Sicilia
Il governatore Musumeci nomina assessore ai Beni culturali il massone e fascista Samonà, in quota Lega
Forti proteste delle masse

Dal corrispondente della Cellula “1° Maggio-Portella 1947” di Palermo
Una grande e forte protesta dei siciliani democratici, antifascisti e progressisti si è levata in tutta la regione contro la decisione del governatore della regione Nello Musumeci che ha regalato alla Lega razzista e fascista di Salvini un assessorato importante come i Beni culturali nominando il giornalista e scrittore Alberto Samonà che, per sua stessa ammissione è stato iscritto alla massoneria del Grande Oriente. Nei suoi siti, ora oscurati, abbondano le sue proposte fasciste, i suoi elogi al ventennio mussoliniano e a personalità nere e stragiste come Stefano Delle Chiaie, non mancano i suoi velenosi attacchi all'antifascismo e alla Resistenza, sulla quale arriva a scrivere di non voler celebrare il 25 Aprile “festa che non unisce ma divide”. In una recente intervista a La Sicilia , il neo assessore sostiene che “sia sopravvalutato il valore dell’antifascismo”, che si tratterebbe di una “categoria stantia” e che “fascismo e antifascismo sono categorie di un altro secolo” (sic!). E guarda caso è per abrogare il reato di apologia del fascismo.
Già in questo periodo di forte crisi dovuta a vari fattori, coronavirus, crisi economica siciliana (che sta portando alla bancarotta la nostra isola) e nazionale, la fuga sempre massiccia dei giovani dall'isola e la disoccupazione che aumenta sempre più... ora si aggiunge quest'ultimo schiaffo della nomina di Samonà che dovrebbe essere il biglietto da visita culturale della Sicilia nel mondo. E appena si fanno notare al presidente Musumeci le forti e decise proteste dei siciliani, lui osa addirittura offenderli chiamandoli disagiati, scappati di casa che non hanno meglio da fare.
Musumeci e la sua giunta sembra non vogliano capire che le cose stanno cambiando. Giorno dopo giorno il malcontento dei siciliani aumenta e presto il malessere sociale vedrà le masse scendere in piazza.
Intanto una manifestazione contro la scelta del governatore Musumeci è stata organizzata per il prossimo 2 giugno alle 18 in piazza del Parlamento a Palermo.
Ora più che mai la Sicilia e i siciliani hanno bisogno di una guida forte e sicura che guardi al loro futuro. Che abbia a cuore i reali interessi della masse popolari e che a esse sia davvero vicina. Solo il PMLI può agire su queste basi. Perché solo il PMLI tende a salvaguardare gli interessi di tutti coloro che sono oppressi dal capitalismo e dallo sfruttamento.
Concordiamo con questa protesta e speriamo di vedere presto non solo i siciliani ma anche tutti gli italiani scendere in piazza per chiedere le dimissioni di questi governi fascisti, razzisti e capitalisti che fanno gli interessi di pochi a scapito del proletariato e delle masse popolari.

27 maggio 2020