Affinché una volta per tutte venga tolta dalle mani di Fontana e Gallera che hanno gestito in modo criminale l’emergenza Coronavirus
“Salviamo la Lombardia”: commissariare la sanità lombarda
I marxisti-leninisti della Cellula “Mao” di Milano in piazza con la bandiera e il cartello

Redazione di Milano
Ispirata dalla petizione on-line pubblicata sul sito Change.org, denominata “Commissariare la sanità lombarda: va fatto ora!”, che ha raccolto finora più di 85mila firme, Milano 2030 - una rete di associazioni, partiti e movimenti politici della sinistra milanese - ha indetto per il pomeriggio di sabato 20 giugno in piazza Duomo una manifestazione dal titolo “Salviamo la Lombardia” per chiedere al governo di intervenire, commissariando la sanità lombarda.
Presenti militanti e simpatizzanti della Cellula “Mao” di Milano del PMLI, sotto la rossa bandiera del Partito e tenendo ben alto il cartello con il manifesto “Non siamo sulla stessa barca” riportante le rivendicazioni del Partito inerenti all'attuale situazione determinata dalla pandemia. C’erano poi comitati di lavoratori della sanità e di familiari delle vittime delle RSA, tra questi significativa la partecipazione del Comitato famigliari vittime Don Gnocchi. Tra le bandiere rosse, oltre a quella del PMLI, c'erano quelle del PRC e di Sinistra Italiana, oltre a quelle di CGIL e FIOM. Tra le associazioni presenti: ARCI, ACLI e Sentinelli.
La piazza, occupata da circa tremila manifestanti, ordinatamente posizionati al fine di mantenere il distanziamento, e muniti di mascherine, molte listate a lutto come chiesto dagli organizzatori in ricordo degli oltre 16mila morti, vittime innocenti delle scelte scellerate della giunta lombarda guidata dal duo criminale Fontana-Gallera. In prima fila davanti al palco la scritta “Commissariamento” formata con cartelli composti da lettere. Tanti gli slogan riportati sui cartelli, tra i più significativi “Rivogliamo la sanità pubblica in Lombardia”, “Basta a una sanità che privilegia gli interessi privati!”, “Non dimentichiamo chi ci ha lasciato non dimentichiamo le responsabilità”, “Contro la gestione scellerata della sanità lombarda Fontana dimettiti!”, “Prima le persone e poi il denaro, più sanità territoriale, dimissioni ora!”, “RSA avete fatto una strage dimettetevi!”.
Diversi gli interventi; tra i più rilevanti la testimonianza di un padre di famiglia contagiato dal coronavirus e che nonostante le gravi condizioni di salute è stato lasciato senza cure, solo con l’obbligo di quarantena al proprio domicilio e ha dovuto insistere per essere ricoverato, mentre il resto della famiglia è rimasto a casa in autoisolamento, senza alcuna assistenza sanitaria. Poi è stata la volta di Daniela Caso medico di famiglia che ha denunciato la solitudine in cui sono stati lasciati durante l’emergenza Coronavirus, che si sono autogestiti in chat per avere uno scambio di informazioni con i colleghi medici ospedalieri per colmare la totale disinformazione da parte delle istituzioni e poter curare i loro pazienti.
Incisivo l’intervento di Vittorio Agnoletto che ha posto l’accento sulle responsabilità di Fontana e Gallera che hanno fatto degli errori clamorosi e che hanno cercato di trasformare in oggetto di profitto una immane tragedia collettiva per la cui gravità devono solo dimettersi o essere rimossi, e ha chiesto al governo di avere il coraggio di commissariare la sanità lombarda. Toccante l’esposizione della rappresentante del Comitato famigliari vittime Don Gnocchi, che ha denunciato le scelte scellerate e criminali sia della Direzione della casa di riposo che della giunta Fontana, che hanno portato al contagio e alla morte di numerosi anziani ricoverati nell’omonima casa di riposo.
I marxisti-leninisti della Cellula “Mao” di Milano chiedono con forza il commissariamento della sanità lombarda affinché, una volta per tutte, venga tolta dalle mani di Fontana e Gallera che hanno gestito in modo criminale l’emergenza.
 

24 giugno 2020