Primo incontro ufficiale del Coordinamento unitario delle sinistre di opposizione di Milano (Testo introduttivo dell’Assemblea)
“DIFENDIAMO I DIRITTI DEI LAVOARATORI E DELLE LAVORATRICI NELL’EMERGENZA”
Intervento della compagna Cristina Premoli a nome del PMLI

Redazione di Milano
Domenica 31 maggio dalle ore 16 alle ore 18:30 si è svolto un primo incontro ufficiale, virtuale, posticipato a causa dell’emergenza coronavirus, indetto dal Coordinamento unitario delle sinistre di opposizione di Milano sul tema della drammatica situazione sanitaria in Lombardia.
Nonostante la pericolosità del virus fosse ben conosciuta e notizie allarmanti giungessero da settimane dalla Cina, la giunta regionale guidata dal governatore leghista Attilio Fontana è rimasta passiva sottovalutando il problema. Basti pensare che in un'intervista del 25 febbraio Fontana affermava ancora che la situazione era “difficile, ma non così tanto pericolosa. Il virus è molto aggressivo nella diffusione, ma poi nelle conseguenze molto meno. Fortunatamente è poco più, non sono parole mie, di una normale influenza". Nei fatti la gestione criminale del duo Fontana-Gallera ha causato la morte di più di 16000 persone ed il contagio di più di 88000 persone.
Si è iniziato con un’introduzione che ha spiegato che il Coordinamento unitario delle sinistre di opposizione di Milano si è costituito unendo varie forze politiche che pur mantenendo ognuna la propria identità, soprattutto in questa fase molto complicata dovuta alla gestione disastrosa della sanità in Lombardia, si pone l’obiettivo di dare una voce forte, di primo piano, alle proteste dei lavoratori e delle masse popolari.
Il primo intervento è stato quello di Daniele Castrovilli lavoratore del supermercato Esselunga iscritto alla CUB, che ha denunciato la carenza di dispositivi di sicurezza individuali, prettamente riservati ai lavoratori a stretto contatto col pubblico, ma inesistenti per i lavoratori delle retrovie, costretti a lavorare fianco a fianco in barba alle misure di sicurezza.
Poi è intervenuto Natale Azzaretto del PCL che ha posto l’accento sull’utilità di elaborare un progetto in collaborazione con i sindacati di base, da presentare nei luoghi di lavoro sotto forma di una piattaforma che abbia come asse portante l’aumento salariale e la riduzione dell’orario lavorativo a 30 ore settimanali.
Nel suo intervento Riccardo Germani del sindacato ADL COBAS Lombardia, ha dichiarato che la sanità d’eccellenza lombarda non esiste se non per la professionalità del personale sanitario. Ha denunciato l’enorme spreco di denaro pubblico, elargito alle residenze socio assistenziali sotto forma di rimborsi da parte della regione Lombardia, che in piena fase pandemica, grazie alla delibera regionale emanata l’8 marzo n. XI/2906 sono stati dati alle RSA per ospitare pazienti Covid, liberando così posti letto dagli ospedali, decisione scellerata che ha provocato la morte di migliaia di anziani.
Giancarlo Broglia del Fronte Popolare invece ha detto che il Coordinamento unitario delle sinistre di Milano deve realizzare campagne di propaganda sulla sanità pubblica e contro l’autonomia differenziata.
Claudio Molteni, RSU della FIOM Monza e Brianza, ha sostenuto che il Jobs Act ha aumentato il precariato e gli appalti diminuendo notevolmente la sicurezza sul lavoro, che già nella fase 2 ha portato ad un incremento degli infortuni, inoltre ha asserito che “pur con le nostre differenze siamo tutti comunisti ed è prioritario riportare la gente in piazza e guidare la rabbia popolare”.
Vladimiro Merlin segretario milanese del PCI propone un’inchiesta sociale sull’epidemia, coinvolgendo esperti, per far capire che le differenze di classe hanno influito pesantemente sulla cura dei malati a discapito dei più poveri, ha ribadito inoltre l’importanza di unire la lotta del Coordinamento con i sindacati di base per portare avanti le proteste popolari.
Margherita Napoletano delegata sindacale dell’ospedale San Raffaele ha denunciato la cronica carenza dei DPI dall’inizio dell’emergenza ad oggi e che dal primo giugno tutto il personale sanitario passerà al contratto di sanità privato, una vertenza che si protrae dal 2012 da quando la proprietà dell’ospedale è passata nelle mani del Gruppo San Donato, e che i lavoratori tramite la lotta sono riusciti a scongiurare il passaggio al contratto privato sino ad oggi, ora ancora in fase emergenziale i padroni del Gruppo San Donato spingono per il cambio di contratto ma i lavoratori non hanno abbassato la guardia e nonostante il divieto di sciopero hanno dato vita a diverse iniziative di lotta, in previsione anche uno sciopero.
Per il Partito marxista-leninista italiano è intervenuta la compagna Cristina Premoli, il suo è stato l’unico intervento che ha attaccato la natura dittatoriale del governo Conte 2 che a suon di decreti ha seppellito la stessa Costituzione borghese (testo integrale pubblicato a parte).
Achille Zasso de “Il Sindacato è un’altra cosa” ha incentrato il suo discorso sulle migliaia di morti avvenute nelle RSA, vittime predestinate di una gestione criminale della sanità lombarda.
L’ultimo intervento è stato quello di Igor Zecchini di Sinistra anticapitalista che ha affermato che è indispensabile fare un salto di qualità su questioni concrete, costruendo un’unità di lotta sia politica che sindacale, coinvolgendo anche Potere al popolo e Rifondazione comunista, per avere maggiore capacità d’incidere sulla grave situazione sociale che stiamo vivendo.
Noi marxisti-leninisti della Cellula “Mao” di Milano auspichiamo che il Coordinamento unitario delle sinistre di opposizione coordini realmente tutte le forze politiche e sindacali che si trovano al suo interno, perché abbiamo il dovere proletario rivoluzionario di riprenderci unitariamente le piazze!

3 giugno 2020