Alle Supplettive di Napoli ai minimi termini l'affluenza (9,4%)
L’astensionismo (90,6%) travolge i candidati del regime capitalista neofascista
Ruotolo diventa senatore con il 4,5% e appena 16mila preferenze
 
Redazione di Napoli
Si dovevano quanto meno annullare le vergognose elezioni suppletive che si sono tenute a Napoli domenica 23 febbraio completamente snobbate dalle masse popolari al punto da disertare letteralmente le urne e lasciare vuoti i seggi elettorali. Un fatto senza precedenti e che la dice lunga sulla tenuta della macchina elettorale borghese che elegge ormai i candidati con un pugno di voti senza che gli stessi ormai rappresentino nemmeno un terzo dell'elettorato.
D’altronde, sui 357.299 chiamati alle urne (dunque nemmeno tutto l’elettorato napoletano) solo 33.526 si sono recati a votare, pari ad un misero 9,4%, tenuto conto dei voti nulli (407) e di quelli bianchi (74). I candidati alla poltrona del Senato si sono spartiti un piatto di lenticchie in termini di percentuale: si va dal “vincitore” Sandro Ruotolo (PD, Leu, Verdi, Sardine, Centro democratio, De Magistris, Renzi) con il 4,5% (pari a 16.243 voti), fino a Salvatore Guanci (“centro-destra”) con il 2,3% (corrispondenti a 8.066), fino a Luigi Napolitano (M5S) 2,1% (7.533 preferenze) e a chiudere Giuseppe Aragno (Potere al Popolo) 0,2% (865 voti) e Riccardo Guarino (Rinascimento Partenopeo) anch'egli allo 0,2% (819 voti).
L’astensionismo attestatosi al 90,6% conferma la completa disaffezione alle istituzioni da parte delle masse popolari napoletane cui non interessa affatto la spartizione delle poltrone tra i diversi candidati del regime capitalista neofascista, come dimostrano queste elezioni suppletive.
Più i silenzi che i commenti da parte sia dei candidati che dei loro partiti con la esclusione di Ruotolo che così pietosamente commentava: “Per le analisi aspettiamo. Adesso che dire? Era una suppletiva, c'è stato il panico del coronavirus, c'è stato il carnevale. Questo risultato è straordinario, la sinistra in questo collegio partiva dal 20 per cento questo è il dato, l'altro dato è che insieme abbiamo vinto, e quindi sarà difficile per il futuro non tener conto di questo. Un risultato politico enorme, un risultato importante. Attenzione non abbiamo risolto tutti i problemi. Questa sinistra con questo risultato dovrà impegnarsi e occuparsi delle persone, delle comunità, delle periferie che sono state totalmente abbandonate. È stata una scommessa certo il Vomero, il ceto medio, la scommessa sono le periferie che ci hanno dato un credito, ci dobbiamo stare nelle periferie. Dobbiamo chiedere al governo un piano per le periferie per il Mezzogiorno. Nulla sarà più come prima”. Un delirio che si commenta da solo e che rende ancora più penosa questa tornata elettorale dove esce vincitrice soltanto la forza astensionista delle masse popolari. È anche la vittoria della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI, unico Partito che ha avuto il coraggio di propagandare l'astensionismo, nel più vergognoso silenzio stampa.

26 febbraio 2020