Gli ultimi tre interventi di Scuderi sono fondamentali per avere un'idea corretta della linea politica e organizzativa del PMLI

 
di Francesco – provincia di Reggio Calabria
 
Ho studiato approfonditamente i tre interventi del compagno Segretario generale Giovanni Scuderi pubblicati nel volumetto “Viva la Terza Internazionale” nonché su “Il Bolscevico”. Discorsi attuali e fondamentali che un futuro simpatizzante attivo o militante deve necessariamente conoscere ed assimilare per avere un'idea corretta della linea politica e organizzativa del Partito.
Questo il mio giudizio sul primo dei tre interventi dal titolo: "La situazione politica del PMLI, i nostri problemi e la lotta contro il capitalismo, per il socialismo".
Ideologicamente e politicamente il PMLI è forte. Un dato inconfutabile lo dimostra: dal 1977 (anno della sua fondazione) ad oggi continua ad essere l'unico Partito autenticamente marxista-leninista in Italia, a differenza di altri partiti sedicenti comunisti ormai scomparsi da anni e rifondati, come il PC del trotzkista mascherato Rizzo giusto per fare un esempio. E questo lo si deve principalmente ai "vecchi" compagni pionieri che fin dai tempi dell'Organizzazione hanno profuso tutte le loro energie, il loro impegno, e la loro devozione alla causa del socialismo in Italia, lottando duramente e instancabilmente contro ogni forma di revisionismo, riuscendo così a non fare cambiare colore al Partito.
Un valido esempio per nuovi dirigenti e militanti che hanno il dovere di proseguire il cammino da loro tracciato.
Ma il cammino è ancora tutto in salita, perciò, bisogna andare avanti con fiducia e serenità, bisogna continuare a studiare di più il marxismo-leninismo-pensiero di Mao - per avere una concezione proletaria del mondo - concentrarsi sulle priorità e radicarsi. Seguire le coordinate del lavoro politico di massa del Partito e metterle in pratica nel miglior modo possibile, avvalersi della critica e dell'autocritica, applicare la politica del fronte unito, tenendo sempre presente il contesto in cui si opera, essere immuni da qualsiasi atteggiamento individualistico, rispettare il centralismo democratico, anteporre gli interessi del Partito e del proletariato agli interessi personali. Se sul piano ideologico e politico, nonostante le contraddizioni, il Partito, come ho potuto constatare, è abbastanza forte, altrettanto non si può dire a livello economico, non disponendo degli ingenti finanziamenti pubblici di cui godono i partiti borghesi e costretto ad andare avanti con le proprie forze. Dispiace apprendere che se un giorno venissero a mancare le quote mensili di alcuni compagni non si riuscirebbe a pagare più l'affitto della Sede centrale. Ma questi problemi, e la storia del PMLI lo dimostra, non impediranno certo di portare avanti con ancor più veemenza la lotta contro il capitalismo che finora ha causato solo, povertà, diseguaglianze sociali, razzismo, sessismo, fascismo e guerre imperialiste, peggiorando inevitabilmente la qualità della vita delle masse. Il nostro compagno Segretario generale Scuderi una volta ha detto: "Noi comunisti siamo come i semi e il popolo come la terra, dovunque andiamo dobbiamo mettere radici e fiorire in mezzo al popolo". Tenendo bene a mente queste parole, i simpatizzanti attivi e i militanti hanno il dovere di ridestare le coscienze delle masse assopite dopo anni di deideologizzazione comunista ad opera della classe dominante borghese. Simpatizzanti attivi e militanti, hanno il dovere di fare conoscere e portare avanti le rivendicazioni politiche e sociali del PMLI, nei luoghi di lavoro e studio e nelle manifestazioni di massa. Simpatizzanti attivi e militanti hanno il dovere di dire a voce alta che solo il socialismo può cambiare veramente lo stato di cose presenti in Italia. Consapevolmente, abbiamo davanti un compito che richiede sforzi immani e di lunga durata, ma tutto ciò non può e non deve spaventarci perché viviamo ancora nell'epoca della rivoluzione proletaria.
Tanto più ci si allontana dal marxismo-leninismo-pensiero di Mao, tanto più si è soggetti a impantanarsi nel revisionismo controrivoluzionario.
Con questa breve ma importante premessa, inizia il mio giudizio sul discorso del compagno Giovanni Scuderi: "Continuiamo ad applicare la linea organizzativa e propagandistica per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso".
Centone, per anni simpatizzante attivo, ha deciso di abbandonare il Partito, dopo aver messo pesantemente in discussione la sua linea propagandistica, il suo modo di rapportarsi al proletariato, alle masse e agli altri partiti "comunisti", per la conquista del socialismo in Italia. Critiche, a mio avviso, infondate perché non supportate dai fatti.
Il Partito da sempre impegnato in grandi battaglie a livello locale e nazionale, senza dubbio gode di un certo seguito e di una certa autorevolezza. Ne sono testimoni i tanti lettori de "Il Bolscevico", organo del PMLI, che il 15 Dicembre compirà 50 anni, e che nessun partito della sinistra e della destra borghese può vantare di avere. Il sito Internet del PMLI inspiegabilmente oscurato da Tiscali per un mese, ha generato svariati messaggi di supporto e di affetto, anche dall'estero. Lo testimonia anche l'articolo de “Il Fatto quotidiano”, che ha dato notizia, con grande risalto, dell'importante articolo de “Il Bolscevico” su Roberto Saviano. Ovviamente, se questo seguito non è forte come dovrebbe, non è certo colpa del PMLI. I media, controllati dalla borghesia capitalista, non hanno nessuno interesse a farlo conoscere a livello nazionale e a diffondere la sua parola rivoluzionaria tra le masse e le file del proletariato. A tutto ciò si aggiunge l'ostilità degli altri partiti che si reputano comunisti, che invece di unire, dividono, invece di cercare l'incontro, cercano lo scontro. Condivido quanto detto dal compagno Scuderi che spetta ai sinceri marxisti-leninisti conquistarli alla causa del socialismo, cercando in tutti i modi possibile di chiarire loro le idee, e ricongiungere così quanto prima le due metà della chiave, per dare al PMLI un corpo da Gigante Rosso.
Ritornando alla premessa iniziale, è abbastanza evidente che le critiche mosse da Centone sono state solo un pretesto per abbandonare il Partito e passare al trotzkismo controrivoluzionario. Se Centone, adulato dalla borghesia capitalista, in piena crisi ideologica, non si fosse allontanato di un solo millimetro dal marxismo-leninismo-pensiero di Mao, sono sicuro che avrebbe respinto senza difficoltà quelle pallottole ricoperte di zucchero, invece di caderne vittima.
Sono giunto al terzo ed ultimo giudizio sull'importante discorso del compagno Scuderi: "La lotta tra le due linee all'interno del PMLI".
L'abbandono di Centone ha dimostrato ancora una volta, che all'interno del PMLI a volte compaiono due tendenze: una spinge in avanti, l'altra frena. Una positiva, l'altra negativa.
Queste tendenze, rappresentano la contraddizione di classe che esiste tra borghesia e proletariato. Rappresentano la contraddizione, tra vecchio e nuovo. Nei periodi in cui queste tendenze opposte risultano complementari, la linea politica e organizzativa del Partito va avanti. Nei periodi in cui queste tendenze opposte risultano antagoniste, la linea politica e organizzativa del Partito frena.
Per questo motivo dirigenti e militanti devono essere sempre vigili, devono conoscere e mettere in pratica il principio della lotta tra le due linee, e avvalendosi della critica e dell'autocritica combattere strenuamente le idee borghesi che dall'esterno, vengono portate all'interno del Partito del proletariato per corromperlo, e per fargli cambiare colore.
Stalin una volta ha detto: "Non dimentichiamo mai che dobbiamo essere estremamente vigilanti, e non dimentichiamo mai, che il nostro Partito è simile a una fortezza le cui porte si aprono soltanto a coloro che hanno dato buona prova di sé e ne sono degni".
Viva la linea organizzativa e propagandista del PMLI!
Abbasso i revisionisti!
Abbasso i traditori!
Viva il PMLI!
Avanti con forza e coraggio sulla via dell'Ottobre!
 

16 ottobre 2019