Presidio alla prefettura di Catania contro la guerra all'Iran
Schembri (PMLI) attacca l'imperialismo e il capitalismo e invita a unirsi per il socialismo

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
L'11 gennaio a Catania, nel pomeriggio si è svolto un presidio per dire No la guerra all'Iran. Il presidio si è svolto davanti alla prefettura angolo Via Etnea indetto dalle Sinistre di opposizione con l'appello condiviso: "No alla guerra. Via le basi Usa e Nato dall'Italia. L'omicidio mirato del generale iraniano Soleimani, compiuto dagli Stati Uniti sul territorio di un paese sovrano, calpestando ogni norma internazionale, è un cinico atto di guerra che innesca una spirale incontrollata di violenza. l'Italia è pienamente coinvolta in questa crisi pericolosissima, innanzitutto perché è stata trasformata in una piattaforma militare dell'imperialismo americano e il suo territorio è sfigurato da basi militari Usa e Nato, in costante rafforzamento, anche con armamenti nucleari. La Sicilia, in questo quadro ha conosciuto uno spaventoso processo di militarizzazione del territorio da Trapani al Muos di Niscemi. Emerge sempre di più il ruolo, in particolare, della base di Sigonella, trasformata in un centro globale di coordinamento dei droni e di criminali sistemi bellici automatizzati, un ruolo che sicuramente la implica nell'uccisione di Soleimani e nelle manovre di guerre di queste ore. La base di Sigonella costituisce già oggi un pericolo costante per il traffico aereo civile dell'aeroporto di Catania, un pericolo che non può che aumentare con l'intensificazione delle attività militari, connessa alla crisi internazionale. Di fronte a questo quadro così denso di rischi, (si pensi anche alla situazione libica, ulteriormente aggravata dall'aggressivo intervento turco) il governo italiano ha mostrato, una volta di più, il suo servilismo e la sua inettitudine, mentre tace in un silenzio imbarazzante il parlamento”.
Un combattivo presidio antimperialista, oltre un centinaio i partecipanti, tante le bandiere rosse con la falce e martello del PCI, PCL, PMLI, RC, Sinistra Anticapitalista, si sono uniti ai promotori diverse realtà il sindacato USB, la federazione del sociale, spazi sociali Catania, collettivi femministe, associazioni ambientalisti, la rete antirazzista, e tante altre realtà. Tanti che si univano al presidio, tanti gli interventi al megafono. Tutti uniti per dire No la guerra a l'Iran e la condanna dell'uccisione di Soleimani. Gli interventi, tutti interessanti, hanno avuto un taglio anticapitalista e antimperialista. Il segretario regionale del PCI ha parlato dell'unità delle sinistre e dei prossimi appuntamenti del 24 e del 25 gennaio.
Il PMLI ha partecipato con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania e con amici. Efficace il “corpetto” con il manifesto “No la guerra all'Iran...”. Sono stati distribuiti i volantini per invocare la libertà per Nicoletta, Giorgio Mattia e Luca, e spronare la lotta dei No Tav fino alla vittoria e all'unità contro il governo Conte al servizio del regime capitalista neofascista.
Il compagno Sesto Schembri, a nome della Cellula, nel suo intervento ha collegato questa fase storica della crisi del capitalismo e la lotta per le materie prime con le potenze imperialiste che che si contendono i mercati con l'oppressione dei popoli che lottano contro i neocolonialismo per l'autodeterminazione territoriale. Il compagno ha terminato con l'auspicio che i popoli e il proletariato uniti lottino contro il sistema capitalista per il socialismo.

15 gennaio 2020