Il risanamento dello storico quartiere periferico di Napoli è di là da venire
La sceneggiata di De Magistris sull’abbattimento della “Vela verde” a Scampia
Saviano: “Inutile alzare i calici sulle macerie”

 
Redazione di Napoli
 
Lo scorso giovedì 19 febbraio a Napoli è ripresa, nel quartiere Scampia, l’abbattimento di una delle Vele, in particolare quella verde, simboli per molti della territorialità camorristica nelle zone periferiche del capoluogo campano.
Trattasi, innanzitutto, di una autentica sceneggiata portata avanti dal neopodestà De Magistris e dall’amministrazione arancione che, sfruttando il malcontento di Comitati e associazioni territoriali, hanno messo l’ennesimo paravento a copertura dell’ormai fallimentare gestione comunale, nonostante i soliti richiami megalomani alla fantomatica “rivoluzione” periodicamente invocata dall’ex pm. In realtà le masse popolari di Scampia - e non solo - sanno benissimo che sotto l’amministrazione dell’ex magistrato di risanamento dei quartieri popolari e periferici non vi è traccia alcuna nonostante le tronfie parole pronunciate dal suo capogabinetto Pietro Rinaldi.
È questo - in circa venti anni - il terzo abbattimento completo dopo quelli effettuati dal rinnegato del comunismo Antonio Bassolino con la sua giunta antipopolare nel 2000 e nel 2003; ma nel contempo non si tratta altro che di una nuova sceneggiata demagogica sulla fantomatica nuova qualificazione del quartiere Scampia che, nonostante la grande emozione dei residenti presenti, non avverrà certamente dopo che cadrà l’ultimo mattone della “Vela verde”.
Anche per lo scrittore anticamorra Roberto Saviano dietro alla caduta della Vela verde non c'è una “rinascita del quartiere”: “È una giornata storica, certo, ma decreta il fallimento delle politiche di riforma del quartiere, non il trionfo”. E aggiunge: “Abbattere le vele non risolve le cause che hanno generato il degrado... Potremo festeggiare quando ci sarà davvero una ricostruzione: per adesso è inutile alzare i calici sulle macerie”.
In effetti il risanamento dello storico quartiere periferico è di là da venire. Manca un'alternativa che metta al primo posto il lavoro, soprattutto per i giovani facilmente preda della camorra o costretti a emigrare anche fuori l’Unione Europea per cercare qualcosa che non sia precario, a nero o sottopagato.
De Magistris fa baccano solo per avere qualche speranza alle prossime elezioni regionali che si terranno in primavera e per coprire i fallimenti degli ultimi dieci anni. Bisogna lottare in massa affinché Scampia venga veramente risanata e liberata dalla camorra e dallo spaccio di droga. Alle prossime elezioni regionali e comunali bisogna punire con l'astensione i politicanti borghesi che non pensano mai ai problemi e alle necessità delle masse.
 
 

4 marzo 2020