Verso le elezioni comunali
Davi conferma la sua candidatura a sindaco di Reggio Calabria: “Io liberale di sinistra con un sogno”
Nessun voto ai partiti borghesi

Dal corrispondente dell’Organizzazione della provincia di Reggio Calabria
Non gli è bastata la sonora sconfitta subita alle elezioni amministrative dello scorso anno, quando aveva deciso di candidarsi alla guida del comune di San Luca sciolto e commissariato per infiltrazione mafiosa. Il pennivendolo Klaus Davi non si dà per vinto e decide di puntare ancora più in alto: “Mi candido a sindaco di Reggio Calabria. Voglio guidare questa città verso il riscatto. La mia sarà una lista civica sganciata dai partiti. Non sono contro nessuno, sono qui per dare una mano. Sono qui per collaborare”.
Liberale di “sinistra”, fervido sostenitore della “giustizia e della legalità”, Davi in passato è stato più volte vittima di insulti e minacce di morte da parte della ‘ndrangheta a causa di alcuni servizi giornalistici da lui realizzati contro la temibile cosca Tegano operante nel quartiere di Archi.
A dicembre del 2019 aveva annunciato l’intenzione di candidarsi come primo cittadino del comune di Africo, anch’esso sciolto dal governo perché finito nelle mani della criminalità organizzata. Il conseguente commissariamento che durerà 18 mesi ha di fatto costretto Davi a rinunciare alla candidatura, facendo così dirottare le sue ambizioni elettorali su Reggio Calabria che dopo quasi 6 anni di amministrazione fallimentare della giunta di “centro-sinistra” capeggiata dal borghese e razzista sindaco PD Giuseppe Falcomatà continua a versare nell’abbandono e nel degrado più totale.
Entrando in evidente contraddizione, il noto massmediologo, amato da Mediaset e in particolare dall'ex “rivoluzionario” di Lotta Continua Liguori, da un lato condanna l’operato politico dell’attuale sindaco, che comunque reputa una brava persona, dall’altro lo giustifica affermando che non era facile risollevare le sorti della città, specialmente dopo la voragine di debiti lasciati dalla precedente amministrazione di “centro-destra” guidata dal fascista Scopelliti.
Per quanto riguarda invece il suo programma politico, Davi non ha dubbi: per rilanciare l’economia e l’occupazione bisogna creare nuove offerte turistiche unitamente a una scuola di moda da intitolare allo stilista reggino Gianni Versace ucciso nel 1997.
Senza nulla togliere alle battaglie mediatiche condotte negli ultimi anni da Klaus Davi contro la ‘ndrangheta, la povera e martoriata città di Reggio Calabria non ha di certo bisogno di un candidato sindaco che si presenta come “l’imprenditore della comunicazione” e “sogna” un modo per uscire dal grave stato di emergenza sociale e ambientale in cui è stata fatta precipitare dalle varie amministrazioni di “centro-destra” e di “centro-sinistra” succedutesi negli ultimi vent’anni.
D'altronde, le numerose liste civiche presenti alle prossime elezioni comunali sono il segnale evidente di un allontanamento progressivo della popolazione dalle istituzioni borghesi, sempre più sfiduciate.
La verità è che in città si aggira lo spettro dell’astensionismo, che i marxisti-leninisti appoggiano, si cercano nuovi consensi facendo scendere in campo “nuove forze” e “nuovi candidati” con l’intento di ottenere i voti necessari a occupare le preziose poltrone comunali per continuare a difendere gli interessi della classe dominante borghese ai danni del proletariato e delle masse.
Nessun voto cambierà lo stato di cose attuale perché tutte liste e tutti i candidati, nessuno escluso, stanno dalla parte della borghesia e del capitalismo, eccetto il PMLI. L’unico Partito in Italia in grado di guidare la classe operaia alla conquista del potere politico, di abbattere la dittatura borghese, di instaurare la dittatura del proletariato e di assicurare il completo trionfo del socialismo sul capitalismo.
 
 

15 luglio 2020