Approfittando dell’emergenza coronavirus
Il vicepresidente della giunta regionale di “centro-destra” della Calabria lancia una campagna istituzionale col simbolo della Lega

Dal nostro corrispondente di Reggio Calabria e della Calabria
Torna a far parlare di sé il fascioleghista Nino Spirlì, attuale vicepresidente della Regione Calabria nonché assessore alla Cultura, al Commercio, alla Legalità e all’Artigianato.
Questa volta, a suscitare scalpore e polemiche è una campagna istituzionale di “sensibilizzazione” da lui lanciata sui social, fatta di poster e manifesti raffiguranti prodotti alimentari tipici calabresi, accompagnati dallo slogan federalista: “Aiutiamo chi ci aiuta, scegli calabrese”, affiancando al logo della regione il simbolo della Lega. L’ennesima dimostrazione di come gli esponenti dei partiti borghesi, siano essi di “centro-sinistra” o di “centro-destra”, approfittano dell’emergenza coronavirus per fare propaganda politica.
“Ma siamo su ‘Scherzi a parte’? La Regione Calabria è forse diventata una succursale della Lega?”. Così commentava Domenico Bevacqua capogruppo del PD al consiglio regionale. Gli faceva eco Luigi Tassone: “Un’operazione molto discutibile che mischia partito e istituzione, genera confusione e, proprio per questa sorta di forzata commistione, potrebbe avere effetti controproducenti”, invitando allo stesso tempo la governatrice Jole Santelli (FI) e la sua giunta regionale a “prendere le distanze dall’accaduto e a far rimuovere tempestivamente il materiale pubblicitario” (in seguito rimosso).
Uno scivolone clamoroso che ha prestato il fianco agli oppositori della Lega e che arriva in un momento non di certo facile per il settore agroalimentare. Da settimane infatti, frutta e verdura marciscono nei campi perché i migranti che si occupano della raccolta sono costretti a vivere nei ghetti, in clandestinità, a causa degli infami decreti sulla sicurezza fortemente voluti dall’aspirante duce d’Italia Matteo Salvini.
Quanto accaduto non dovrebbe stupire più di tanto perché Nino Spirlì nato nel 1961 a Taurianova, in provincia di Reggio Calabria, ma romano d’adozione, è un comico di talento con una lunga carriera televisiva alle spalle, viene considerato un intellettuale di destra “atipico” ed è fervente cattolico. Raccomandato da Salvini e dal segretario regionale del Carroccio Invernizzi; nominato vicepresidente della giunta regionale con varie deleghe dalla Santelli, ha esordito scagliandosi subito contro i migranti della tendopoli di San Ferdinando colpevoli di non rispettare le regole antiCovid-19 e invocando l’intervento dell’esercito. Ha pure rivolto un appello metafisico agli studenti e ai lavoratori emigrati al Nord e rientranti in Calabria a causa dell’emergenza sanitaria, che li esorta a restare anche quando sarà tutto finito, la regione avrebbe dato loro una mano. In che modo non è concesso saperlo.
Fatto sta, che a un mese dal suo insediamento, vasti settori della politica calabrese reputano Spirlì inadeguato all’incarico ricoperto.
Nel frattempo, la Calabria continua ad essere una delle regioni più povere d’Italia dove regnano disoccupazione e malaffare. I 150 milioni di euro stanziati nella delibera “Riparti Calabria” per lanciare la fase 2 servono a sostegno del capitale circolare e delle perdite subite dalle aziende durante il periodo di inattività, non di certo alle famiglie più bisognose che non hanno da mangiare. Insomma, cambiano gli attori ma non cambiano i governi che, rappresentando gli interessi della borghesia capitalista, non potranno mai migliorare le condizioni di lavoro e di vita delle masse popolari.
Ecco perché noi marxisti-leninisti sosteniamo che vanno combattuti attraverso la lotta di classe, che l’emergenza coronavirus non può fermare, perché non siamo tutti sulla stessa barca. Pur consapevoli, come ci ricorda giustamente il Segretario generale Scuderi nel suo lungimirante Editoriale per il 43° compleanno del PMLI, che “Il socialismo non è dietro l’angolo, anche perché il proletariato deve ancora prendere coscienza di essere una classe per sé, il che non impedisce di pensarci fin d’ora e di lavorare alacremente per creare tutte le condizioni soggettive che necessitano per conquistarlo attraverso la rivoluzione proletaria”.

22 aprile 2020