Presa di posizione dell'Organizzazione di Biella del PMLI
L'amministrazione biellese fa propaganda invece di contrastare gli effetti dell'epidemia sui lavoratori e sulla popolazione

L’Organizzazione di Biella del Partito marxista-leninista italiano esprime costernazione e dolore per le biellesi e i biellesi contagiati, ricoverati e quelli che, purtroppo, sono deceduti a causa della pandemia di coronavirus.
Ed esprime particolare gratitudine ai medici, infermieri, operatori sociosanitari dell’Ospedale degli Infermi di Ponderano che, con elevata professionalità e con lodevole spirito di sacrificio svolgono turni massacranti per curare al meglio i malati di Covid 19. Grazie infaticabili lavoratrici e lavoratori della sanità pubblica che state dimostrando a tutto il biellese quanto false e vergognose fossero le dicerie di taluni politicanti che, fino a ieri, vi definivano fannulloni a carico della fiscalità generale. Quelle ignobili falsità sono state propagandate per anni nei discorsi perversi e distorti di spregiudicati politici di “centro-destra” che avevano, e mantengono, tutto l’interesse nello screditare la sanità pubblica a tutto vantaggio della sanità privata. Vogliamo anche ricordare le bieche strategie politiche del “centro-sinistra” che quando ha governato il Piemonte, ed in particolare l’amministrazione di Sergio Chiamparino, è stato responsabile della chiusura di decine di presidi ospedalieri periferici - sebbene di fondamentale importanza per territori distanti dalle grandi città - e “vendute” ai piemontesi come necessarie “Razionalizzazioni dei presidi ospedalieri piemontesi” (sic!). La triste verità è che nel giro di un decennio la Sanità piemontese ha perso circa il 10% dei propri addetti – personale con funzioni amministrative (-13%), medici (-6%), infermieri e tecnici (-5%) – per non parlare degli oltre 1.600 posti letto in meno sempre nell’arco di un decennio.
E ora che dire del sindaco leghista di Biella, Claudio Corradino, e del suo vice, Giacomo Moscarola, che anche in questo drammatico momento per il biellese non hanno saputo resistere dal farsi fotografare dai media mentre “aiutano” le forze dell’ordine nel fermare centinaia di automobilisti che transitavano in via Lamarmora? Che dire del sindaco Corradino, e del suo vice Moscarola mentre percorrono le vie cittadine, su automezzi della Protezione Civile, urlando ai cittadini di restare chiusi in casa? Inopportuna e imbarazzante propaganda politica!
Naturalmente anche la nostra Organizzazione ritiene valide le misure di distanziamento sociale e raccomanda di restare a casa per evitare l’estensione del contagio ma, osservando il tutto dal punto di vista di classe, non possiamo non affermare che anche in questo drammatico frangente permangono oggettivamente discriminazioni e differenze di classe all’interno della società biellese ed è per questo che consideriamo non condivisibile lo slogan demagogico “Siamo tutti sulla stessa barca”. No, non siamo tutti sulla stessa barca perché è ben differente essere rinchiusi in una sontuosa villa sulle colline biellesi – magari con qualche ettaro di giardino tutt’intorno all’abitazione – e vivere confinati nei piccolissimi appartamenti, spesso privi di balconi, destinati alle famiglie numerose dei quartieri popolari della periferia di Biella.
È ben diverso impartire ordini o dirigere il lavoro da casa, davanti ad un computer, piuttosto che recarsi sul luogo di lavoro per svolgere mansioni pericolose e disagevoli senza riuscire a mantenere le prescritte distanze di sicurezza e senza guanti e mascherine protettive. È ben diverso affrontare questa terribile crisi da borghesi con migliaia di euro sul conto corrente anziché - come nella stragrande maggioranza delle famiglie biellesi - trovarsi con una disponibilità di poche centinaia di euro sul conto e saper di dover far fronte comunque a spese correnti, bollette, affitto e imprevisti.
Cogliamo l’occasione per ricordare alle biellesi a ai biellesi che il prossimo 9 Aprile cadrà il 43° Anniversario della fondazione del nostro amato Partito marxista-leninista. Purtroppo non potremo realizzare il consueto gazebo di propaganda in via Italia e di poter dialogare direttamente coi biellesi e non sarà possibile, per ora, far affiggere i manifesti della Campagna di proselitismo 2020 che però alleghiamo al presente comunicato.
Invitiamo le biellesi ed i biellesi ad approfittare del “coprifuoco” in atto per leggere o rileggere le cinque opere fondamentali marxiste-leniniste per trasformare il mondo e noi stessi: “Manifesto del Partito Comunista” di Marx ed Engels, “Stato e rivoluzione” di Lenin, “Principi del leninismo” e “Questioni del leninismo” di Stalin e “Sulla giusta soluzione delle contraddizioni in seno al popolo” di Mao.
Come ha recentemente scritto il nostro Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, “L’emergenza sanitaria non ha annullato né le disuguaglianze sociali e territoriali, che anzi sono aumentate, come dimostrano le prime ribellioni dei senza lavoro e dei senza soldi del Sud d’Italia né le classi e la lotta di classe. In nessun momento della vita sociale, nemmeno quando c’è una emergenza, foss’anche una guerra imperialista, mai bisogna mettere da parte la lotta di classe. Anzi, è proprio in questi momenti che bisogna tracciare una chiara e netta linea di demarcazione tra il proletariato e le masse popolari da una parte e la borghesia e il suo governo dall’altra parte. Perché gli interessi e le esigenze dei primi sono contrapposti a quelli dei secondi. Senza mai dimenticare che il tricolore e l’inno di Mameli rappresentano solo la classe dominante borghese, non la classe operaia e tutti gli sfruttati e gli oppressi della dittatura borghese e del capitalismo.
La lotta di classe non può non continuare, pensando all’Italia futura. Quella che ha in mente il governo sarà peggiore di quella attuale. Persisterà il dominio della borghesia e del capitalismo, si aggraveranno le disuguaglianze sociali e territoriali, le condizioni di vita e di lavoro delle masse, la disoccupazione e la povertà, ed è probabile che diventeranno permanenti, con qualche aggiustamento, l’isolamento sociale, il controllo sociale, il telelavoro, l’insegnamento a distanza, il restringimento delle libertà e della democrazia borghese, l’emarginazione, la militarizzazione del Paese, del parlamento, e il nazionalismo patriottardo e fascista. In sostanza verrà rafforzato il regime capitalista neofascista.
L'Italia futura che abbiamo in mente noi marxisti-leninisti vede invece il dominio del proletariato e del socialismo, la cancellazione di ogni tipo di disuguaglianza e l’inizio della soppressione delle classi che avverrà nel comunismo, la fine della disoccupazione e della povertà, il lavoro per tutti, il benessere del popolo, piena libertà e democrazia per il popolo. In sostanza una nuova economia e un nuovo Stato modellati secondo gli interessi del proletariato e delle masse lavoratrici e in grado di affrontare qualsiasi emergenza, a partire da quella sanitaria.
Quanto prima si acquisisce questa cultura e questa pratica sociale, tanto prima ci si libera dall’influenza borghese riformista, elettoralista, parlamentarista, costituzionalista, governista e pacifista tanto prima riusciremo a dare una svolta rivoluzionaria alla lotta di classe in Italia.
Ritenendo che non c’è cosa più bella, più utile, più rivoluzionaria, più appagante che servire con tutto il cuore il popolo e lavorare per il trionfo della nobile causa del socialismo. Costi quel che costi, andremo quindi fino in fondo sulla via dell’Ottobre verso l’Italia unita, rossa e socialista. Sicuri che alla fine coi Maestri e il PMLI vinceremo!”.
 
Per il PMLI.Biella
Gabriele Urban
 
Biella, 7 aprile 2020