Realizzata in occasione del 50° anniversario dell'eccidio
Intervista de “Il Bolscevico” a uno dei protagonisti della lotta per la terra a Fragalà

Di seguito pubblichiamo stralci dell'intervista che il compagno Luciano Iocca rilasciò a “Il Bolscevico” in occasione del 50° anniversario dell'eccidio di Melissa a Fragalà davanti al monumento dedicato al ricordo dei tre braccianti assassinati.
Si tratta di una testimonianza preziosa di uno dei protagonisti di quella lotta. Infatti Luciano Iocca partecipò in prima persona all'occupazione delle terre e a Fragalà fu anche gravemente ferito da una pallottola nella regione lombare.
Sono un comunista, sono di Melissa nato e cresciuto a Melissa.
Nel 1949 avevo 19 anni e insieme a tanti compagni e a tutta la popolazione venimmo qui a Fragala su questo terreno perché la gente di Melissa era povera. Non possedevamo nemmeno un pezzettino di terreno per coltivare una piantina di pomodoro . La disperazione e la fame ci spinsero a venire a Fragala per occupare le terre Incolte del barone Berlingieri...
Intervenne la polizia dell'allora ministro Scelba e ci intimò di andare e casa e di abbandonare il terreno.
Noi di fronte a queste parole non indietreggiammo. Rispondemmo: “siamo qui perché vogliamo un pezzetto di terra, vogliamo lavorare, vogliamo il pane per i nostri figli che sono affamati, scalzi , che sono nudi e che non hanno di che sfamarsi”...
In quell'epoca qui nella zona del catanzarese vi era un deputato DC che si chiamava onorevole Cassiani ed era l'interlocutore primario per la zona della DC.
Quando a Melissa cominciarono le lotte per la terra questo Cassiani portò la notizia in parlamento e insieme al suoi colleghi e ministri DC e d'accordo coi baroni e grandi proprietari terrieri invocò l'intervento armato dalla polizia...
L'Ideale che ci spinse alla lotta era quello dal comunismo naturalmente. Perché col
comunismo sapevamo che non ci sarebbero state più la miseria, la disoccupazione, che avremmo conquistato il lavoro, che si sarebbero costruite le scuole e case più decenti...
lo sono stato ferito qui a Fragalà insieme ad altri 12 manifestanti.
Una pallottola mi ha raggiunto alla regione lombare sinistra. I compagni di lotta ci hanno soccorso. Di qua sulla groppa di un asino ci hanno portato a casa...
Ricordo che molti dei feriti erano con le budella fuori, smembrati e perdevano molto sangue. Ci hanno raccolti nella sala della stazione di Torre Melissa perché dall'ospedale civile di Crotone ci dicevano che l'ambulanza era sempre occupata. E non ricordo più, perché ero quasi morto, se poi ci hanno portato via col treno o con qualche altro mezzo di trasporto.
Giunti all'ospedale ci abbandonarono per giorni senza che nessun medico si preoccupasse del bisogno di un'operazione, di medicine e di cure. Ci buttarono in una camerata. Abbandonati da tutti...
Ricordo che Angelina Mauro aveva bisogno di essere subito operata. L'abbiamo sentita tutti quanti che si lamentava nella stanza sopra la nostra, fino alla mattina verso le 2,30, le 3. Poi non l'abbiamo sentita più e abbiamo capito che Angelina era morta...
Dopo 10 giorni ci hanno tolto le pallottole e finalmente ci ha visitato un medico...
Dopo è cominciata anche la persecuzione da parte dello state borghese. Sapevano che eri un comunista e quindi ti hanno creato un sacco di problemi per trovare un lavoro, per far valere i tuoi diritti...
La delusione è stata questa: noi aspiravamo al socialismo e io speravo che si realizzasse veramente qualche cosa per quanto riguarda il partilo comunista. Invece le cose sono andate diversamente. Adesso il socialismo non c'è più. Però io l'ideale non l'abbandono mai. lo morirò come persona ma l'ideale del comunismo no. Andrà sempre avanti... Perché dopo tutto Il sangue versato, ancora oggi, dopo 50 anni, i nostri figli continuano a emigrare e le condizioni di vita a Melissa e in tutto il Sud stanno diventando peggiori di 50 anni fa.
La colpa primaria è dei dirigenti dell'ex PCI perché non seppero cogliere l'occasione che i contadini davano in quell'epoca di lotte e di conquiste per una società migliore che era l'obiettivo principale.
Poi naturalmente dei governi e della DC...
AI giovani di oggi dico di unirsi con quelli che portano avanti il socialismo perché il socialismo e una cosa bella. Di non scoraggiarsi...
In Urss quando c'era il socialismo non c'era nemmeno un disoccupato. Anche se poi ci sono stati dirigenti disonesti che hanno pensato per sé e hanno tradito la bandiera del socialismo.

6 novembre 2019