Manifestazione davanti la Prefettura
In piazza a Cosenza per i sussidi e gli alloggi popolari

Dal corrispondente della Calabria
Lunedì 11 maggio una cinquantina di appartenenti al comitato “PrendoCasa” si sono date appuntamento in piazza XI settembre a Cosenza, davanti agli uffici della prefettura, per denunciare la mancanza di sussidi per le famiglie più bisognose e l’ormai cronica carenza di alloggi popolari. Oltre ai vari striscioni, ogni manifestante ha portato con sé una cassetta vuota a simboleggiare il grave stato di povertà delle famiglie cosentine che non possono più riempirle di generi alimentari perché i buoni spesa non sono stati erogati.
La manifestazione - sfociata in protesta - ha coinvolto anche commercianti e baristi della zona che, essendo stati costretti a chiudere i loro esercizi a causa dell’emergenza coronavirus, senza ricevere alcun aiuto dallo Stato non riescono più a sopravvivere.
Gli animi si sono surriscaldati quando un gruppo di manifestanti - cassette alla mano - ha tentato di entrare nel palazzo del governo per ottenere risposte concrete dalla prefetta che vergognosamente non si fa né sentire né vedere da mesi. Uno di loro è stato brutalmente bloccato e denudato dai poliziotti che lo hanno afferrato dalla maglietta riducendogliela a brandelli.
Da tempo in città si respira un clima di tensione; un mix di rabbia e delusione nei confronti delle istituzioni democratico borghesi per l’incapacità dimostrata ad attuare tempestivamente quei provvedimenti necessari a non fare precipitare nel baratro una popolazione costituita anche da lavoratori impiegati in nero, che vivono alla giornata. Fortemente contestati governo, regione e comune.
In un post del comitato su Facebook, si può leggere: “La crisi è dura e profonda, i cosentini hanno dimostrato responsabilità, le istituzioni assolutamente no. L’intervento del governo è insufficiente. Comune e regione risultano totalmente assenti dalla scena. Sospensione di bollette e affitti, reddito di base. Misure fattibili che darebbero sollievo a tanti e tante che stanno affrontando questa drammatica fase in assoluta solitudine. Santelli (governatrice della Calabria, ndc) invece di andare in TV offra risposte concrete ai calabresi. Aveva promesso, un mese fa, 25 milioni per i ceti più deboli, che fine hanno fatto? Questo è solo un piccolo esempio di promesse disattese. Occhiuto e i consiglieri comunali, incollati alla poltrona, stanno dimostrando il totale disinteresse nei confronti dei cittadini. Quali sono le misure previste dal comune? Finora solo chiacchiere. Incapaci anche di nominare, per beghe di palazzo - conclude il comunicato - i revisori dei conti senza i quali non si può procedere alla variazione di bilancio”.
 

20 maggio 2020