I fascisti vogliono mettere fuorilegge i partiti comunisti
Cirielli (FdI) deposita alla Camera una proposta di legge costituzionale

Era solo questione di tempo che qualcuno impugnasse la risoluzione dell'europarlamento del 19 settembre 2019 che equipara il comunismo al nazismo per mettere al bando anche in Italia i partiti che si richiamano al comunismo, e adesso quel momento è arrivato. Si tratta di una proposta di legge costituzionale (pdlc), presentata il 12 febbraio 2020, che chiede di aggiungere alla XII disposizione transitoria e finale della Costituzione (quella che vieta “la riorganizzazione sotto qualsiasi forma del disciolto partito fascista”, mai effettivamente applicata), il seguente comma: “È vietata la costituzione, sotto qualsiasi forma, di partiti che, esaltando, minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica, si propongono l'instaurazione di regimi totalitari di ideologia comunista”.
A presentare l'infame legge, che consentirebbe la messa al bando e la persecuzione giudiziaria di tutti i partiti e organizzazioni che si richiamano al comunismo e dei loro simboli, è stato il deputato fascista di Fratelli d'Italia Edmondo Cirielli, presidente della Direzione nazionale di quel partito e ricoprente attualmente la carica di questore della Camera. Cirielli, già noto per aver ideato nel 2005 la legge ad personam per Berlusconi che porta il suo nome, anche se poi la disconobbe e la portarono avanti altri, non è nuovo a simili iniziative anticomuniste. Tra le più famigerate c'è il disegno di legge 1360 del 2008, di cui era relatore, che istituiva un “Ordine del tricolore” come “atto dovuto verso tutti coloro che impugnarono le armi e operarono una scelta di schieramento convinti della bontà della loro lotta per la rinascita della Patria”. Dell'ordine avrebbero dovuto fare parte tutti coloro che avessero “prestato servizio militare per almeno sei mesi in zona di operazioni delle forze armate italiane durante la guerra 1940-45”, compresi i “combattenti nelle formazioni dell'esercito nazionale repubblicano durante il biennio 1943-45”. Cioè compresi i boia fascisti della Repubblica di Salò, che venivano equiparati ai partigiani e ai quali veniva pure riconosciuta una pensione.

Nella scia della risoluzione anticomunista dell'europarlamento
Il ddl, firmato da altri 44 deputati, quasi tutti del PDL (berlusconiani di FI, fascisti di AN e democristiani dell'UDC), fu poi ritirato a causa delle forti proteste che si levarono in tutto il Paese. Ma è significativo il fatto che a livello parlamentare non incontrò un'opposizione degna di nota da parte del PD, anzi ben tre dei suoi deputati figuravano tra i firmatari. Quand'era presidente della Provincia di Salerno, oltre che con la proposta di legge per trasformarla in un “principato”, Cirielli si mise in luce per aver fatto affiggere in occasione del 25 Aprile del 2010 dei manifesti in cui, senza neanche citare la Resistenza, attribuiva la liberazione d'Italia unicamente all'intervento americano, che anzi aveva salvato il Paese dal comunismo. Del resto anche la recente proposta del suo partito di trasformare il 25 Aprile in una giornata di commemorazione dei caduti di tutte le guerre e alle vittime del coronavirus, sostituendo “Bella Ciao” con la “canzone del Piave”, rientra perfettamente nella stessa logica provocatoria anticomunista e fascista della sua proposta di modifica costituzionale.
Ma questa sua nuova e ben più ambiziosa iniziativa anticomunista non sarebbe stata però neanche immaginabile senza la risoluzione anticomunista, provocatoria, menzognera e falsificatrice del parlamento europeo, approvata quasi all'unanimità coi voti di FI, Lega, fascisti e PD, che ha equiparato il comunismo al nazismo, ha falsificato la storia, datando e attribuendo lo scoppio della 2ª guerra mondiale alla firma del patto di non aggressione tra la Germania e l'URSS, e ha invitato tutti gli Stati membri a “condannare tutte le manifestazioni pubbliche delle due ideologie, facendo altresì riferimento al fatto che in molti degli Stati il comunismo è messo al bando e con esso i suoi simboli”. Ha cioè incitato gli altri Stati dell'Unione a seguire l'esempio degli Stati dell'Est europeo, come le repubbliche baltiche, la Polonia, l'Ungheria, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, la Romania, la Croazia e la Bulgaria, dove i simboli comunisti sono vietati, le statue e gli altri simboli che ricordino il comunismo e le vittorie dell'Armata rossa abbattuti e i partiti che si richiamano al comunismo messi al bando o fortemente osteggiati.
 

Un documento pieno di vomitevoli falsità anticomuniste
Non a caso la risoluzione europea anticomunista è richiamata da Cirielli in testa al documento di presentazione quale principale fonte di ispirazione e di legittimità del suo pdlc. Il fatto che la risoluzione europea condanni formalmente anche il nazi-fascismo è solo un espediente per giustificare il suo preciso scopo anticomunista. E infatti ciò non imbarazza minimamente il deputato fascista, che si limita ad accennare solo di sfuggita agli “altrettanto terribili crimini commessi dal nazi-fascismo”, per concentrarsi invece per l'intero documento sui “crimini del comunismo” che rappresenta, a suo dire, “la più grande tragedia del Novecento, che ha prodotto molte più vittime del nazi-fascismo ma che, a differenza di questo, si è radicato negli anni sino ai giorni nostri celando la sua vera natura”.
II nazi-fascismo fu ben poca cosa rispetto al comunismo, è la tesi di comodo di Cirielli. Infatti secondo lui il comunismo “ha rappresentato una delle dottrine più perniciose della storia”, ha provocato “centinaia di milioni (sic) di morti”, non solo “disastri economici e sociali ma soprattutto violenze, assassinii e violazioni dei diritti umani”. Si è affermato per la prima volta “con un colpo di Stato seguìto alla rivoluzione in Russia”, e da lì si è sparso “come un veleno”, come una “piaga”, favorito in Italia da “politici e intellettuali senza scrupoli” che “vendettero l'anima al diavolo rosso”, e così via sproloquiando. Addirittura anche il movimento del '68 e i movimenti pacifisti contro l'installazione degli euromissili degli anni '80 sarebbero stati “ispirati e finanziati dai servizi segreti del patto di Varsavia”. Per non parlare del “terrorismo comunista che ha insanguinato l'Italia negli anni '70 e '80”.
Naturalmente tra i “crimini” del comunismo non possono mancare le “centinaia di omicidi” commessi dopo la Liberazione “anche in danno di cittadini che non erano stati fascisti: preti, imprenditori, politici democratico-cristiani e liberali e perfino partigiani non comunisti”. E ovviamente non possono mancare le foibe, con “l'epurazione etnica e il conseguente esodo degli italiani dalle terre orientali (definizione molto mussoliniana dell'allora Jugoslavia occupata, ndr) dell'Istria e della Dalmazia che andarono perdute (ma si possono definire 'perdute' terre che erano state occupate? Ndr) a causa della guerra”.
“I motivi fin qui esposti e la doverosa memoria degli oltre cento milioni di vittime (ma prima non erano 'centinaia di milioni'? Ndr) provocate dall'ideologia totalitaria comunista – così il deputato fascista conclude la sua presentazione - rappresentano ragioni sufficienti per riflettere sulla necessità, sollecitata anche a livello europeo, di bandire dalla nostra Costituzione tanto il fascismo quanto il comunismo, vietando la costituzione di partiti politici ispirati ai principi antidemocratici del totalitarismo”.
 

Uniamoci per affossare il pdlc fascista Cirielli
Il fatto che questa infame proposta di legge sia stata presentata dai fascisti di FdI non deve indurre a prenderla sottogamba, perché anche il PD (e anche il M5S in maniera più contorta) votarono a favore della risoluzione anticomunista europea alla quale il pdlc Cirielli, come abbiamo visto, è direttamente ispirato. E se il PD non fece muro alla precedente proposta dell'”Ordine del tricolore”, c'è da immaginarsi che lo farà ancor meno con questa, che ha dietro di sé il marchio di fabbrica dell'Unione europea. In ogni caso è stata aperta una strada che non si sa a cosa potrà portare, visto anche il precedente dell'istituzione “bipartisan” dell'anticomunista e truffaldino “Giorno del ricordo delle foibe e degli esuli giuliano-dalmati” che partì proprio dall'iniziativa di un singolo parlamentare della destra neofascista.
Intanto il pdlc Cirielli è stato già assegnato lo scorso 18 marzo alla 1ª Commissione permanente Affari costituzionali della Camera in sede referente, e quindi ha già iniziato il cammino parlamentare, e anche se data l'emergenza sanitaria non se ne prevede un'esame a breve, occorre svegliare l'attenzione di tutti gli antifascisti, e in particolare dell'Anpi, e di tutti i sinceri democratici e progressisti affinché sia denunciato e contestato con ogni mezzo e sia ritirato dal parlamento, facendogli fare la stessa fine ingloriosa del precedente ddl che intendeva equiparare i partigiani ai fascisti repubblichini.
In questo quadro è essenziale l'unità d'azione dei partiti con la bandiera rossa e la falce e martello, affinché tutti insieme, come un sol uomo, lavorino per suscitare questo movimento di protesta per affossare il pdlc anticomunista e fascista Cirielli e qualsiasi altro tentativo di attuare in Italia la risoluzione anticomunista, provocatoria, menzognera e falsificatrice del parlamento europeo.

22 aprile 2020