L e t t e r e

 
L'analisi del PMLI è giusta perché letta con la lente del socialismo
Come sempre prendo atto e continuo sempre a seguire tutto quello che viene pubblicato. Ritengo sempre più che l'analisi della nostra società che il nostro Partito e il nostro giornale fanno, sia assolutamente senza nessun errore, perché tutto viene riletto con la lente del socialismo che i nostri Maestri ci hanno tramandato.
Questo ci consente di dare al nostro tempo la giusta lettura e di educare le masse davanti ai molteplici errori che una società capitalistica propugna continuamente. Non ci stancheremo mai di affrontare la realtà alla luce degli insegnamenti dei Maestri, sicuri che con Loro non potremo mai sbagliare.
Ema - provincia di Napoli
 
Voglio davvero dare tutto per il PMLI, l'unico vero Partito comunista in Italia
So che posso iscrivermi al PMLI anche se ho poco tempo, ma non avrebbe senso se poi non posso dedicarmi del tutto per una causa così grande come il marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Spero che sarò presto un altro membro importante pugliese, perché voglio davvero dare tutto per il PMLI, che considero l'unico vero Partito comunista qui in Italia. Gli altri sono tutti revisionisti e trotzkisti. Invece il PMLI è l'unico vero Partito marxista-leninista e non ha mai cambiato linea di pensiero, come invece hanno fatto altri partiti illudendo e deludendo il proletariato. Anche per questo vi ammiro, per la vostra coerenza, e la coerenza è veramente una virtù rarissima ai giorni nostri.
Ho letto l'Editoriale di Scuderi e devo ammettere che mi trovo d'accordo a pieno con quanto scritto dal Segretario generale del PMLI.
Questa pandemia ha trovato strada libera e pure appositamente aggiungerei a causa di scelte fatte dalle élite capitalistiche per accrescere i propri guadagni a discapito di molti lavoratori costretti a continuare a lavorare senza le adeguate precauzioni per il coronavirus. Ma di cosa ci meravigliamo? Sono gli stessi responsabili delle morti sul lavoro a causa dell'inadeguata manutenzione che ovviamente si rifà ad una manodopera che costa meno. E tutti quei lavoratori in cassa integrazione che ancora non hanno ricevuto nemmeno un centesimo?
La lotta di classe deve continuare se davvero si vogliono cambiare le cose.
Mail dalla Puglia
 
La didattica a distanza è un precedente serio e pericoloso per la subordinazione del corpo docente al manager scolastico
La didattica a distanza (DaD) costituisce un grave vulnus pedagogico, un precedente serio e pericoloso, che si ritorcerà contro di noi, equiparando i docenti ad uno status impiegatizio. Nel futuro ce ne accorgeremo, ma a nostre spese, ossia quando i dirigenti scolastici potranno imporci la didattica a distanza in qualsiasi momento, nei vari periodi di sospensione delle attività didattiche svolte in presenza. E ci tratteranno alla stregua dei colletti bianchi, bensì sottopagati. Anzi, già siamo trattati in tal guisa, se non peggio.
Il discorso non si riferisce alla situazione che si è determinata in seguito alla grave emergenza sanitaria, per cui si è avviata la didattica a distanza in quanto soluzione "tecnica" tampone, ma solo grazie al nostro volontariato, va ricordato, che alcuni dirigenti scolastici hanno presentato, come al solito, in termini di un obbligo, che non c'è. Il problema si proietta in futuro, allorquando la didattica a distanza suggellerà l'ultimo passaggio verso uno stato giuridico da impiegati, quale già siamo visti da molti (dirigenti, genitori ed utenti vari).
Mi preme ricordare che la nostra non è una mera professione impiegatizia, bensì una funzione intellettuale assai speciale, da non confondere, però, con una "missione religiosa". Il tutto è calato dall'alto, senza un minimo di discussione e di condivisione collegiale da parte dei docenti, che vivono ogni giorno la realtà concreta della didattica (in presenza oppure a distanza). Ebbene, abbiamo vissuto un precedente grave e preoccupante. Ce ne accorgeremo solo quando sarà troppo tardi. Senza nemmeno sfiorare la questione, assai delicata, della privacy e delle piattaforme digitali (quelle che il MIUR ha sponsorizzato ufficialmente e che fanno capo al colosso Google), che fanno lucrare una multinazionale privata. Un tema a dir poco spinoso e controverso.
Una cosa è certa: la messa in atto della didattica a distanza ha fornito il pretesto che tanti (dirigenti scolastici, nonché funzionari del MIUR) attendevano da tempo per un ultimo passo verso la subordinazione totale e definitiva del corpo docente in un mero ruolo impiegatizio. Senza offesa per costoro, la professione del docente è di tipo intellettuale ed è molto speciale, in quanto ha lo scopo di educare le menti dei più giovani ad uno spirito critico, ad una capacità di analisi e di giudizio, ad un'attitudine al discernimento e al pensiero libero. Ed è l'esatto contrario di una mansione di ordine impiegatizio.
Lucio Garofalo - Lioni (Avellino)

10 giugno 2020