Sentenza della Corte di assise di Bologna
Ergastolo al fascista Cavallini per la strage di Bologna
Ora i mandanti

Dopo quasi due anni di dibattimento e 45 udienze che si sono svolte a partire dal marzo del 2018, il 9 gennaio la Corte di assise di Bologna presieduta dal giudice Michele Leoni ha condannato all’ergastolo il fascista Gilberto Cavallini, ex terrorista nero e militante dei Nuclei di azione rivoluzionaria, imputato di concorso in strage e ritenuto il quarto esecutore materiale della strage fascista che il 2 agosto 1980 provocò alla stazione di Bologna 85 morti e 200 feriti.
Secondo la procura Cavallini fornì supporto logistico agli esecutori materiali della Strage del 2 agosto 1980. Fu lui a ospitare Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini (già condannati in via definitiva quali esecutori materiali della strage) a Villorba di Treviso prima della strage. Sempre lui, per l'accusa, si occupò dei documenti falsi e del trasporto a Bologna, fornendo un'auto.
“La sentenza – hanno commentato i familiari delle vittime - non cancella gli 85 morti e i 200 feriti, ma rende giustizia a noi familiari delle vittime che abbiamo sempre avuto la costanza di insistere su questi processi”.
Cavallini, già condannato a diversi ergastoli per banda armata e per gli omicidi commessi tra il 1979 e il 1981(di cui è reo confesso), venne catturato nel 1983, ha già scontato 37 anni di reclusione e ora si trova in semilibertà nel carcere di Spoleto.
Entro 180 giorni arriveranno le motivazioni della sentenza. Ma già da ora si può dire che anche in questo dibattimento, come nei precedenti, è emerso palesemente il pesante coinvolgimento ai vari livelli di apparati dello Stato che negli anni hanno depistato le indagini e coperto i mandanti.
“È emerso – ha sottolineato fra l'altro l'avvocato di parte civile Andrea Speranzoni – che Cavallini aveva dei numeri di telefono di una struttura dell’intelligence, è emerso un covo dei Nar a Roma in via Gradoli un luogo noto per altre vicende di terrorismo di anni precedenti (si tratta della stessa via dove fu scoperto il covo delle sedicenti “Brigate Rosse” durante il sequestro Moro ndr) Sono emersi molti punti di contatto di Gilberto Cavallini e dei Nar con apparati deviati dello Stato. Questa sentenza riteniamo mostrerà i Nar non più come spontaneisti, ma come terroristi collegati con apparati dello Stato... Dobbiamo leggere le motivazioni – ha aggiunto Speranzoni – sappiamo che c’è da due anni un’indagine sui mandanti in Procura generale”.
Speriamo che finalmente la condanna di Cavallini oltre a confermare la matrice fascista della strage contribuisca a smascherarne anche i mandanti.
Va ricordato che per la strage di Bologna con sentenza definitiva della Cassazione del 23 novembre 1995 sono stati condannati all'ergastolo, quali esecutori dell'attentato, i neofascisti dei Nar Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, che si sono sempre dichiarati innocenti. L'ex capo della P2 Licio Gelli, gli ufficiali del SISMI Pietro Musumeci e Giuseppe Belmonte, e il faccendiere Francesco Pazienza (collaboratore del SISMI) furono condannati per il depistaggio delle indagini. L'ultimo imputato condannato come esecutore materiale è Luigi Ciavardini: 30 anni confermati in Cassazione l'11 aprile 2007.

12 febbraio 2020