Si sviluppa la guerra fredda tra le due superpotenze
Scontro Cina-Usa sul Mar Cinese meridionale e su Huawei

 
Il 14 luglio Donald Trump annunciava di aver firmato l'ordine esecutivo che mette fine al trattamento economico preferenziale per Hong Kong dopo che il presidente cinese Xi Jinping aveva dato il via alla legge sulla sicurezza nazionale per mettere la città sotto la giurisdizione cinese, in anticipo sui tempi previsti dall'accordo del 1997 con Londra sulla restituzione alla madrepatria della ex colonia inglese. Se dal punto di vista economico la sanzione non avrà ripercussioni sostanziali, merci particolari quali armi e alta tecnologia già non venivano esportati dagli Usa, resta il valore simbolico di una misura che rilancia lo scontro tra l'imperialismo americano e il socialimperiaismo cinese, le due potenze che si contendono la leadership mondiale già impegnate in un braccio di ferro. La guerra commerciale è in una fase di stallo dopo l'intesa del gennaio scorso che doveva far ripartire i negoziati bilaterali ma lo scontro resta sempre caldo sul tema dell'alta tecnologia, del 5G, dove Trump cerca di contenere l'assalto ai mercati della cinese Huawei accampando necessità di mantenere la sicurezza e non affidare la gestione dei nuovi sistemi di telefonia mobile e cellulare di “quinta generazione” nelle mani della concorrente; ha trovato attenzione quantomeno a Londra, dove il fido Boris Johnson il 14 luglio ha deciso di escludere la società cinese dallo sviluppo della rete 5G in Gran Bretagna.
La lista delle società cinesi che potrebbero finire nel mirino di specifici controlli, limitazioni all'attività o sanzioni, si è arricchita nell'ultimo mese di una ventina di società cinesi; non manca la Huawei, sono presenti le società di telecomunicazioni China Telecom e China Mobile e società che costruiscono e gestiscono infrastrutture navali o terrestri come China Shipbulding Industry Corporation e China Railway Construction Corporation. L'elenco non è gestito dal ministero del commercio Usa ma dai militari del Pentagono perché tali società avrebbero legami con le forze armate cinesi e non sono ritenute quindi semplici concorrenti commerciali. Sono comunque i colossi cinesi che hanno occupato settori di mercato una volta nel raggio di azione delle concorrenti americane.
Lo scontro Usa-Cina sale pericolosamente a livelli di guardia per l'esibizione dei muscoli militari nei confronti sempre più ravvicinati tra navi e aerei nella regione del Mar Cinese meridionale.
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, lo scorso 24 maggio commentava il confronto a tutto campo tra le due potenze dichiarando che gli Stati Uniti e la Cina sono “sull’orlo di una nuova Guerra Fredda”. Neanche due mesi dopo possiamo dire che ci sono già dentro.
Risulta evidente dalle recenti parole del segretario americano Mike Pompeo quando affermava che “vogliamo essere chiari: le rivendicazioni di Pechino sulle risorse offshore di gran parte del Mar Cinese meridionale sono del tutto illegali, così come la campagna di prevaricazioni tesa ad estendere il proprio controllo su di esse” e che la Casa Bianca rigettava qualunque diritto rivendicato da Pechino nelle acque oltre le 12 miglia nautiche attorno all’atollo delle Spratly, trasformato dalla Cina in una base militare. L'arcipelago, la cui sovranità è contesa alla Cina dal Vietnam, si trova lungo la importante via d'acqua commerciale del Mar Cinese meridionale, dove ogni anni transitano merci del valore di oltre 3 miliardi di dollari, e in un bacino di consistenti riserve di idrocarburi e altre risorse naturali. Il socialimperialista Xi Jinping ha aumentato le spese militari, fra le altre ha costruito una nuova portaerei per consolidare il controllo militare dei mari affacciati sulle coste cinesi; l'imperialista Trump lo sfida sulle porte di casa muovendo i suoi aerei e le portaerei nucleari.
Il 18 luglio la stampa cinese denunciava che per tre volte in pochi giorni gli aerei spia americani E-8C Joint Stars avevano sorvolato il confine orientale cinese, dal Mar Giallo al Mar Cinese meridionale. Nei giorni precedenti la portaerei nucleare americana Ronald Reagan e la sua squadra raggiungevano la Nimitz e la Theodore Roosevelt per manovre congiunte nella stessa area. Si tratta di una catena di scontri che si manifestano sempre più frequentemente in campo economico e politico, militare e tecnologico, della guerra globale che oppone queste due superpotenze imperialiste per l'egemonia mondiale.

22 luglio 2020