Riflessioni sul discorso di Giovanni Scuderi alla Sesta Sessione plenaria del 5° CC del PMLI
“La linea politica del PMLI non è un'arma da contemplare e apprezzare, ma un'arma di combattimento del XXI secolo”
Da questa mirabile dichiarazione deriva la volontà di diffondere la linea del Partito ed interloquire con chiunque possa farla propria

di Vincenzo – Nola (Napoli)
Nell'epoca dell'imperialismo, fase suprema del capitalismo putrescente, causa della perdita di diritti sociali, come il diritto al lavoro e il diritto a una vita dignitosa per le masse, l'esigenza di un vero Partito marxista-leninista che si ponga alla testa delle masse decomunistizzate e deideologizzate da anni di revisionismo e tradimento dei falsi partiti comunisti parlamentari è più che mai necessaria.
Le criticità, sottolineate dal Segretario generale Giovanni Scuderi nella Sesta Sessione plenaria del 5° CC del PMLI che vanno da quelle economiche, a quelle dell'allargamento del lavoro al Centro, a quello del radicamento locale del Partito, vanno dialetticamente collegate con l'impegno delle istanze intermedie, di base e dei simpatizzanti da profondere nel lavoro di studio in base a un programma e una strategia da portare nei luoghi del conflitto sociale e nei luoghi di studio.
Un pur ancor vago accenno di ripresa, di spirito di ribellione sociale, rappresentato dal nascere di un altro movimento di massa come le Sardine, o come quello giovanile legato all'ambientalismo sembra riproporsi, sì, ma in quali forme?
Non certo in quello del conflitto di classe, bensì con la decisa aspirazione al pacifismo piccolo-borghese come dalle stesse dichiarazioni dei rappresentanti di questi movimenti, in un contesto in cui i dirigenti della "sinistra" borghese, rappresentati da Bersani, si permettono di sproloquiare sui media che la "sinistra" deve avere una vocazione liberale che i partiti di destra non hanno (sic!). Ormai sono arrivati al ridicolo.
Il Pd, risultato finale di decenni di inganni dei partiti revisionisti, è stato e continua a essere il principale artefice della cancellazione dei diritti dei lavoratori e della progressiva scomparsa dello “Stato sociale” e non è che l'altra medaglia della destra di Salvini-Meloni e Berlusconi. Questo bisognerebbe far capire ai giovani che amano nuotare in branco per difendersi dagli attacchi degli squali. Non è che fanno lo stesso gioco dei loro aspiranti predatori, cadendo nelle loro reti?
Se un tempo si cercava di catturare il consenso, oggi si cerca di organizzare il dissenso, per portare voti alla propria parte politica. La Sardine nascono come forma di protesta contro le politiche xenofobe e razziste del duce del XXI secolo Salvini, ma non agiscono in alcun contesto anticapitalista. Possono essere eterodirette dai rinnegati del Pd, per spostare voti a "sinistra".
La forza del cambiamento richiesto può evaporare come l'acqua, se non incanalata in un deciso fronte anticapitalista e rivoluzionario, che al momento solo il PMLI è in grado di fornire, con un paziente lavoro di fronte unito.
Purtroppo i media ci ignorano: continua il loro ostracismo e anche ciò contribuisce alle difficoltà del lavoro di radicamento e sviluppo.
Dobbiamo interloquire con i giovani, mediante volantinaggi, con un paziente lavoro di spiegazione, far capire gli inganni del sistema borghese, rappresentato da tutto l'arco parlamentare.
"La linea politica del PMLI non è un’arma da contemplare e apprezzare, ma un’arma di combattimento del XXI secolo. Ma se non la usiamo o la usiamo male non serve a nulla, non può produrre vittorie", afferma il Segretario generale Scuderi. Da questa mirabile dichiarazione deriva la volontà di non rimare ripiegati su stessi, ma di diffondere la linea del Partito ed interloquire con chiunque possa farla propria.
È necessario "Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi", dice Scuderi.
Lo studio è fondamentale per assimilare la teoria; concentrarsi sulle priorità significa conoscere e adattarsi al momento storico; radicarsi è d'obbligo nel momento in cui le due prime esigenze sono state completate e per agire nella pratica.
Bisogna radicarsi tra le masse, nei luoghi di lavoro e di studio. Ascoltare le loro esigenze e dare soluzioni. Deve essere un imperativo per tutti la citazione del Maestro Mao, che potrebbe anche esser letta: "Pratica–conoscenza-pratica. Ancora pratica-ancora conoscenza-ancora pratica" , in un ciclo infinito, così da passare da una conoscenza percettiva a una sempre più completa e definita.
"Dobbiamo dunque elevare la nostra cultura politica studiando il marxismo-leninismo-pensiero di Mao in base alle necessità e ai compiti personali e della propria istanza, rispettare il centralismo democratico, praticare la critica e l’autocritica, fare una corretta vita interna di Partito, studiare la realtà in cui si opera e soprattutto se mettiamo gli interessi del Partito, della causa e del proletariato al di sopra dei propri interessi personali". Questa è l'indicazione del Segretario generale che va seguita per raggiungere i nostri fini. "Fare una corretta vita interna al Partito, studiare la realtà in cui si opera e rispettare il centralismo democratico", queste tre esigenze sono assolutamente da osservare.
Il PMLI è l'unico partito autenticamente marxista-leninista, per linea, programma, analisi della realtà particolare dell'Italia e internazionale, tra le centinaia di sigle di partiti comunisti nel mondo. La sua lotta nell'Italia capitalista e imperialista, per l'abbattimento del capitalismo e conseguentemente dell'imperialismo è unica.
Ancora oggi sedicenti partiti comunisti ricostituiti, rifondati, di matrice anarchica/spontaneista che si riferiscono al "popolo", degli imbroglioni che un tempo votavano i crediti di guerra contro la ex Jugoslavia, non hanno altro scopo e compito di quello di reindirizzare gli astensionisti di sinistra nell'alveo del parlamentarismo borghese, alla stregua dei movimenti e partiti destrorsi che delirando circa la fine delle ideologie, incastrano nel meccanismo borghese-parlamentare-capitalista gli astensionisti di ogni risma.
Il PMLI vuole abbattere il capitalismo (non indorare la pillola) e l'imperialismo (di cui magistrale analisi è stata fatta dal compagno Erne in una relazione esaustiva al CC del PMLI).
"Se ci manca uno qualsiasi di questi elementi siamo dei mezzi marxisti-leninisti, delle istanze zoppe non in grado di svolgere un vero lavoro marxista-leninista, e quindi di dare un reale contributo al radicamento e allo sviluppo del Partito", continua Scuderi. È vero, facendo critica ed autocritica possiamo migliorarci e migliorare anche il partito, svilupparlo, affinché diventi un Gigante Rosso anche nel corpo, così da aumentarne la forza e la militanza numerica, nonché i contributi economici di militanti e simpatizzanti.
Grande importanza ha la lettura e lo studio de “Il Bolscevico”, che può essere facilmente consultato sul Web. Lo sforzo dei responsbili, dei redattori, dei simpatizzanti che vi scrivono deve essere costante per far giungere la voce marxista-leninista in tutta Italia.
Dobbiamo mettere i nostri interessi personali dopo quelli del Partito, consci anche delle difficoltà della nostra vita di tutti i giorni, difficoltà da cui dovremmo trarre maggior forza e linfa per dare l'assalto al cielo, per cambiare una società imprutidita dall'infame sistema del profitto, che ci usa come semplici ingranaggi di un meccanismo incrostato, putrido e arrugginito.
 

22 gennaio 2020