Dimostrazione di forza della classe operaia campana
Riuscito sciopero di 4 ore contro i licenziamenti Whirlpool
L’azienda costretta a ritirare la procedura di cessione dello stabilimento

 
Redazione di Napoli
Giovedì 31 ottobre vi è stato un bello, colorato ma soprattutto combattivo e riuscito corteo in occasione dello sciopero generale di 4 ore dell'industria e del terziario nell'area metropolitana di Napoli a sostegno della vertenza dei lavoratori e delle lavoratrici Whirlpool e contro la chiusura dello storico stabilimento di via Argine. Tutto ciò nonostante in settimana l'azienda multinazionale statunitense produttrice di elettrodomestici avesse annunciato un dietrofront dinanzi all’ondata di cortei, scioperi e presidi indetta dai metalmeccanici napoletani culminati con il blocco dell’autostrada Napoli-Salerno il 15 ottobre scorso.
Il 30 ottobre, infatti, i pescecani capitalisti ritiravano la procedura di cessione dello stabilimento di Napoli con richiesta di riaprire un nuovo tavolo di trattative, fermo restando la riattivazione della produzione di lavatrici nel sito partenopeo e il suo prolungamento. Pur confermando ipocritamente che la situazione di mercato “rende insostenibile il sito”, la società bloccava di fatto i licenziamenti collettivi di più di 400 operai affermando di essere “pronta al dialogo per individuare un futuro sostenibile nel lungo termine allo stabilimento e ai suoi dipendenti”.
L’annuncio della tregua da parte della proprietà americana non appannava quella unità, combattività e compattezza vista in piazza giovedì 31 ottobre dove lavoratrici e lavoratori Whirlpool aprivano il corteo che attraversava il centro cittadino fin dalle prime ore della mattinata supportati dai sindacati confederali di categoria, Fiom, Fim e Uilm. Il concentramento in piazza Mancini vedeva migliaia di lavoratori in piazza, molti dei quali solidarizzavano con i metalmeccanici Whirlpool, tra cui i lavoratori dell’indotto dell’azienda, i lavoratori portuali, ma anche studentesse e studenti universitari che salutavano dalle scale dell’Università centrale i lavoratori in lotta.
Superato il rettifilo il corteo cingeva piazza del Gesù dove si teneva il comizio del segretario generale della Cgil Napoli, Walter Schiavella, che non ha risparmiato critiche ai governi locali e nazionali: “domani però chiameremo alle responsabilità anche le istituzioni locali, in primis la Regione Campania, il Comune stesso perché trasformino la solidarietà in un progetto concreto, guardando non all’oggi ma al dopo domani”. Perché anche questa volta nel corteo i sindacati hanno fatti riferimento di rinfoltire l’industria in Campania e contrastare l’imminente e definitiva desertificazione, chiedendo di risolvere ai governi Conte, De Luca e De Magistris le vertenze Mecfond, American Laundry, Metalfer, Fincantieri, Auchan, Almaviva che vedono ancora migliaia di posti di lavoro pronti ad andare in fumo.
Il segretario Fiom Napoli, Mauro Cristiani, ha sottolineato che “l’unica vittoria della battaglia è il rispetto e il mantenimento da parte di Whirlpool dell’accordo 2018”. La segretaria generale della Fiom, Francesca Re David e la segretaria nazionale Fiom Barbara Tibaldi affermano che “finalmente si torna alla ragionevolezza e ci si potrà confrontare senza il ricatto della chiusura, individuando, per quanto ci riguarda ed insieme alle parti che hanno sottoscritto l’accordo di ottobre 2018, le condizioni per continuare a produrre lavatrici nello stabilimento di Napoli”. E aggiungono: “il tavolo ministeriale va riattivato immediatamente”. “Questo risultato – proseguono – lo si deve alla compattezza e all’unità con la quale i lavoratori di tutti i siti italiani hanno risposto all’attacco di Whirlpool. Per noi questo è un primo risultato utile a ripristinare il confronto utile a garantire il futuro per tutti i siti italiani: ora va rafforzato l’accordo e il piano industriale di Whirlpool Italia. Questo per non tornare mai più indietro”. Non basta di certo, invece, a De Magistris partecipare ai cortei se poi, di fatto, il suo esecutivo non ha prodotto uno straccio di piano di lavoro per il rilancio di Napoli, né sollecitato la giunta regionale De Luca o il governo trasformista liberale Conte a lanciare un piano straordinario per l’occupazione e lo sviluppo per la città partenopea, la Campania e il Mezzogiorno.
 

6 novembre 2019