Alle elezioni comunali di Reggio Calabria del 20 e 21 settembre vota per il PMLI astenendoti
Solo il socialismo può dare il potere politico al proletariato
Per una città governata dal popolo e al servizio del popolo

Documento dell'Organizzazione della provincia di Reggio Calabria del PMLI
 
Il 20 e 21 settembre a Reggio Calabria si tornerà alle urne per il rinnovo del consiglio comunale. Il sindaco uscente del Pd Giuseppe Falcomatà finito sotto processo per il caso “Miramare” dopo sei anni di governo punta al secondo mandato. La coalizione di “centro-sinistra” che lo supporta è composta da 11 liste e 333 candidati. Altri 8 candidati si contenderanno la massima poltrona cittadina:
Antonino Minicuci burocrate di “centro-destra” in quota Lega, sostenuto da 10 liste e 294 candidati;
Angela Marcianò ex assessora ai Lavori pubblici del comune supportata dal partito fascista “Fiamma Tricolore”, 4 liste e 112 candidati;
Saverio Pazzano per la “sinistra radicale” raccomandato dal neopodestà di Napoli Luigi De Magistris, 2 liste e 56 candidati;
Klaus Davi il noto massemediologo tanto apprezzato da Mediaset e dal giornalista Paolo Liguori (ex “Lotta continua”), 1 lista e 25 candidati;
Fabio Foti del M5S medico professionista, 1 lista e 25 candidati;
Fabio Putortì di Miti-Unione del Sud cattolico e consulente d’impresa, 1 lista e 21 candidati;
Giuseppe Siclari del Partito Comunista dei Lavoratori, ex professore di filosofia e vecchia volpe trotzkista, 1 lista e 23 candidati;
Maria Laura Tortorella laureata in economia e iscritta all’albo docenti del Ministero dell’Interno, 1 lista e 25 candidati.
Avendo Reggio Calabria più di 15 mila abitanti sarà possibile il voto disgiunto, quindi il numero di liste e candidati non andrà ad incidere molto sul risultato finale perché gli elettori potranno scegliere di votare un qualsiasi candidato di qualsiasi lista per poi accordare nella stessa scheda la preferenza al sindaco di un altro partito o di un’altra coalizione. Questa modalità potrebbe permettere anche a quei candidati supportati da una sola lista di andare al ballottaggio che si terrà a distanza di due settimane, il 4 e 5 ottobre.
In base agli ultimi sondaggi, il consenso del sindaco uscente Giuseppe Falcomatà è sceso al di sotto del 31% nei sondaggi senza possibilità di vincere al primo turno. Un calo vertiginoso considerando che nel 2014 fu eletto col 61% dei voti validi.
Non ha suscitato finora grande entusiasmo il candidato di “centro-destra” Antonino Minicuci fortemente voluto dal caporione fascioleghista Matteo Salvini che si ferma al 19%. Le vere “sorprese” sarebbero Angela Marcianò data al 21,5% e Klaus Davi 16,6% che potrebbero giocarsi il ballottaggio. Mentre non convince il candidato del M5S Fabio Foti che, sempre nei sondaggi, ottiene solo il 3,6% e si vede scavalcato da Saverio Pazzano al 4,7%.
Ma il dato più rilevante che fotografa perfettamente la grande sfiducia dei reggini nei confronti delle istituzioni borghesi è rappresentato dalla percentuale astensionista. Il 38% degli intervistati ha risposto di non volere andare a votare mentre il 32% ha dichiarato di essere ancora indeciso. Non poteva essere altrimenti visto le politiche criminali attuate negli ultimi vent’anni dalle varie giunte di “centro-destra” e di “centro-sinistra” che si sono alternate alla guida della città lasciando un debito di oltre 400 milioni di euro impossibile da risanare in tempi brevi.
Reggio Calabria continua tristemente a versare nel degrado e nella sporcizia più totale, sommersa da tonnellate di rifiuti maleodoranti che invadono strade, quartieri e abitazioni. Se la raccolta differenziata ha fallito la colpa non è dei reggini, ma di chi in nome del massimo profitto capitalistico ha esternalizzato il servizio dandolo in appalto a società “in-house” e favorendo inevitabilmente l’infiltrazione della 'ndrangheta che non può rinunciare al redditizio business dei rifiuti, come dimostrano alcune inchieste giudiziarie.
La verità è che nessuna amministrazione comunale ha saputo disegnare e attuare negli anni un progetto politico efficace di sviluppo economico, sociale, infrastrutturale, di lotta alla criminalità organizzata per potere risollevare le sorti della città e della popolazione.

Una città al collasso

 
Il sistema sanitario reggino non funziona, le liste di attesa per ricevere l’assistenza medica sono infinite. A nulla è valso il commissariamento dell’Asp di Reggio Calabria sciolta per infiltrazione mafiosa e prorogata di recente per altri 6 mesi. Chi è nominato non solo non è stato in grado di risolvere i problemi gestionali e organizzativi dell’azienda, ma ha cercato di scaricare le proprie responsabilità non ratificando i bilanci dal 2013 al 2108 e chiedendo addirittura il dissesto dell’ente.
La disoccupazione continua a dilagare e interessa soprattutto i giovani, costretti ad emigrare altrove in cerca di un lavoro stabile. Chi resta invece si arrangia come può, lavorando a nero o continuando a gravare sulle spalle di nonni e genitori.
E che dire poi delle strade periferiche tappezzate da pericolosissime buche che rappresentano un pericolo mortale anzitutto per i motociclisti?
Quali interventi di manutenzione sono stati effettuati ai tombini e alle caditoie per evitare gli allagamenti ai primi acquazzoni? Come mai le aree verdi versano ancora nell’incuria e non possono essere usufruite in sicurezza? Perché gli alloggi popolari dopo anni e anni d’attesa non sono stati assegnati ai vincitori del bando di concorso? Cosa è stato fatto per potenziare le reti idriche visto le continue perdite e la mancanza di acqua potabile in alcuni quartieri?
A nostro giudizio la città amministrata dall’imbroglione Falcomatà e dalla sua giunta di “centro-sinistra” è la peggiore di sempre. Una città profondamente tradita e mortificata che registra un netto peggioramento delle condizioni di vita del proletariato e delle masse popolari. Basti pensare che Reggio Calabria è il comune d’Italia dove le famiglie pagano più tasse e ricevono in cambio meno servizi.
Questa situazione, difficilmente potrà migliorare in futuro, perché nessuno degli attuali candidati a sindaco, differenze tattiche a parte, farà a meno di difendere gli interessi del capitalismo e della borghesia, la classe dominante che detiene il potere politico.
 

Demagogia e inganni nei programmi elettorali
Basta leggere attentamente i vari programmi elettorali intrisi di demagogia per rendersi conto dell’ennesimo inganno perpetrato ai danni delle masse popolari. Si parla di rilanciare sopratutto il turismo, la moda, il patrimonio artistico-culturale, aspetti secondari che deviano dai problemi reali. Viene così riproposto il solito vergognoso copione: ogni aspirante sindaco si presenta come l’unica “alternativa”, in grado di risolvere tutti i problemi della città assicurandone il cambiamento una volta eletto. Nulla di più falso.
La storia insegna che perdurando il capitalismo è impossibile che i comuni siano governati dal popolo e al servizio del popolo perché restano inevitabilmente succubi dei grandi capitalisti nazionali e locali, vincolati alle leggi dello Stato borghese, semplici esecutori delle loro politiche di lacrime e sangue.
Non vi è sostanziale differenza tra le giunte di “centro-destra” e “centro-sinistra” alternatesi al governo della città di Reggio Calabria, i loro continui fallimenti sono lì a dimostrarlo. Il proletariato e le masse sfruttate non hanno nulla di buono da guadagnare dalla vittoria di questa o di quella coalizione.
 

La proposta del PMLI
Noi del PMLI, acerrimi nemici della borghesia e del capitalismo, combattiamo tutte le liste borghesi in corsa comprese quelle che si dichiarano più a “sinistra” del PD perché anch’esse sono al servizio del capitalismo. Il loro unico obiettivo è quello di carpire il consenso elettorale e il sostegno del popolo illudendolo che il suo voto possa incidere nelle scelte governative e migliorarne le condizioni di vita ma senza torcere di fatto un solo capello al sistema capitalista che va distrutto, non riformato. Pertanto, alle elezioni comunali del 20 e 21 settembre invitiamo l’elettorato reggino ad astenersi, disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco.
Le istituzioni rappresentative borghesi, di cui fanno parte i consigli comunali, non solo vanno delegittimate, disgregate e distrutte impugnando la potente arma dell’astensionismo che deve essere concepito in maniera consapevole, quindi non come un non voto ma come un voto dato al PMLI e al socialismo, la sola società in grado di assicurare il potere politico al proletariato e l’unica vera alternativa al capitalismo, ma vanno anche combattute ogni giorno unendosi in un organismo politico di massa che faccia da contraltare. Le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo sono Assemblee e Comitati popolari basati sulla democrazia diretta e sulla parità di genere. Le Assemblee devono essere costituite in ogni quartiere cittadino dagli abitanti ivi residenti compresi le ragazze e i ragazzi di 14 anni di età che si dichiarano astensionisti, anticapitalisti, antifascisti e antirazzisti e sono disposti a combattere sia elettoralmente, sia politicamente il potere centrale, regionale e locale.
Ogni Assemblea dev'essere in grado di eleggere il proprio governo denominato Comitato popolare di quartiere e cittadino con voto palese e mandato revocabile in qualsiasi momento. Tale Comitato deve essere costituito dagli elementi più combattivi eleggibili fin dall’età di 16 anni indipendentemente dalla razza, professione religiosa, ateismo, e orientamento sessuale. Seguendo la stessa procedura si dovrà arrivare all’elezione dei Comitati popolari provinciali, regionali e del Comitato popolare nazionale.
Lo scopo fondamentale dei Comitati popolari è quello di strappare al potere centrale e locale opere, misure e provvedimenti che migliorino le condizioni di vita delle masse.
 

Rivendicazioni del PMLI per Reggio Calabria
A tal proposito il PMLI rilancia alcune rivendicazioni politiche sociali ed economiche immediate invitando la popolazione reggina, anche se non d’accordo con alcune di esse, a battersi tenacemente sul terreno della lotta di classe e di piazza abbandonando definitivamente le illusioni elettorali e creando un fronte unito anticapitalista più vasto possibile. O si sta dalla parte della borghesia e del capitalismo, o si sta dalla parte del proletariato e del socialismo. Non esiste altra alternativa.
- Chiedere l’intervento della Protezione Civile per liberare la città dai rifiuti salvaguardando la salute dell’intera cittadinanza e dell’ambiente.
- Municipalizzare il servizio di raccolta che deve essere controllato dalle masse popolari potenziando mezzi e personale per una pulizia delle strade e delle aree verdi completa ed efficiente.
- Obbligo per il comune di organizzare un efficiente sistema di smaltimento dei rifiuti solidi urbani attraverso la raccolta differenziata, il riutilizzo e il riciclaggio dei materiali.
- Sistemare in città, in numero sufficiente, ampi cestini con frequente vuotatura.
- Favorire tutte le misure finalizzate a ridurre la quantità e il peso dei rifiuti urbani, ogni politica o piano sui rifiuti deve tendere alla strategia “Rifiuti Zero”.
- Diritto alla salute gratuito e universale per tutti. Il comune deve esercitare una forte azione di vigilanza e di pressione affinché a livello locale venga garantito un adeguato e tempestivo servizio di assistenza sanitaria che deve essere pubblica e gratuita.
- Varare un piano occupazionale sul territorio comunale concreto facendo pressione sul governo centrale. Il comune deve garantire lavoro stabile, a tempo indeterminato e sindacalmente tutelato, stabilizzando i precari e creando nuovi posti di lavoro reinternalizzando tutti quei servizi comunali dati in appalto ai privati nel corso degli anni.
- Creare corsi di formazione gratuiti per ragazze e ragazzi al termine degli studi in base alle nuove esigenze professionali.
- Ammodernare e garantire la manutenzione delle reti idriche per garantire in quantità sufficiente l’afflusso e i rifornimenti dell’acqua potabile in tutti i centri abitati.
- Adeguare e potenziare gli impianti di depurazione dell'acqua con analisi batteriologiche periodiche che garantiscano condizioni di massima sicurezza igienica di potabilizzazione e pressione sufficiente nelle tubature dell'acquedotto.
- Rifacimento completo del manto stradale delle periferie.
- Pulizia periodica di tombini e caditoie per mantenerne l’efficienza e evitare il ristagno delle acque meteoriche e gli allagamenti.
- Diritto alla casa per tutti. Consegna immediata degli alloggi popolari alle famiglie già vincitrici del bando di concorso eliminando le “liste d’attesa”.
- Attuare un piano mirato a soddisfare il fabbisogno abitativo attraverso il riuso e il risanamento di vecchi edifici, l'utilizzo delle case sfitte e la costruzione di nuove case popolari con fitti accessibili a tutti, immigrati e Rom compresi.
- Recuperare e ristrutturare le aree dismesse per le esigenze sociali, abitative e di verde attrezzato delle masse popolari.
- Abbandonare l’inutile e costoso progetto del “Ponte sullo Stretto” e pretendere che quei fondi vengano destinati al potenziamento delle reti stradali, autostradali e ferroviarie locali ritornando al trasporto pubblico su traghetti per la Sicilia migliorando la qualità del servizio di imbarco, specialmente durante il periodo estivo.
- Scioglimento di tutte le aziende partecipate comunali con relativa gestione pubblica e controllo popolare di tutti i servizi.
- Destituzione immediata degli amministratori e dei funzionari pubblici corrotti che hanno avuto e continuano ad avere rapporti con la 'ndrangheta.


9 settembre 2020