Svastica sulla casa di una deportata ad Auschwitz. Stella di David sulla casa di Marcello Segre. A Pomezia svastiche e scritte antisemite davanti a due scuole.
Condanniamo le scritte provocatorie antisemite dei neonazisti

 
Dalla fine di gennaio - in concomitanza con la giornata della memoria che ha celebrato il giorno in cui l'Armata Rossa di Stalin liberò il campo di sterminio di Auschwitz - gli antisemiti, i neonazisti e i razzisti di ogni specie si sono scatenati nel tracciare svastiche e scritte antisemite.
Iniziamo da San Daniele del Friuli, in provincia di Udine, dove la mattina dello scorso 7 febbraio è apparsa una scritta antisemita sulla casa dove visse da bambina Arianna Szorenyi, ebrea italiana ancora vivente e testimone della Shoah, la quale il 16 giugno 1944 fu deportata assieme ai familiari ad Auschwitz dopo essere stata tradita da un dipendente del comune che fece la spia ai tedeschi.
Sul muro, accanto alla porta di ingresso dell'abitazione dove visse la bambina è stata disegnata nella notte tra il 6 e il 7 febbraio una svastica nera. Peraltro il piccolo centro friulano era già stato colpito alcuni giorni prima, e precisamente il 30 gennaio, da un'altra provocazione quando lettere antisemite erano state recapitate a consiglieri di minoranza con la scritta: “Dopo 75 anni l'ebreo è sempre ebreo”. E le manifestazioni di antisemitismo in Friuli non si fermano a queste, perché a Udine, in quegli stessi giorni, ignoti hanno ripetutamente sputato sulla vetrina della libreria Gaspari dove sono esposti alcuni volumi che raccontato la tragedia della Shoah.
La mattina dello scorso 9 febbraio, a Torino, sono state trovate una stella di David, e la scritta “Jude”, che significa “ebreo” in lingua tedesca, scritti con un pennarello nero sulla porta d'ingresso della casa di Marcello Segre a Torino. Segre, ebreo torinese, è una persona impegnata nella società civile e in modo particolare nel mondo del volontariato, nella associazione che si dedica, tra l'altro, alla cultura dell'emergenza cardiologica in Piemonte e non solo.
Segre ha dichiarato, a proposito delle ignobili scritte, che egli prova “rammarico per gesti che sviliscono il valore di una comunità civile come quella piemontese, da sempre inclusiva e lontana da derive antisemite” .
A Mondovì, in provincia di Cuneo, la mattina del 24 gennaio era apparsa una stella di David con la scritta “Juden hier” (che in tedesco significa “qui ci sono ebrei”) sul portone della casa dove visse la staffetta partigiana Lidia Rolfi (che peraltro non era ebrea), mentre la mattina del 28 gennaio a Torino veniva trovata la scritta “Crepa sporca ebrea” sul muro vicino alla porta di ingresso dell'abitazione della sessantacinquenne Maria Bigliani, ebrea torinese e figlia della staffetta partigiana Ines Ghiron, che fu attiva nella Resistenza a Roma e a Milano.
Maria Bigliani ha voluto che tale scritta rimanesse a perenne monito contro il nazifascismo.
Come se ciò non bastasse, a Pomezia, nella città metropolitana di Roma, la mattina del 12 febbraio gli studenti del liceo Pascal, dove si era svolto un incontro sui crimini del nazifascismo, hanno trovato scritto sull'asfalto, davanti all'ingresso dell'istituto, la scritta “Calpesta l'ebreo”, con una stella di David e la croce celtica, e contemporaneamente altri studenti notavano la scritta “Anna Frank brucia” su un muro davanti all'istituto scolastico Ipsia della stessa cittadina laziale, dove durante la giornata era prevista la visita di Gabriele Sonnino, testimone della Shoah.
Lo stesso giorno a Montespaccato, alla periferia di Roma dove lo scorso dicembre era stata imbrattata con una svastica una targa dedicata alla partigiana Tina Costa, è apparsa la scritta “vile ebreo” sul muro di cinta del campo intitolato a Don Dino Puglisi.
Infine, il 14 febbraio una svastica è stata disegnata sul finestrino dell’auto del sindacalista dell’Usb Aboubakar Soumahoro, originario della Costa d'Avorio e attualmente in prima linea in Italia nella difesa dei diritti dei migranti e dei lavoratori dell’agricoltura, che su Facebook ha dato egli stesso la notizia dell'accaduto, pubblicando le foto.
Quando si parla di provocazioni nazifasciste, di svastiche, di insulti contro ebrei e di manifestazioni di razzismo non ci troviamo di fronte all'azione spontanea di qualche gruppuscolo, come da troppe parti si tende a dire, ma ci troviamo di fronte a squadracce fasciste organizzate che spadroneggiano impunemente pur avendo ricostruito da tempo quel partito fascista che la Costituzione borghese e la legge avrebbero dovuto sin da subito sciogliere e dichiarare fuorilegge.
Dimostrando che esse sono il braccio, mentre la mente deve essere ricercata altrove, in quei partiti politici parlamentari come la Lega di Salvini e di FdI della Meloni che rappresentano a tutti gli effetti i fascisti del XXI secolo.
 

26 febbraio 2020