All'epoca era vicepresidente dell'Ars
A processo per corruzione capogruppo PD alla Regione Sicilia
Giuseppe Lupo è considerato molto vicino all'Opus Dei

 
L'attuale capogruppo del Pd all’Assemblea regionale siciliana, ed ex vicepresidente della stessa, Giuseppe Lupo è stato rinviato a giudizio dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo per il reato di corruzione, e il processo inizierà alla terza sezione del Tribunale il prossimo 3 marzo.
Insieme a Lupo dovrà essere giudicato per il medesimo reato anche l’ex amministratore giudiziario Walter Virga, già coinvolto nell’inchiesta sull’ex magistrato Silvana Saguto, per illeciti commessi nella gestione di una serie di società sequestrate agli imprenditori Rappa e date in amministrazione giudiziaria a Virga, tra le quali la concessionaria Nuova Sport Car.
La Procura di Palermo ha contestato a due gravi irregolarità nel pagamento dei compensi dovuti ai collaboratori, nella vendita delle macchine che sarebbero state acquistate da parenti e amici a prezzi di favore, e le indagini hanno fatto emergere ammanchi negli incassi e anche specifici episodi di corruzione.
In modo particolare, a Virga viene contestata la violazione dei criteri di trasparenza e legalità nell'esercizio delle sue funzioni di amministratore giudiziario a seguito della nomina da parte dell’ex presidente della sezione misure di prevenzione Silvana Saguto, poi finita sotto processo a Caltanissetta per corruzione proprio a seguito dell’inchiesta sulla Nuova Sport Car.
A Lupo, invece, viene contestato uno specifico episodio che si riferisce al periodo in cui egli era vicepresidente dell'Assemblea regionale siciliana in quota Pd, tra il 2012 e il 2017: secondo l'accusa egli, agendo in qualità di vicepresidente, decise di affidare a Virga una consulenza di duemila euro in quattro mesi per redigere un disegno di legge sui beni confiscati, ma Virga, che nel frattempo era finito sotto indagine da parte della magistratura, non svolse mai l'incarico conferito dall'assemblea siciliana perché nel frattempo la stessa, allarmata per le notizie di stampa sull'indagine, gli aveva revocato l'incarico, ciononostante interamente pagato.
Secondo l’accusa Lupo era già a conoscenza dell'indagine a carico di Virga ben prima del conferimento dell'incarico, che comunque fu dato, insieme ai soldi, come prezzo pagato da Lupo perché l'allora convivente e futura moglie, la giornalista Nadia La Malfa, potesse ricevere un contratto di collaborazione con Trm, emittente allora sequestrata ai Rappa e in seguito finita in amministrazione giudiziaria.
Lupo è considerato molto vicino alla organizzazione cattolica reazionaria Opus Dei, fatto che anche all'interno del suo stesso partito non ha mancato di suscitare in passato gravi polemiche, anche da parte dei cattolici, per le imposizioni di assoluta fedeltà che questa esige dai suoi affiliati, un fatto che viene ritenuto non compatibile con l'esercizio di funzioni pubbliche.
 

18 dicembre 2019