Alleati sì ma ciascuno dei due paesi imperialisti tira l'acqua al suo mulino
Trump non concede nulla a Mattarella sui dazi, la Siria e la Nato
Il presidente della Repubblica esalta l'alleanza con gli Usa, l'alleanza atlantica e la politica estera interventista dell'Italia, in particolare il suo ruolo nel “Mediterraneo allargato”

 
A due settimane dalla visita a Roma del segretario di Stato americano Mike Pompeo e dai suoi incontri col presidente Giuseppe Conte e il ministro Luigi di Maio
che rafforzavano i legami economici, politici e militari tra l'imperialismo americano e quello italiano nell'ambito della Nato, a parte i diversi interessi commerciali dell'imperialismo italiano che lo hanno portato a fare da testa di ponte della nuova Via della seta con la principale concorrente del Usa, la Cina di Xi, si è svolta il 16 ottobre la visita a Washington del presidente Sergio Mattarella, incontratosi con l'omologo americano Donald Trump.
Cambiavano gli attori ma la scena di Roma si replicava alla Casa Bianca; Trump non concedeva nulla a Mattarella sui dazi, la Siria e la Nato. Grandi voli pindarici sulla “straordinaria amicizia tra Italia e Stati Uniti”, sui “tanti amici italiani”, sui “grandi amici nel tuo governo”, può ben dirlo, ma tutto qui. Trump attaccava l'Iran e elogiava l'Arabia Saudita che aveva accettato di pagare il costo delle nuove truppe americane inviate nel paese, tirando al contempo le orecchie all'alleato Nato che recalcitra a aumentare il suo contributo economico all'alleanza militare imperialista; difendeva l'invasione turca della Siria, che a dire il vero Mattarella non ha pubblicamente sollevato a Washington; esultava per la sentenza dell'organizzazione mondiale del commercio (Wto, nel sigla inglese) che aveva accolto il ricorso Usa contro gli aiuti di stato al consorzio europeo Airbus e autorizzato le sanzioni di rappresaglia che sarebbero scattate due giorni dopo l'incontro. L'Italia non fa parte del consorzio Airbus e Trump prometteva che ne avrebbe riparlato col ministro competente. Non cambierà nulla.
Mattarella da parte sua esaltava l'alleanza con gli Usa e la Nato, la politica estera interventista dell'Italia, dal Sahel ai Balcani, dall'Iraq all'Afghanistan e in particolare il suo ruolo nella regione mediterranea, mare e paesi rivieraschi compresi in quello che definiva il “Mediterraneo allargato” ma anche nella “Coalizione per sconfiggere Daesh e il terrorismo transnazionale”.
Concetti che riprendeva il 17 ottobre nell'incontro con la Presidente della Camera dei rappresentanti, la democratica Nancy Pelosi, dove la Nato era definita “cardine del nostro impegno globale per la sicurezza” e l'iniziativa imperialista dell'Italia “il nostro ruolo nel Mediterraneo allargato – spiegava Mattarella - discende dalla consapevolezza che quel mare rappresenta una frontiera globale in cui l’Italia è chiamata a un ruolo di prima linea, in coordinamento con alleati e partner”. Definiva Italia e Stati Uniti “alleati leali” ma intanto le sanzioni economiche Usa, anche all'Italia, partivano lo stesso il 18 ottobre nonostante le promesse di Trump.

23 ottobre 2019