Estratto della domanda di ammissione al PMLI del disoccupato Vincenzo di Nola (Napoli)
“Il mio impegno col PMLI vuol essere totale”

“Il nostro è un compito titanico, ma ogni grande impresa ha richiesto tempi storici lunghi, lavoro, pazienza e coraggio”
 

Un coraggioso rivoluzionario antirevisionista alza la bandiera del PMLI a Nola

Non è la prima volta che ex militanti o simpatizzanti del PMLI dopo diversi anni riallacciano la loro vita a quella del Partito. È il caso del compagno Vincenzo di Nola, in provincia di Napoli, di cui pubblichiamo qui di seguito degli estratti della domanda di ammissione al PMLI. Laureatosi in giurisprudenza ha svolto praticantato come avvocato superando l’esame di Stato, ma non ha intrapreso la carriera forense. Ha svolto il suo primo lavoro come responsabile di un ufficio di una media azienda da cui è stato licenziato per aver preso le parti di operai impossibilitati ad andare in pensione per mancanze dell’azienda. Da allora non è più riuscito a trovare un lavoro stabile, ha quindi fatto lavori a termine e precari, attualmente è disoccupato.
Si è avvicinato al PMLI nel 2006 partecipando alle manifestazioni che si tenevano a Napoli e prendendo delle iniziative pubbliche. “ Ricordo ancora con emozione e piacere – si legge nella sua domanda di ammissione – di aver fatto la conoscenza telefonica col Segretario generale Scuderi in occasione di un banchetto ad Avellino, organizzato col decisivo aiuto della Cellula ‘Vesuvio Rosso’ di Napoli”. Nel 2010 ha partecipato alla Commemorazione di Mao organizzata dal CC del PMLI a Firenze in cui prese la parola, “emozionatissimo”. Successivamente, per una serie di problemi familiari, si è progressivamente allontanato dal Partito. Di recente ha ripreso contatto col PMLI come simpatizzante, autocriticandosi per essersi staccato dal Partito per tanti anni e mettendosi a lavorare duramente, specie sul fronte giornalistico e sul fronte dello studio rivoluzionario, allo scopo di trasformare la propria concezione del mondo e di dare un contributo qualificato e marxista-leninista alla causa del PMLI e del socialismo. Distinguendosi in entrambi i fronti come un combattente marxista-leninista di prima linea. Importanti le sue riflessioni sugli scritti e i discorsi del Segretario generale del Partito e sul Programma generale e sullo Statuto del PMLI. Leggendo la sua domanda se ne ha una chiara prova. Colpiscono in particolare due cose: la consapevolezza che la militanza marxista-leninista non può essere parziale ma “totale” e che la missione del PMLI è un’impresa “titanica”, di “grande respiro” e che richiede “tempi storici lunghi, lavoro, pazienza e coraggio”. Quel coraggio rivoluzionario e antirevisionista che dimostra di avere il compagno Vincenzo, al quale esprimiamo i più calorosi auguri marxisti-leninisti da parte di tutto il PMLI e de “Il Bolscevico”, alzando da solo a Nola la grande bandiera rossa del PMLI.
Un brillante esempio e un incoraggiamento per tutti gli autentici rivoluzionari e fautori del socialismo a fare altrettanto nelle proprie città. Un durissimo e difficilissimo impegno pionieristico, ma, come ha detto il compagno Scuderi, “non c’è cosa più bella, più utile, più rivoluzionaria, più appagante che servire con tutto il cuore il popolo e lavorare per il trionfo della nobile causa del socialismo”.

 

La mia esperienza personale e politica ha rafforzato in me la fede per il socialismo e l’odio per questo sistema di sfruttamento che è il capitalismo.
In me è innato il senso di giustizia ed eguaglianza: la volontà di aiutare i più deboli.
Il motivo principale della mia richiesta di ammissione al PMLI è che oltre ad essere l’unico vero autentico Partito comunista rimasto in Italia, combatte tutti i revisionismi e revisionisti, veri agenti della borghesia nel campo della “sinistra”.
Non servono più esempi per rammentare ed illuminare lo sfascio che da PCI in poi è stato fatto del marxismo-leninismo. Un progressivo allontanamento dalla teoria e dalla prassi dei Maestri del proletariato, fino alla loro totale demonizzazione.
Nel PMLI mi son sempre sentito in famiglia e di far parte di un tutto.
Il mio impegno vuole essere totale.
Il Programma generale è il programma fondamentale del PMLI. Sottolinea l’esigenza della lotta di classe e di sottrarre l’Italia dalle ingerenze esterne come Nato e Ue.
Il fine del PMLI è quello di guidare il proletariato alla conquista del potere politico, di abbattere la dittatura borghese ed instaurare la dittatura del proletariato. Per far ciò esso lega dialetticamente il particolare al generale adeguando la tattica secondo gli sviluppi della situazione nazionale e internazionale. Forte è il richiamo a combattere il revisionismo e la socialdemocrazia, vere e proprie stampelle del capitalismo.
Lo scopo finale della realizzazione del comunismo si realizza attraverso la guida fondamentale del Partito che deve condurre il proletariato alla conquista del potere politico da realizzarsi attraverso la dittatura del proletariato.
Lo Statuto del PMLI sottolinea l’esigenza di un partito unito e coeso che applichi in pieno il principio leninista del centralismo democratico e della disciplina del partito e sottolinea l’esigenza di quadri e militanti di studiare e conoscere bene il marxismo-leninismo-pensiero di Mao. La storia del Partito nasce nel pieno della lotta contro i revisionisti togliattiani e nel fuoco della lotta di classe, il 14 dicembre 1969, grazie all’abnegazione e ai grandi sacrifici di una piccola pattuglia di autentici marxisti-leninisti animati dal marxismo-leninismo-pensiero di Mao. Per guidare il proletariato alla vittoria della rivoluzione socialista il Partito deve basarsi sulla giustezza della sua linea politica e la solidità dell’organizzazione.
I falsi partiti comunisti sono stati l’arma attraverso la quale la borghesia ha distrutto il movimento comunista in Italia. Sono stati e sono soltanto coperture a sinistra della borghesia, soprattutto quelli trotzkisti.
Dal PCI revisionista di Gramsci, passando per Togliatti, fino a Berlinguer, il marxismo-leninismo è stato svuotato della sua forza teorico pratica dirompente.
La svolta della Bolognina del rinnegato Occhetto è stata la sommatoria dei tradimenti di tutti i gruppi dirigenti revisionisti precedenti.
I vari D’Alema e Giorgio Napolitano sono l’esempio lampante di come la borghesia infiltra i suoi agenti nel movimento comunista.
La costellazione alquanto caotica di partitini che si rifanno indegnamente alla falce e martello, crea solo confusione nelle masse.
La borghesia ha paura di un ritorno della lotta di classe e questa può riprendere soltanto con il PMLI, l’unico partito coerentemente comunista.
Viviamo tempi difficili, dove causa un virus, lo Stato borghese neofascista, presidenzialista e federalista ha calato la maschera mostrando il suo volto feroce per controllare la popolazione ed ovviamente reprimere ogni forma di dissenso e ripresa di lotta di classe.
Io voglio entrare nel PMLI per combattere, per riprendere la lotta di classe insieme a compagni veri.
La lotta significa anche combattere i falsi partiti comunisti che ingannano le masse.
Son consapevole che è un compito titanico, ma ogni grande impresa ha richiesto tempi storici lunghi, lavoro, pazienza, coraggio. Io credo di avere coraggio da vendere per aiutare il PMLI a diventare un Gigante Rosso anche nel corpo, oltre che nel pensiero.
Finché avrò forza è mia intenzione sviluppare e lavorare per il Partito nella mia zona, quella del nolano, importante punto strategico in Campania e ricco di contraddizioni.
“L’Italia futura che abbiamo in mente noi marxisti-leninisti – scrive Scuderi – vede il dominio del proletariato e del socialismo, la cancellazione di ogni tipo di disuguaglianza e l’inizio della soppressione delle classi che avverrà nel comunismo, la fine della disoccupazione e della povertà, il lavoro per tutti, il benessere del popolo, piena libertà e democrazia per il popolo. In sostanza una nuova economia e un nuovo Stato modellati secondo gli interessi del proletariato e delle masse lavoratrici e in grado di affrontare qualsiasi emergenza, a partire da quella sanitaria”.
“Da solo il PMLI, - continua Scuderi - anche quando avrà un corpo da Gigante Rosso, non ce la potrà mai fare, perciò invitiamo tutte le forze sociali, politiche, partitiche, a cominciare da quelle con la bandiera rossa e la falce e martello, sindacali, culturali e religiose anticapitaliste a universi e a lottare insieme per realizzare l’Italia socialista del futuro. Acquisendo la cultura, la strategia, la tattica e l’esperienza che hanno consentito la vittoria del socialismo nella Russia di Lenin e Stalin e nella Cina di Mao”.
La mia scelta è fatta. Aiutare il PMLI a realizzare il socialismo. Mettere le mie braccia e la mia mente a disposizione del raggiungimento di questo nobile fine.
A contribuire, nei miei limiti, all’avanzata del socialismo in Italia, non importa quando, anche tra 100, 1000 anni, purché il mio apporto risulterà essere stato utile alle generazioni future.
Questa sarebbe la mia più grande gioia.
 

29 aprile 2020