Su spinta della Merkel e di Macron
La Ue imperialista si arma per competere nella lotta per l'egemonia mondiale
Nel bilancio 2021-2027 3 miliardi per la difesa, 13 miliardi per lo spazio, 1,5 miliardi per la “mobilità militare”
L'obiettivo è interconnettere le forze armate dei paesi dell'Ue

 
Già all’inizio del 2003, in un vertice dei ministri della Difesa degli stati europei, la UE si era dotata di un piano strategico composto da dieci progetti diversi, per costituire nei fatti l’Esercito dell’imperialismo europeo. Da allora molti passi sono stati fatti in questa direzione e la spinta a competere globalmente con le altre superpotenze imperialiste ha moltiplicato gli interventi militari effettuati congiuntamente da truppe di vari Paesi europei, che talvolta hanno anche sostituito le forze Nato occupanti quegli stessi territori e che hanno confermato la natura imperialista dell’UE e l’importanza cruciale che riveste il suo braccio armato.
Il progressivo rafforzamento delle superpotenze cinese e russa nelle loro rispettive zone di influenza, degli USA di Trump e i nuovi scenari internazionali nell’area mediorientale rendono indispensabile all’UE un salto di qualità dal punto di vista militare.
 

L’obiettivo di Merkel e Macron e il rafforzamento dell’asse franco-tedesca
Dal primo di luglio è iniziato il semestre tedesco alla presidenza europea e, per la prima volta nella storia, vi sarà l’introduzione di un bilancio unico per le spese militari; un primo passo sostanziale al quale seguirà nel trimestre successivo il lancio dello “Strategic Compass” continentale con l’obiettivo dichiarato di “identificare entro un paio d’anni le minacce alla sicurezza europea e concentrare le risorse comuni e nazionali sulle spese necessarie a dare loro una risposta”. La necessità di dotarsi di un esercito comune e di interconnettere rapidamente le forze armate dei diversi paesi europei è resa sempre più urgente dall'aumento delle contraddizioni con la superpotenza americana e dall'obiettivo strategico di rendere la Ue una superpotenza imperialista globale. Insomma l’UE imperialista vuole armarsi e riorganizzarsi per completare anche formalmente il disegno di superpotenza economica e militare egemone mondiale.
 

Il nuovo bilancio congiunto
Parla chiaro anche il già accennato bilancio preventivo dei prossimi sei anni, approvato il 21 luglio dai leader europei insieme al Recovery Fund, dove compare la voce inedita e specifica di “spese militari”, avvalorata per 3 miliardi di euro per la Difesa e 13 per lo Spazio, la cui corsa si è evidentemente rinverdita; cifre enormi, che arrivano per giunta in un momento di grande difficoltà economica a seguito dell’ennesima crisi collegata al Covid-19 i cui sviluppi sulla pandemia rimangono ancora molto incerti. Anche per lo “Shengen militare”, la mobilità delle forze armate all’interno dell’unione, è stato destinato un miliardo e mezzo, e altri 5 contribuiranno al Fondo europeo per la pace che finanzierà le cosiddette “missioni di sicurezza e di difesa comune”.
Ciononostante sia la Francia, che aveva chiesto ben 9 miliardi per la difesa, sia molti parlamentari e ministri europei si sono addirittura mobilitati poiché considerano i fondi destinati insufficienti, causa di un “grave errore strategico”.
“È profondamente sbagliato perché sappiamo che le minacce già esistenti non sono scomparse e anzi rischiano di aggravarsi”, ha dichiarato Hélène Conway-Mouret, vicepresidente del Senato francese e tra le promotrici dell’appello sottoscritto in Italia anche da Laura Garavini, responsabile Pd alla commissione Difesa e dall’ex ministra Roberta Pinotti.
Di quali “minacce si parli” appare più chiaro in una sua ulteriore dichiarazione, secondo la quale “L’emergenza del Covid aumenterà l’instabilità alla periferia dell’Unione in Paesi con sistemi politici già fragili e aggrava il confronto tra Stati Uniti e Cina, mentre le istituzioni di governance globale sono denigrate e messe da parte”. Quindi nella crisi, repressione di ulteriori e possibili proteste interne, e necessità di un maggior peso imperialista delle borghesie del vecchio continente fra USA e Cina anche e soprattutto dal punto di vista militare.
Nella UE vi sono quasi il doppio dei militari che ci sono negli USA, ma sono peggio equipaggiati (in Europa si spende un quarto) e inoltre tutti gli eserciti europei insieme possiedono solo la metà dei veicoli corazzati e degli aerei cisterna e da combattimento di cui dispongono le forze armate statunitensi; un gap che gli imperialisti europei non vedono l’ora di recuperare.
 

L’interconnessione delle Forze Armate nazionali rafforzerà il ruolo imperialista dell’UE
L’accesso ai fondi stanziati è consentito a progetti industriali promossi da aziende di almeno 3 Paesi diversi poiché – ed anche questa è cosa nota – la guerra e gli armamenti sono innanzitutto profitto, e se l’obiettivo dichiarato di Bruxelles è il “superamento della frammentazione delle forze armate del continente, il loro efficientamento armonizzato”, di pari passo, come si legge su “La Repubblica”, “si parte da ricerca e competitività (capitalista ma finanziata attraverso fondi pubblici, ndr) dell’industria europea per arrivare a forza armate dei vari stati membri perfettamente interconnesse e complementari tra loro”.
Supporto di questo processo, sarà il prossimo “Strategic Compass” che coinvolgerà istituzioni nazionali e capitali per identificare le minacce e le “sfide” strategiche che l’Unione Europea imperialista vorrà affrontare; su questa base convergeranno poi i denari pubblici del nuovo bilancio per la Difesa Ue.
L’obiettivo finale di avere una politica estera e di “difesa” comune a tutti gli stati membri potrà essere raggiunto solo eliminando il diritto di veto oggi previsto sulle decisioni internazionali dei governi europei e che gli stati più forti – su tutti Germania e Francia – agognano da tempo per aumentare conseguentemente la loro leadership all’interno dell’unione imperialista.
Insomma anche da questo tipo di decisioni si dimostra che la Ue non è un'unione di popoli europei animata dal bisogno di pace e di benessere delle relative masse popolari ma un'alleanza imperialista guerrafondaia delle rapaci e sfruttatrici borghesie europee preoccupata unicamente ad armarsi fino a i denti per competere nella lotta per l'egemonia mondiale dilapidando miliardi e miliardi di soldi pubblici che sarebbero oggi più che mai necessari per combattere la disoccupazione, i bassi salari, la povertà dilagante nel vecchio continente e lo sfascio della sanità pubblica aggravato dall'emergenza covid.

2 settembre 2020