La giunta Nardella spia ogni istante della nostra giornata
Selva di telecamere in nome della “sicurezza” a Firenze

Redazione di Firenze
Non bastavano le 800 telecamere spia già installate a Firenze (vedi “Il Bolscevico” n. 45/2018), entro l'estate arriveranno a quota 1.200 in tutta la città. Una massiccia e sofisticata tecnologia per tenere sotto controllo ogni istante della nostra giornata in nome della cosiddetta sicurezza.
La giunta di “centro-sinistra” guidata da Dario Nardella (PD), avendo come punto di riferimento la blindatissima Tel Aviv, capitale del regime nazisionista di Israele, farà diventare Firenze la prima città d'Italia per numero di telecamere in rapporto agli abitanti. La novità sta nel fatto che queste ulteriori telecamere permetteranno persino il riconoscimento facciale e di movimento a differenza di quelle precedenti. Una grave violazione della privacy, tant'è che Palazzo Vecchio deve attendere il nullaosta dal Garante dopo i dubbi sollevati in merito dagli esperti.
Va considerato che le centinaia di telecamere operative da anni nella città del Giglio non sono minimamente servite a far calare i reati grandi e piccoli, come evidenzia uno studio de “Il Sole-24 ore”. Infatti Firenze nel 2018 è risultata la terza città italiana per numero di reati denunciati in rapporto agli abitanti.
Quindi gli amministratori cittadini, mentre continuano a inseguire la destra per sottrarle consensi elettorali (esempio: uno Salvini) suona i campanelli per la “caccia” agli spacciatori, l'altro (Nardella) si mostra ”operaio” a montare una telecamera spia), preferiscono continuare a sperperare i soldi pubblici e rendere sempre più capillare il controllo della vita delle masse fiorentine in nome della “sicurezza”, dell'antiterrorismo e così via.
Palazzo Vecchio dovrebbe invece decidersi ad attuare una seria politica volta a contenere e ridurre le cause che generano la miseria e la povertà e la conseguente criminalità, a partire dall'occupazione.

4 marzo 2020