Mobilitiamoci e appoggiamo attivamente la nuova ondata di lotte studentesche

Salutiamo con grande gioia la nuova ondata di lotte studentesche. Dalle facoltà universitarie di Palermo e dagli istituti superiori di Roma, il movimento va rapidamente estendendosi a numerose città, dal Mezzogiorno in particolare, fino al Nord.
Si tratta di una battaglia intrapresa su posizioni molto avanzate e qualificate politicamente. A livello universitario il progetto sull'“autonomia” degli atenei del ministro socialista Ruberti, che consegna l'Università ai capitalisti, alle alte gerarchie ecclesiastiche e alle lobby affaristico-mafiose. A livello di medie superiori si pone il problema, fondamentale, di chi detiene il potere nella scuola, sulla base della ormai consumatissima fallimentare esperienza dei truffaldini "decreti delegati". In entrambi i casi alla denuncia del governo centrale e dei ministri interessati si accompagna una forte accusa alle amministrazioni locali e alle autorità scolastiche e universitarie che non hanno mosso un dito a favore delle masse studentesche se non per aggravare la restaurazione seguita alle grandiose ondate di lotta del Sessantotto, Settantasette e Ottantacinque.
Una lotta ancora una volta decollata a partire dai gravi problemi causati dallo sfascio e dall'abbandono della scuola e dell'Università pubbliche, ma che poi finisce giustamente e inevitabilmente coll'abbracciare questioni più generali e porsi su un terreno antistituzionale. Una lotta che, pur pagando certi "pedaggi" all'inesperienza e alla varietà di posizioni che circolano tra le studentesse e gli studenti, si fonda sulla democrazia diretta, sul protagonismo collettivo, sul rifiuto del soffocante e interessato "abbraccio" dei partiti parlamentari, anche su quest'ultimo punto ci vogliono posizioni chiare per non finire coll'essere ugualmente strumentalizzati, deviati e controllati dal palazzo.
Noi marxisti-leninisti siamo stati i primi, e soprattutto gli unici da un punto di vista di classe, a smascherare la privatizzazione strisciante dell'Università e della scuola e il ruolo degli "organi collegiali" come strumento di lottizzazione della gestione della scuola e per esaurire la spinta al rinnovamento che sale dalle masse studentesche in una partecipazione passiva e subalterna, la classica delega in bianco di tipo borghese. Siamo l'unico Partito e l'unico giornale che fa fuoco contro l'attuale governo della nuova destra e della P2, figlio dell'asse Craxi-Forlani-Andreotti, che invece di migliorare le condizioni di chi studia e lavora nella scuola e nell'Università pubbliche, smantella e privatizza in chiave neoliberista, nonché stringe una cappa poliziesca militarizzando a tutto spiano col pretesto della "lotta alla droga".
Occorre perciò mobilitarsi, studentesse e studenti del PMLI, per appoggiare attivamente la nuova ondata di lotte studentesche. Non perdere neanche un minuto per agitare, ispirare, organizzare, dirigere le battaglie scolastiche e universitarie, in stretto collegamento con i più avanzati e combattivi tra gli studenti in lotta.
Dobbiamo - e con noi tutti i simpatizzanti e gli amici del Partito e chiunque condivide la nostra linea in questo campo - far circolare le nostre posizioni avanguardia che poggiano sulla forte e ricca linea del PMLI, la quale ha bisogno di essere sperimentata e approfondita sulla base dell'esperienza pratica nella sua applicazione. In particolare dobbiamo lavorare per elevare la coscienza politica delle masse studentesche, il loro grado di combattività e perché si pongano finalmente, nella maniera più larga possibile, la questione dell'autogoverno studentesco della scuola e dell'Università. Dobbiamo far capire che la privatizzazione, la subalternità studentesca, l'esclusione del popolo da qualsiasi forma di gestione e controllo, il carattere classista e meritocratico, l'ora di religione di fatto obbligatoria, i problemi di strutture e servizi, insomma tutti i mali che affliggono l'istruzione pubblica nel nostro Paese, vanno inseriti nel quadro strategico della lotta titanica per strappare le redini dell'istruzione alle forze della reazione e della conservazione, in ultima analisi nella lotta contro l'operante seconda repubblica e per il socialismo. Una lotta di massa per trasformare scuola e Università in servizi sociali goduti dal popolo e dal popolo controllati attraverso l'autogoverno studentesco.
"La scuola agli studenti!", "L'Università agli studenti!" e il conseguente no alla privatizzazione perseguita dal governo piduista, sono le parole d'ordine con le quali gettarci a capofitto nelle manifestazioni di piazza, nelle occupazioni, nelle assemblee, sit-in e quant'altro svilupperà la volontà e la fantasia delle masse studentesche, per dare il nostro contributo rivoluzionario alla nuova ondata di lotte.
(“Il Bolscevico” n. 52/1989)

29 gennaio 2020