Assemblea generale della Filctem-Cgil di Firenze
Bartoli: “La linea morbida della CGIL verso il governo Conte2 non fa gli interessi dei lavoratori”
Un delegato della Manetti&Roberts propone lo sciopero generale della categoria
Solidarietà ai lavoratori Vibac e Colorobbia

Giovedì 20 febbraio si è svolta l'Assemblea generale della Filctem-Cgil di Firenze presso la Casa del Popolo di Sovigliana-Vinci (Firenze). La decisione di svolgere la riunione consueta in un luogo diverso dal solito è stata frutto della necessità di essere presenti al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori delle fabbriche Vibac e Colorobbia, alle prese con crisi aziendali.
Davanti a circa 60 delegate e delegati del settore chimico, tessile, energetico e manifatturiero, a un gruppo di lavoratori della Vibac stessa e con la presenza di Paolo Aglietti (Coordinatore del Circondario Empolese-Valdelsa della CGIL) e di Renzo Maso (Filctem nazionale e settore gomma e plastica), i lavori sono iniziati con la relazione introduttiva del Segretario Filctem provinciale Luca Barbetti.
Egli ha ufficializzato subito la notizia dell'ultima ora relativa al ritiro dei licenziamenti e all'apertura della Cassa integrazione per un anno da parte della proprietà Vibac a fronte dell'apertura della trattativa sindacale avviata a livello nazionale. Un risultato questo che Barbetti ha giustamente attribuito alla mobilitazione e al presidio organizzati dai lavoratori e all'impegno della comunità del luogo. Ha poi proseguito dicendo che si susseguono segnali di difficoltà, soprattutto nelle aziende artigiane, che si sono acuiti a fronte di eventi quali l'imposizione dei dazi e all'esplosione del coronavirus. Per far fronte a tutto ciò egli ha esternato la necessità di un "governo forte" e ha ribadito (così come fatto in riunioni precedenti) che c'è stato un cambio di clima con il nuovo governo con il quale la CGIL "condivide gli obbiettivi". In conclusione ha poi esaltato la riduzione del cosiddetto "cuneo fiscale" considerandolo come un intervento non marginale in quanto sono 16 milioni i lavoratori che ne "beneficeranno".
Terminata la relazione introduttiva si è passati agli interventi dei delegati.
Sono intervenuto anch'io dichiarando da subito che mi è sembrata fuori luogo l'enfasi con la quale il sindacato ha dichiarato che "la lotta paga" in riferimento agli incontri su pensioni e taglio del cuneo fiscale. "Qualche presidio e una manifestazione in sei mesi dall'insediamento del nuovo governo non credo proprio che possono essere grimaldelli per far cedere quest'ultimo... per essere credibili i sindacati confederali dovrebbero puntare ad aumenti di stipendi e pensioni e sulla reintroduzione del sistema retributivo per le pensioni stesse... i sindacati devono abbandonare la strada del welfare aziendale altrimenti la previdenza pubblica non avrà più risorse da destinare ai pensionati di domani!".
Ho poi puntato l'accento sui famigerati "decreti sicurezza" voluti da Salvini e non abrogati dall'attuale governo che, oltre a colpire i migranti, colpiscono pure gli operai in lotta per la difesa del posto di lavoro multati per centinaia di euro per aver esercitato il diritto di manifestare; così come successo a Prato, Tortona, Foggia. Ho infine concluso esprimendo solidarietà militante ai lavoratori di Vibac e Colorobbia in lotta, augurando loro di risolvere positivamente le proprie vertenze: "Che queste lotte siano d'ispirazione alla CGIL per le battaglie presenti e future!".
L'intervento è stato apprezzato e largamente applaudito dalla platea.
Degni di nota altri due interventi successivo al mio. Il primo è quello di un delegato della "Manetti&Roberts" il quale ha esortato a essere più vigili come delegati e lavoratori, a perseguire l'unità sindacale dei lavoratori sulle singole lotte perché l'unità è sostegno morale. A tal proposito ha lanciato la proposta dello sciopero generale della categoria come segno di solidarietà e di lotta comune. Proposta che però, almeno per il momento, non è stata recepita dalla dirigenza del sindacato.
Il secondo è stato l'intervento di un lavoratore del settore energia che ha condiviso quanto detto dal delegato precedente, stimolando poi tutti a socializzare le lotte e impegnando la CGIL a impostare battaglie più forti e decise. Anche questi due interventi hanno avuto l'apprezzamento di larga parte della platea.
Conclusioni affidate a Renzo Maso della Filctem nazionale il quale, barcamenandosi tra ovvietà e frasi fatte, non ha aggiunto niente di rilevante alla discussione e men che meno alla prospettiva di un reale impegno per la tutela di chi viene rappresentato. Chiaramente a livello generale.
Nel pomeriggio si è poi svolto l'attivo dei quadri e dei delegati del Circondario Empolese-Valdelsa (al quale ha partecipato anche l'Assemblea generale Filctem). Di fronte ai 150 presenti si sono succeduti interventi di funzionari sindacali, rappresentanti delle istituzioni (Comune, Regione, Città Metropolitana) e di lavoratori. Degno di nota l'intervento di un membro RSU della Vibac il quale, a fronte del ritiro dei licenziamenti, ha esortato a non esaltarsi per il risultato raggiunto, seppure importante, e a non abbassare la guardia. Altro intervento rilevante quello di un membro della RSU della fabbrica "Sammontana" il quale ha fatto fortemente appello all'unità dei lavoratori sulle lotte.
Nel corso della riunione mattutina è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno nel quale si enuncia che la CGIL è antifascista e per questo si invita a dare sostegno all'ANPI. È già da tempo ormai che si fanno questi appelli. Credo, se non sbaglio, che ciò sia frutto di una situazione all'interno della CGIL che il sindacato debba risolvere definitivamente, partendo dal fatto che chi si iscrive debba essere messo a conoscenza dello Statuto della CGIL e non solo essere un mero iscritto che fa numero.
Credo di poter dire che la giornata vissuta ha avuto molti aspetti positivi, anche perché è stata l'occasione per tornare alla normalità dopo un periodo non facile a livello personale.
Andrea Bartoli, operaio del Mugello (Firenze)
 

4 marzo 2020