Salvini in posa col neonazista Etter
Il pregiudicato svizzero è amico del filosofo russo nazista Dugin, già consigliere di Putin

 
 
Cosa deve ancora accadere affinché sedicenti antifascisti e intellettuali di “sinistra” prendano finalmente coscienza che Salvini è il capo dei fascisti del XXI secolo? L’ultima sottovalutazione del ruolo di Salvini l’abbiamo udita il 5 di ottobre in piazza a Roma dall’imbroglione Marco Rizzo che esclamava di fronti ai “suoi” numerosi, fieri e combattivi giovani comunisti: “Salvini è un reazionario, ma non un fascista”.
Che dire allora della foto postata da un salviniano doc, qual è Alessandro Casali, nella quale egli compare assieme a Salvini e allo svizzero Roger Etter in canton Ticino?
Casali, vicesindaco di Luino (VA), balzò alle cronache nel 2015 poiché, nel giorno in cui nel canale di Sicilia morirono 900 migranti, pubblicò su Facebook un volantino-fotomontaggio dal titolo "Vacanze in Italia", con un barcone e la scritta "35 euro al giorno, vitto e alloggio, ricariche telefoniche e sigarette". Il tutto rimanendo ben saldo sulla sua poltrona nonostante le numerose richieste che invocavano le sue dimissioni.
In questa foto di qualche mese è indicativo l’abbigliamento di Salvini (che al tempo era ancora Ministro degli Interni) che sfoggia una t-shirt con il disegno della croce di San Giorgio, simbolo dell'“eroismo” dei crociati in Terra Santa e prima bandiera della Lombardia, alla quale sono sovrapposte, due asce incrociate che ricordano i martelli degli Hammerskin neonazisti.
A questa bella coppia di incalliti razzisti xenofobi, si aggiunge Etter, personaggio noto in Ticino in quanto ex deputato dell'Udc, partito svizzero della destra reazionaria, che la sera del 24 febbraio 2003 invitò nella sua villa di Rovio l'imprenditore edile Ernesto Zanini sparandogli in testa.
La vittima si salvò miracolosamente e le indagini – che poi lo condannarono a 11 anni - provarono che il tentato omicidio era premeditato al fine di coprire alcune malversazioni economiche poiché lo stesso Etter avrebbe gestito un conto segreto di Zanini intascandosi oltre tre milioni di franchi in dieci anni di “lavoro”.
Questo l’elemento più noto del suo passato. Ciò che conta però, e che rappresenta il motivo di questa evidente vicinanza con Salvini, è che oggi Etter è ritornato “in politica” fondando l’associazione di estrema destra “Fratria”, in piena continuità con le sue simpatie mai nascoste per le camicie brune, per la gioventù ariana, per le armi, per le croci celtiche e per l’iconografia nazista, insieme all’esaltazione della “resistenza etnica” per lui illuminante del Sudafrica boero.
Un personaggio dunque losco e attivissimo come dimostra anche il lavoro svolto da questa sua associazione che lo scorso 11 giugno – proprio mentre in Italia scoppiava il “Russiagate” - a Lugano ospitò una conferenza pubblica di Aleksandr Dugin, il filosofo nazista, amico e consigliere di Putin, che ritroviamo a fianco di Gianluca Savoini sia all'hotel Metropol di Mosca sia in altre iniziative italiane promosse anche in alcune sedi di Casapound.
Dunque ecco l’ennesima prova del nove che, affiancata a una serie interminabile di avvenimenti e di altrettante foto di Salvini in compagnia di fascisti, neonazisti e di camorristi, conferma davanti agli occhi di tutti cos’è veramente la Lega, quali rapporti abbia e con chi.
Cosa serve ancora per prendere coscienza del pericolo che Salvini e la Lega rappresentano anche ora che siedono momentaneamente sui banchi dell’opposizione governativa?
Prima gli antifascisti e i democratici lo capiranno e meglio sarà. Prima denunceranno insieme a noi a una sola voce che la Lega è il nuovo partito fascista e Salvini è il nuovo Mussolini a capo dei fascisti del XXI secolo, e più armi avremo per scongiurare questo pericolo, solo per adesso sopito.
Solo così potremmo dare coscienza alle masse, su larga scala, affinché, se Salvini in futuro dovesse nuovamente governare il nostro Paese, sia la piazza a non farlo salire a Palazzo Chigi o a buttarlo giù il più rapidamente possibile poiché, se fosse stato per i partiti parlamentari del regime neofascista e per l’azione inconsistente dei sindacati confederali, Salvini sarebbe ancora saldamente al governo, a distruggere politicamente, culturalmente e socialmente il nostro Paese con la sua arroganza fascista e razzista.
 
 

16 ottobre 2019