno del campeggio si sono svolte iniziative con assemblee e dibattiti di un certo interesse. Il coordinamento ha fatto un bilancio con un documento finale, secondo il nostro parere positivo e interessante. Noi come Cellula “Stalin” della provincia di Catania del PMLI per motivi oggettivi non siamo stati in grado di partecipare alle assemblee ma troviamo i temi condivisibili (vedi articolo de “Il Bolscevico” sulla conferenza svoltasi a Catania il 12 giugno 2019).
Il coordinamento No Muos a conclusione dell'iniziativa ha messo a punto un comunicato dove tra l'altro si dice: "sono stati giorni intensi di assemblee e discussioni che hanno rilanciato le lotte in prospettiva d'assemblea dei movimenti, oltre a constatare la scarsa presenza degli altri movimenti di lotta territoriali, a parte antudo, è venuta fuori l'esigenza di rivedersi e provare a costruire qualcosa insieme e si sono fatte alcune proposte interessanti, in primis una possibile rivista on line per i movimenti di lotta, su cui lavorare a partire da settembre”.
Il corteo ha 18 attraversato le strade del paese con oltre 400 manifestanti venuti da ogni parte della Sicilia con la partecipazione attiva di militanti No Muos niscimesi, donne, giovani e meno giovani che non si arrendono alla lotta di lunga durata per liberare Niscemi dal “muostru”. Ad aprire il corteo lo striscione "No muos Turi libero tutti liberi" con le bandiere No Muos, seguiva lo striscione "Smuntamulo riprendiamoci la suaghereta". Tanti i giovani combattivi del Centro sociale Colapesce, della Piazzetta, di Potere al popolo, anarchici, e altre forze. Tre le bandiere rosse con la falce e martello, Sinistra anticapitalista, Proletari comunisti (con i quali i nostri compagni hanno scambiato materiale di propaganda) e la bandiera del PMLI. Un fronte unito con l'obiettivo comune di liberare Niscemi dal “muostru” e smilitarizzare la Sicilia. Tanti gli slogan, tra i quali “Yankee go home”, “No Muos”, “Fuori l'Italia dalla Nato, fuori la NATO dall'Italia”, “La Sicilia sarà più bella senza il Muos e Sigonella”.
Il corteo si è concluso a Largo Mascione con alcuni interventi degli organizzatori che hanno confermato la volontà del movimento No Muos di continuare la lotta. Per l'autunno sono previste tante iniziative sia in paese che al presidio. Gli organizzatori hanno informato che è tornata a Niscemi "l'associazione Rita Atria, una delle prime realtà a dare vita al coordinamento regionale dei comitati No Muos; nonostante la delusione delle ultime sentenze, una delle sue fondatrici, Nadia Furnari ha ribadito che “bisogna scegliere da che parte stare, oggi più che mai, visti i tempi che viviamo".
Gli attivisti No Muos hanno chiuso le giornate di lotta, fra presidio e corteo, con l'invito a battersi per "nuovi obiettivi” poiché “la lotta è ancora lunga; nessuno si può tirare indietro, perché si può perdere una battaglia, ne abbiano vinte diverse, ma la guerra è ancora lunga" .
Il PMLI ha partecipato al corteo tramite i compagni della Cellula “Stalin” della provincia di Catania, militanti e amici che tenevono alta la bandiera del PMLI e lo storico manifesto No Muos ripreso e fotografato. Tale manifesto, con le sue parole d'ordine, ha dato un contributo politico alla lotta No Muos. Il compagno Sesto Schembri, Segretario della Cellula è stato intervistato da “Il giornale di Sicilia”. L'ha trasmessa tagliando però il manifesto del Partito. Schembri nell'intervista ha denunciato la presenza della struttura del Muos di fatto legata alle guerre imperialiste, struttura nata in un territorio con vincoli ambientali con inquinamento elettromagnetico a danno della popolazione, struttura che nasce senza il volere del popolo niscimesi, e dove i governi di “centro-destra” e di “centro-sinistra" non si sono opposti. Il compagno ha concluso con un appello ad allargare il fronte unito ai sindacati e alle associazioni religiose.
Tante le ricerche fatte sugli effetti negativi delle onde elettromagnetiche sulla salute degli abitanti, inquinamento ambientale che si aggiunge a quello della vicina raffineria di Gela. Registrato il malcontento fra la popolazione nei confronti del M5S che aveva promesso lo smantellamento del Muos; la ministra della Difesa, la pentastellata Elisabetta Trenta, autorizza lavori senza passare dell'ufficio tecnico del comune, tanto che il sindaco di Niscemi Massimiliano Valentino Conti e il Comitato mamme No Muos hanno presentato ricorso al TAR contro il ministro Trenta e la sua decisione di consentire lavori di vario genere all'interno della base militare Usa senza l'autorizzazione del comune.
Da denunciare la repressione che si è abbattuta contro gli attivisti No Muos il 18 agosto, quando due fogli di via hanno raggiunto due attivisti. In un comunicato del Coordinamento dei Comitati No Muos contro le antenne Usa a Niscemi si sostiene “I No Muos attaccano, la repressione risponde... sono passati 12 giorni dalla fine del campeggio resistente ... la questura di Catania ha fatto pervenire a due militanti del movimento No Muos, due fogli di via da Niscemi, notificati direttamente dalla questura di Caltanissetta. Ai due militanti, viene impedito di accedere a Niscemi … Stiamo attendendo la durata di questo divieto. È la terza volta, però, che accade negli ultimi anni... e anche in passato questa misura è stata applicata a tantissimi militanti del Movimento”. Basta ricordare il pacifista Turi Vaccaro ancora agli arresti, dopo un anno, per aver danneggiato una struttura per telecomunicazioni satellitari.
 

4 settembre 2019