"Scuderi nel discorso 'Da Marx a Mao' tocca il cuore di ogni vero marxista-leninista”

di Simone, diciassettenne tarantino
 
Il PMLI. Nome familiare sicuramente, grande partito comunista italiano, le cui radici ideologiche affondano nel marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
È importante analizzare il nome stesso per comprendere meglio l'ideologia.
Marxismo, da Marx, Leninismo, da Lenin, pensiero di Mao, da Mao.
Marx ed Engels elaborarono per la prima volta quest'ideologia, esaminando attentamente le varie rivolte che stavano avvenendo in quel periodo storico in tutta Europa.
Le rivolte erano compiute da comuni lavoratori, diversi per nazionalità, ma uniti nel fine e nella causa.
Infatti nonostante il paese, tutti i proletari venivano sfruttati e sottopagati, non c'era cura verso di loro, e molte volte venivano maltrattati.
Marx ed Engels individuarono il problema, cioè il capitale privato, e l'unica medicina per curare il mondo dal potente virus del capitalismo, era abbatterlo.
Ciò che scrissero nei preziosi libri come “Il Manifesto del Partito Comunista”, non era un'utopia (come invece affermano i detrattori) bensì un'analisi realista degli avvenimenti, una scienza della verità, da cui il nome di “socialismo scientifico”, per differenziarlo dal “socialismo utopistico” di Proudhon e altri.
Lenin, il primo rivoluzionario che riuscì a mettere in pratica la prima rivoluzione autenticamente socialista, sconfiggendo lo zarismo antisemita e imperialista, il feudalesimo medievale a cui si era ridotta l'economia russa. Tutto ciò dopo aver arricchito il pensiero marxista, scrivendo molti trattati, come “Stato e rivoluzione” e, anche se non riuscì a completarlo, “Come gli stati socialisti devono rapportarsi tra di loro”.
Come al contrario vogliono far credere i revisionisti, non esiste lo stalinismo, dato che Stalin studiò approfonditamente il pensiero di Lenin, lo acquisì, lo arricchì con parti che mancavano, e approfondì la teoria di Lenin del “socialismo in un solo paese”, che non è una teoria nazionalista, o addirittura fascista, come dicono i trotzkisti rendendosi ulteriormente ridicoli, cercando di disprezzare uno dei grandi Maestri del proletariato internazionale.
Applicò una delle migliori forme di socialismo, e le masse russe di sinistra lo ricordano con grande amore, anche perché la verità trionfa sempre sulle menzogne.
Prima che la Cina diventasse un paese a tutti gli effetti capitalista e neofascista, c'era una stella, la più grande delle 5 stelle della bandiera cinese: Mao.
Un grand'uomo che ha trascorso tutta la sua vita per la causa dell'emancipazione del proletariato cinese. In gioventù, seppur avesse un'ideologia mista a liberalismo e democrazia borghese, sapeva che la sua bellissima vita, che auguro a tutti i compagni e le compagne, sarebbe stata dedicata interamente alla politica.
Mao studiò il pensiero marxista-leninista, e lì trovò la sua passione, una nobile passione che a differenza delle solite ambizioni borghesi, non prevedeva la sua unica felicità, ma la felicità del suo popolo, e distruggere quelle catene che l'avevano schiavizzato.
Arricchì la teoria comunista adattandola alla realtà cinese, perché, il bello del marxismo-leninismo-pensiero di Mao è che non si tratta di un'ideologia dogmatica, ma di una scienza vera e propria, e come tale, si adatta alla realtà storica del paese, ovviamente senza tradire gli ideali, senza cadere nel revisionismo.
Una grande rivoluzione, quella cinese, che durò molto tempo, ma necessaria per distruggere il feudalesimo, il capitalismo e la cultura borghese, annientare la borghesia per poi culminare nella Grande Rivoluzione Culturale Proletaria.
Oggigiorno lo sguardo di Mao non illumina le giornate cinesi, ma l'avarizia, il capitalismo e il fascismo hanno prevalso, portando la Cina a essere un paese socialimperialista.
Il marxismo-leninismo-pensiero di Mao non si può dividere in Marxismo, Leninismo, Stalinismo e Maoismo, bensì sono tutti concatenati essendo l'evoluzione dell'ideologia stessa, e i detrattori, che cercano di dare una visione politicamente corretta del comunismo scientifico, condannando Stalin e Mao, a volte addirittura Lenin, ma citando il “piccolo padre” Iosif, “dopo la mia morte, saranno gettate calunnie sulla mia tomba, ma il vento della verità e della storia, spazzeranno via tutto ciò” .
Giovanni Scuderi, il più grande politico italiano, trattando il tema “Da Marx a Mao” ancora una volta è riuscito ad elaborare un discorso perfetto, ricco di dettagli e annotazioni, che riesce a toccare il cuore di ogni vero marxista-leninista.

2 settembre 2020