Milano
Nuova tangentopoli all'ATM
Scoperto giro di mazzette per manipolare aste pubbliche. Coinvolte le grandi multinazionali
Il sindaco Sala deve dimettersi

Redazione di Milano
Il 22 giugno è stato scoperchiato un grosso giro di presunte tangenti sugli appalti dell'Atm, la spa del comune di Milano che gestisce e amministra il trasporto pubblico nella città. Sono state indagate a vario titolo 35 persone con accuse che vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione, dalla turbativa d’asta al peculato e 12 sono finiti in carcere e una ai domiciliari. Secondo gli inquirenti sarebbero state manipolate gare pubbliche per un valore complessivo di 150 milioni di euro.
Tra gli arrestati c'è colui che sembrerebbe essere l'ideatore di un sistema ben orchestrato basato su corruzione, tangenti e subappalti, il funzionario Atm Paolo Bellini responsabile dell’unità amministrativa complessa sugli impianti di segnalamento e automazione delle linee metropolitane cui la Guardia di Finanza nel corso delle perquisizioni ha sequestrato 67 mila euro in contanti nascosti in casa e nelle sedi di IVM e Mad System, aziende che hanno ottenuto negli anni decine di subappalti da parte dei vincitori di gare Atm e che sono a lui riconducibili in quanto è risultato esserne socio occulto.
L'ordinanza firmata dal gip Lorenza Pasquinelli e richiesta dal pm Giovanni Polizzi con il procuratore aggiunto Maurizio Romanelli è zeppa di telefonate e conversazioni intercettate, di fatto autoaccusatorie, dove risulterebbe che Bellini pur non avendo potere di firma e quindi teoricamente senza possibilità di intervenire sugli appalti, sembrerebbe essere riuscito comunque a creare un losco giro di potere interno all'azienda che gli consentiva di avere mano libera proponendo liberamente ad alti dirigenti di società esterne patti corruttivi e gare manipolate.
Bellini in cambio di tangenti avrebbe fornito alle imprese interessate a partecipare alle gare dell'Atm la consulenza del pubblico ufficiale fornendo materiale e informazioni privilegiate trafugate garantendo inoltre la possibilità di fare sopralluoghi riservati e arrivando a dare suggerimenti precisi sulla giusta percentuale di ribasso da offrire nel corso della gara in modo che i partecipanti avessero la certezza di aggiudicarsela. Ai vincitori veniva inoltre chiesto di offrire lavori in subappalto alle sue società o a quelle di altri imprenditori con cui intratteneva un rapporto fiduciario. In cambio dei favori Bellini avrebbe ottenuto dagli imprenditori riconoscimenti in denaro a volte addirittura cadenzato come stipendio mensile. Per avere persone fidate su cui contare per i propri traffici avrebbe anche truccato concorsi per le assunzioni in Atm facendo vincere grazie alla sua presenza nella commissione giudicatrice alcuni candidati che non erano in linea con i requisiti chiesti dall'azienda.
Le società coinvolte nell'inchiesta e indagate per la legge sulla responsabilità amministrativa sono colossi multinazionali come Alstom, Siemens, Engineering Informatica, Ceit, Gilc e Ctf, quindi si ritrovano le stesse aziende attive in vari cantieri delle cosiddette “grandi opere” come la TAV o la metropolitana M4 e se le accuse si riveleranno fondate sarebbe quindi l'ennesima conferma di come questi colossi della corruzione riescano ad aggiudicarsi appalti pubblici in modo tutt'altro che trasparente e regolare.
Sembrerebbe che negli ultimi anni non vi sia stata nessuna procedura di gara pubblica dove Bellini non sia intervenuto abusivamente, il più grosso appalto sembrerebbe quello per complessivi 127 milioni di euro nel marzo 2019 per il sistema di segnalamento della linea 2 della metropolitana vinto da Siemens Mobility e in quel caso, a dimostrazione come la corruzione dilagante sia considerata la norma da tutti gli imprenditori, sarebbe arrivato a proporsi a tutti i concorrenti in modo da avere garanzie di ottenere compensi indipendentemente da chi fosse risultato poi vincitore. Tra le inchieste sembrerebbe anche emergere un grave collegamento tra un episodio di corruzione relativo al 2006 e i recenti problemi di brusche frenate nei convogli della linea 1 della metropolitana che hanno provocato vari feriti.
Inaccettabili le dichiarazioni del sindaco Giuseppe Sala che minimizzando ha parlato di “malefatte di singoli” esattamente come fece il leader del PSI Bettino Craxi quando all'inizio di tangentopoli definì “mariuolo” Mario Chiesa. La realtà è che la corruzione continua a dilagare e nulla è cambiato in tutti questi anni difatti nell'ordinanza dei magistrati si parla chiaramente di “un quadro estremamente preoccupante delle modalità con cui vengono gestite le gare a evidenza pubblica indette da Atm”. Sala deve quindi essere chiamato a rispondere e deve rassegnare immediatamente le dimissioni.

1 luglio 2020