In preparazione del vertice di dicembre a Londra
I ministri della Difesa della Nato avallano l'invasione turca della Siria

 
La riunione dei ministri della Difesa dei paesi Nato che si è tenuta a Bruxelles il 24 e 25 ottobre aveva all'ordine del giorno varie tematiche in preparazione dei documenti per il vertice dei leader dell'alleanza che si terrà a Londra il 3 e 4 dicembre prossimi: dalla verifica del mantenimento degli impegni assunti sull'aumento delle spese militari al rafforzamento delle capacità di mobilitazione delle forze al mantenimento dell'occupazione militare in Afghanistan. Al primo posto, e non poteva essere diversamente, la “situazione nella Siria nord-orientale”, ossia l'invasione della Siria da parte di un paese Nato, la Turchia, che aveva appena avuto il via libera dall'azionista di maggioranza dell'alleanza militare imperialista, gli Usa.
Appena due giorni prima, il 22 ottobre, Putin e Erdogan avevano firmato a Sochi l'accordo per occupare parte della Rojava, la regione a maggioranza curda nella Siria nordorientale. Una intesa analoga a quella del 17 ottobre firmato da Erdogan nella capitale turca con la delegazione Usa guidata dal vice presidente Mike Pence e dal segretario di Stato Mike Pompeo. L'applicazione dei due accordi era ancora nella prima fase, quella del cessate il fuoco ma col monito alle forze curde di sbaraccare lungo tutta la linea di confine e lasciare il posto agli invasori turchi e alle pattuglie russe a registrare una spartizione della Siria in via di attuazione.
Il progetto imperialista che nega i diritti del popolo curdo riceveva a prescindere l'avallo della Nato col segretario generale, il laburista norvegese Jens Stoltenberg che lodava i due alleati della Nato, Turchia e Stati Uniti, per la dichiarazione congiunta e vedeva persino “alcuni passi nella giusta direzione, in particolare il fatto che abbiamo visto una riduzione della violenza e dobbiamo fare affidamento su questo per fare ulteriori progressi”.
Nel documento dell'incontro di Bruxelles i ministri della Difesa ripeteranno che “concordano” sulla necessità di trovare una soluzione politica al conflitto in Siria, una posizione che non dice nulla ed e buona per tutte le stagioni, e tuttavia non mancano di ricordare che comunque “è importante preservare i progressi compiuti nella lotta contro l'ISIL / Daesh”, senza spendere neppure una parola sulle formazioni curde, protagoniste di questi progressi, che il partner Nato turco stava cannoneggiando.
La novità dell'incontro sulla situazione della guerra in Siria riguardava la proposta avanzata in quella sede dalla Germania sulla creazione di un'area sicura nella Siria nord-orientale con una presenza della comunità internazionale. Che non poteva avere applicazione immediata dato che richiedeva un pronunciamento quantomeno anche dell'Onu ma che intanto faceva registrare il tentativo dell'imperialismo tedesco di entrare nel giro dei paesi imperialisti impegnanti a spartirsi la Siria.

6 novembre 2019