Cantate “Bella Ciao” e “Bandiera Rossa”. Partecipazione del PMLI
Manifestazioni a Napoli contro Conte, De Luca e Trump
Distribuite copie dello speciale dei 50 anni de “Il Bolscevico”
Migliaia di antirazzisti in piazza per ricordare George Floyd

Redazione di Napoli
Sabato 6 giugno vi è stato in contemporanea in molte città una manifestazione che si appellava a lavoratori, disoccupati e studenti dal titolo netto e chiaro “Facciamo pagare la crisi ai padroni e ai loro governi” lanciando la parola d’ordine di costruzione di un fronte unico anticapitalista, tramite la sigla “Patto d’azione”.
A Napoli centinaia di manifestanti che si sono dati appuntamento nei pressi dell’Ospedale “Loreto Mare”, con la partecipazione tra gli altri del Movimento disoccupati “7 novembre”, Sin Cobas, Potere al Popolo, giovani dei centri sociali e studenti universitari e medi. Non mancava una delegazione qualificata della Cellula “Vesuvio Rosso” di Napoli del PMLI, guidata dal compagno Andrea, era presente con la bandiera del Partito e nei “corpetti” il manifesto “Non siamo sulla stessa barca” molto apprezzato dagli anticapitalisti presenti.
Il corteo ha gridato più volte contro le istituzioni centrali e locali in camicia nera in particolar modo criticando Conte e soprattutto il governatore campano con l’orbace, Vincenzo De Luca. A questi slogan si sono alternate più volte i canti di “Bella Ciao” e “Bandiera Rossa” rilanciate dai compagni marxisti-leninisti per tutto il corteo che si concludeva attorno alle 13,30 attraversando il centro di Napoli e finendo all’altro nosocomio vicino alla zona delle mura greche, l’“Ascalesi”, tra il Rettifilo e via Pietro Colletta.
Al concentramento finale sono stati distribuite alcune copie de “Il Bolscevico” speciale relativo al 50° Anniversario del nostro Organo di stampa.
Nella stessa giornata, in piena mattinata, bella e significativa è stata la manifestazione organizzata da “Black Lives Matters”, in solidarietà alla lotta degli afroamericani contro il vigliacco assassinio di George Floyd ad opera di un poliziotto bianco a Minneapolis. In circa 1.500 hanno attraversato la zona di Mergellina invadendo pacificamente con cartelli colorati e pieni di slogan antirazzisti il lungomare di via Caracciolo, con giovani, giovanissimi e migranti di seconda generazioni che sono nati e vivono in Italia a riempire le vie che costeggiano la Villa Comunale.
“Basta con internet e i like, ci vuole la piazza!”, ha gridato un ragazzo di 20 anni; molti giovani e giovanissimi, tra cui un bimbo, alzavano in cielo il pugno in solidarietà con la lotta degli afroamericani statunitensi. Belli e toccanti i cartelli scritti dai ragazzi sia in italiano che in inglese, tra cui campeggiava quello che riportava le ultime parole di Floyd, “I Can’t Breathe” (“non riesco a respirare”), con le quali inutilmente il 46enne afroamericano aveva pregato il poliziotto di allentare la presa. Momenti di tensione quando il corteo è passato presso piazza della Repubblica a due passi dal consolato Usa: a quel punto i fischi e le proteste hanno raggiunto il culmine, stigmatizzando anche le politiche del duce Trump.
Il corteo si dirigeva verso piazza della Vittoria dove si concludeva in un tripudio di entusiasmo e con la certezza che non sarà l’ultimo ma il primo di tanti contro la prepotenza e la tracotanza razzista di Trump e dei suoi sgherri.

10 giugno 2020