Presidio unitario delle sinistre d’opposizione davanti Montecitorio
Successo dell’iniziativa nazionale a sostegno della campagna “Riconquistiamo il diritto alla salute”
La delegazione del PMLI apprezzata per il suo impegno unitario
Forte intervento di Erne Guidi contro il governo, il capitalismo e l’imperialismo, per il fronte unito e il socialismo

 
Dal corrispondente della Cellula “Rivoluzione d’Ottobre” di Roma
 
Dalle ore 17 alle 20 di giovedì 3 settembre, nella piazza antistante Palazzo Montecitorio, sede della Camera dei deputati, si è tenuto il presidio unitario organizzato dal Coordinamento delle sinistre di opposizione insieme a PRC, Potere al popolo e Risorgimento socialista, che dal 1° luglio scorso hanno dato vita alla campagna per una sanità pubblica, universale, laica e gratuita, “Riconquistiamo il diritto alla salute”, con iniziative promosse in tutta Italia tra cui la raccolta firme della petizione popolare presente sulla piattaforma online change.org e nei banchini allestiti nelle piazze di tutto il nostro Paese.
Unito nella lotta al diritto universale e gratuito alla salute il Coordinamento ha riempito Piazza di Monte Citorio con oltre 100 militanti (limite imposto dalla Questura romana per dare l’autorizzazione secondo le attuali norme anti Covid) che hanno colorato del rosso delle bandiere con la falce e il martello la facciata del parlamento, dando voce a un tema fondamentale, in cima alle questioni che attualmente li vedono in lotta, catturando l’interesse dei passanti che si sono informati sui motivi del presidio e hanno firmato la petizione al banchino allestito per l’occasione.
Il presidio è proseguito con i diversi interventi sul tema della sanità pubblica. Al microfono si sono succedute in ordine le voci di Sinistra Anticapitalista con Francesco Locantore, Partito Comunista Italiano con Mauro Alboresi, Partito Comunista dei Lavoratori con Marco Ferrando, Partito della Rifondazione Comunista con Vito Meloni, Partito Marxista-Leninista Italiano con Erne Guidi, Democrazia Atea con Carla Corsetti, Risorgimento Socialista con Francesca Perri e Potere al Popolo con Lisa Canitano.
Tutti gli interventi hanno denunciato l’ipocrisia della parola d’ordine comune del cosiddetto “ritorno alla normalità” che ha visto invece la sanità pubblica italiana negli ultimi 30 anni essere smembrata pezzo per pezzo da tutti i governi della borghesia che si sono succeduti, diversificata tra regioni, aziendalizzata e privatizzata, con un taglio di 37 miliardi di euro in 10 anni, tra i quali il piano anti pandemia post emergenza SARS nel 2003, mai approfondito e abbandonato nel 2016. È stato rilanciato il tema delle disuguaglianze che sono andate creandosi nell’accesso alle cure in Italia, con l’insostenibile modello organizzativo delle infinite liste d’attesa, a fronte di una intramoenia senza attese a pagamento, dove il profitto di pochi sembra prevalere sul benessere della collettività. Altro argomento centrale degli interventi ha riguardato la situazione lavorativa di medici, infermieri e personale medico e ospedaliero, tra precarietà, mancanza di sicurezza sul lavoro e negoziazioni contrattuali bloccate, ricordando gli oltre 250 morti durante l’emergenza Covid.
Il PMLI, tra i promotori dell’iniziativa, era presente in piazza con una delegazione diretta dal compagno Erne Guidi, incaricato del Partito nei rapporti con i partiti e movimenti della sinistra d’opposizione e di classe, con le proprie bandiere e mascherine rosse personalizzate. I compagni, che indossavano per l’occasione i “corpetti” con il manifesto della campagna nazionale, una copia 70x100 era stata portata ad hoc per rendere più visibile il banchino della raccolta firme, sono stati salutati fraternamente da dirigenti e militanti degli altri partiti e manifestanti e apprezzati per il loro encomiabile impegno unitario.
Nel suo forte intervento ufficiale, che pubblichiamo a parte, il compagno Erne Guidi è stato l’unico a sottolineare che la pandemia che stiamo vivendo è il frutto dei danni e delle devastazioni del capitalismo e dell’imperialismo, ha messo in risalto l’unica alternativa valida per una società più giusta, il socialismo, affermato l’improcrastinabilità del fronte unito e attaccato la dittatura antivirus del governo Conte e le sue ultime misure antioperaie e antipopolari contenute nel “decreto agosto”.

9 settembre 2020