Cosa nostra e massoneria: 7 arresti a Palermo
Tra gli arrestati Lutri, dirigente dell'assessorato regionale all'energia. Tutti accusati di aver costituito una rete di mutua assistenza criminale finalizzata anche al controllo degli appalti

Le indagini dei carabinieri del Ros, coordinate dalla procura distrettuale antimafia di Palermo, nell'ambito dell'inchiesta denominata Halycon inerente il criminale intreccio tra mafia e massoneria hanno portato alla luce una rete di mutua assistenza, affari e relazioni segrete finalizzata anche al controllo degli appalti pubblici.
Sette persone tutte affiliate alla massoneria e/o alla mafia sono finite in manette il 31 luglio su ordine del procuratore Francesco Lo Voi, dall'aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Claudio Camilleri, Calogero Ferrara e Alessia Sinatra.
Al centro dell'inchiesta c'è Lucio Lutri, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, funzionario regionale in servizio a Palermo, all'assessorato all'Energia (servizio Quarto, Por e finanziamenti), maestro venerabile della loggia massonica “Pensiero e Azione” affiliata al Grande Oriente d'Italia, considerato l’uomo chiave negli scambi di favori fra le famiglie mafiose dell’agrigentino e alcune logge massoniche di Palermo e Agrigento.
Gli altri sei arrestati, tutti appartenenti alla famiglia mafiosa di Licata, sono il capobastone Giovanni Lauria, 79 anni, già condannato definitivamente per associazione mafiosa; suo figlio Vito Lauria, 49 anni, detto "il professore", nonché "maestro venerabile", della loggia "Arnaldo da Brescia", pure questa affiliata al "Goi"; Angelo Lauria di 45 anni, Giacomo Casa di 65 anni, Giovanni Mugnos di 53 anni e di Raimondo Semprevivo di 47 anni.
Nell’inchiesta è citato anche il nome del deputato regionale autonomista Carmelo Pullara, non indagato, ma indicato dagli inquirenti come iscritto nella loggia di Vito Lauria.
A quest’ultimo i carabinieri hanno anche sequestrato munizioni da guerra, e alcune pistole sono state sequestrate anche a Mugnos. Perquisite le sedi delle due logge e acquisiti gli elenchi degli iscritti, peraltro in parte venuti a galla dal ritrovamento, tre anni fa, in un cassonetto proprio di fronte l’assessorato all’Energia, di un verbale della loggia “Pensiero e azione”’ guidata da Lutri con alcune decine di nomi di iscritti, in prevalenza medici.
Dalle intercettazioni e dai riscontri investigativi è emerso che Lutri avrebbe messo a disposizione della cosca dei Lauria la sua rete di conoscenze nella pubblica amministrazione e nelle logge massoniche, per consentire di portare a termine i propri affari in vari settori.
Lutri non sapeva di essere ascoltato dai carabinieri e coi suoi interlocutori si vantava pubblicamente dei suoi contatti con la criminalità organizzata: "Ma chi minchia ci deve fermare più?", ripeteva.
Mentre i suoi sodali di lui dicevano: "Ha due facce, Una... e due... e come se io la mattina quando mi sveglio e con una mano tocco il crocifisso e da' banna (dall'altra parte - ndr) ho il quadro di Totò Riina e mi faccio la croce”.
Lutri "è senza dubbio entrato in un rapporto sinallagmatico con la cosca mafiosa licatese, rapporto che ha prodotto reciproci vantaggi sia a lui stesso che a cosa nostra - scrivono fra l'altro gli inquirenti nel provvedimento di fermo - Il vantaggio per il massone, in alcune occasioni, si è concretizzato nella possibilità di richiedere favori che soltanto una struttura criminale come quella mafiosa poteva garantire... Ciò in particolare è accaduto quando Lustri si è rivolto a Giacomo Casa al fine di costringere con metodi mafiosi un imprenditore restio ad onorare un debito nei confronti di una persona a lui vicina".
In cambio la cosca mafiosa di Licata "ha avuto garantita" da Lutri "la sua disponibilità e l'utilizzo di importanti canali massonici, ottenendo la stessa associazione e per essa i singoli esponenti della famiglia, vantaggi consistenti ora nell'acquisizione di informazioni riservate circa attività di indagine a loro carico, ora nell'interessamento di professionisti compiacenti e dipendenti infedeli della Pubblica Amministrazione".

13 novembre 2019