No la guerra all'Iran. No Muos
Combattivo corteo antimperialista a Sigonella
Ampia diffusione dei volantini del PMLI

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Nei pressi della base militare Usa di Sigonella, dove sono di stanza droni (aerei senza pilota), domenica 12 gennaio, dalle 14 alle 17, si è svolto un combattivo corteo antimperialista per dire No la guerra all'Iran, No al Muos di Niscemi struttura militare Usa strumento di guerra.
Sfilavano in diverse centinaia, provenienti da più parti della Sicilia: donne, giovani, meno giovani, anziani; alla testa del breve corteo-presidio lo striscione "Chiudere le basi. Fermare la guerra", poi quello "Nicoletta, Turi, tutti liberi", "Di Maio ritira le truppe o dimettiti", a seguire un altro striscione dedicato a Turi Vaccaro militante anti Muos da più di un anno in carcere: "No Muos Turi libero, Tutti liberi". Tante le bandiere rosse con la falce e martello, quelle No Muos e altre di diverse realtà.
Il corteo si muove lanciando slogan antimperialisti anti Usa: "Yankee go home”, "La Sicilia più bella senza il Muos e Sigonella", “Americani a casa”.
Gli organizzatori e gli attivisti No Muos, alla luce degli ultimi avvenimenti hanno dichiarato la loro posizione: "Di fronte alla recente escalation di tensione fra Stati Uniti e Iran era necessario ribadire l'avversità alla guerra imperialista e opporsi all'esistenza delle 113 basi militari statunitensi sul territorio dello Stato italiano. Che il drone che ha ucciso il generale iraniano Soleimani sia o meno partito da Sigonella è assolutamente irrilevante: dalla centralità del Muos per la guerra 3.0 dei droni alla remissività atavica di fronte ai diktat Nato Usa lo Stato italiano è coinvolto ed è responsabile".
Alcuni giovani si alternano al megafono con comizi volanti contro il capitalismo che produce guerre, disuguaglianze sociali, il Meridione e la Sicilia penalizzata con emigrazione, disoccupazione giovanile, e non solo. Il corteo finisce e si ferma davanti a uno schieramento di poliziotti in assetto antisommossa in difesa della base militare americana, tanti i poliziotti in borghese che facevano riprese dei manifestanti.
Il PMLI ha partecipato con la Cellula “Stalin” della provincia di Catania e con amici, condividendo la lotta al capitalismo, all'imperialismo, alla guerra all'Iran, per la cacciata della Nato dall'Italia, per la chiusura delle basi e del Muos americani, per l'autodeterminazione dei popoli. I compagni hanno distribuito i volantini con le parole d'ordine "No la guerra all'Iran. L'Italia condanni il raid USA, ritiri le truppe dal Medio Oriente, chiuda le basi Usa e Nato, si ritiri dalla guerra allo Stato islamico", "Libertà per Nicoletta, Giorgio, Mattia e Luca. Avanti No TAV fino alla vittoria”. “Uniamoci contro il governo Conte al servizio del regime capitalista neofascista”. I compagni, che hanno tenuto alta la bandiera rossa del PMLI indossavano il “corpetto” con i manifesti del Partito, filmati e fotografati dai media e dai manifestanti.
Tante le realtà presenti unite su obiettivi comuni. Una bella giornata di lotta che rafforza il movimento per i prossimi appuntamenti. No guerra, No TAV, No Muos fino alla vittoria.

15 gennaio 2020