Feeling tra i socialimperialisti cinesi e il vero capo politico del M5S
L’ambasciatore cinese a Roma ha invitato a colloquio Beppe Grillo

 
Il guru dei 5 Stelle Beppe Grillo, vero capo politico del Movimento, è stato ricevuto per ben due volte in due giorni, 22 e 23 novembre, dall’ambasciatore cinese a Roma Li Junhua. Evento significativo, che rinsalda il feeling tra i socialimperialisti cinesi e i loro amici del M5S, che si sono da tempo fatti parte attiva per perorare in Italia il progetto imperialista della Nuova Via della seta. “La nostra Ambasciata – si legge nella nota emessa dalla massima rappresentanza cinese nel nostro Paese – si è da sempre impegnata a promuovere lo sviluppo delle relazioni sino-italiane e la sua porta rimarrà sempre aperta agli amici italiani di diversi settori”.
L’idillio tra il governo di Pechino e il M5S non è certo una novità visto che già nel 2013 lo stesso Grillo con Gianroberto Casaleggio ricevettero a Milano la visita dell’allora ambasciatore cinese Ding Wei, mentre l’anno scorso fu proprio l’allora ministro per lo Sviluppo economico Di Maio a firmare per l’Italia il memorandum sulla Nuova Via della seta cinese. Lo stesso Li Junhua ha espresso altresì sul sito dell’Agi soddisfazione per la presenza di Di Maio alla China International Import Expo che si è svolta a Shanghai dal 5 al 10 novembre alla quale l’Italia ha partecipato come ospite d’onore ricevendo “grandi attenzioni”. E Di Maio, ha ricordato l’ambasciatore cinese a Roma, “è intervenuto alla cerimonia di apertura ed è stato l’unico ministro degli Esteri tra gli oratori presenti, mostrando pienamente l’importanza che il governo cinese attribuisce all’Italia”.
Del resto, come affermato dallo stesso Di Maio, in quell’occasione “Abbiamo chiuso accordi che erano fermi da tempo, penso all’agro-alimentare, e abbiamo messo mano a nuovi accordi che saranno chiusi tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 per esportare nuovi prodotti. Quello delle carni bovine val 300 milioni di euro; quello del riso diverse decine di milioni di euro per i nostri produttori”.
In pieno espansionismo del socialimperialismo cinese nel mondo è evidente che Pechino cerchi amici e interlocutori fidati all’interno dei governi europei, nel nostro Paese li ha trovati nel Movimento di Grillo, che ha ben gettato alle ortiche il mantello di “democraticità” sorvolando sulla repressione della rivolta popolare in atto ad Hong Kong da parte del governo cinese pur di ottenere benefici e privilegi politici e economici, che interesserebbero quest’ultimi soprattutto le ditte di alta tecnologia gestite dai Casaleggio con il contributo fondamentale di Grillo. Tant’è che negli stessi mesi in cui il M5S perorava la Nuova Via della seta, Davide Casaleggio intesseva forti rapporti commerciali con aziende cinesi e in particolare con una Università.
Che il carattere dell'incontro fosse finalizzato a spalancare le porte allo scambio commerciale e all'espansionismo economico commerciale che corre lungo la Via della Seta è testimoniato dalla frase postata immediatamente da Grillo su Facebook: "Un piacevole incontro ieri con l'ambasciatore della Cina Li Junhua. Gli ho portato del pesto e gli ho detto che se gli piacerà dovrà avvisarmi in tempo perché sarei in grado di spedirne una tonnellata alla settimana, sia con aglio che senza, per incoraggiare gli scambi economici!". A buon intenditor poche parole.

4 dicembre 2019