Saluto di Monica Martenghi, a nome del CC del PMLI, in occasione del 44° Anniversario della scomparsa di Mao
La cultura del proletariato e il modello di marxisti-leninisti tracciato da Mao ispirino la nostra vita e la nostra lotta per il socialismo

Care compagne e compagni, care amiche e amici,
a nome del Comitato centrale del PMLI e di questa presidenza con a capo il compagno Giovanni Scuderi, vi do un caloroso benvenuto a questa commemorazione pubblica di Mao al tempo del coronavirus.
Il grande Maestro del proletariato internazionale, delle nazioni e dei popoli oppressi, come è noto, è scomparso 44 anni fa, esattamente il 9 Settembre 1976, ma ancora “vive in ogni cuore rivoluzionario. Se Mao fosse una pianta, noi dobbiamo essere i suoi germogli”, come ha scritto su “Il Bolscevico” il compagno diciassettenne Simone simpatizzante di Taranto del PMLI.
Oggi il nostro pensiero va alle oltre 35 mila e 500 vittime del coronavirus, del capitalismo e dei suoi governanti centrali, regionali e comunali che in questi ultimi trenta anni hanno distrutto la sanità pubblica. Ricordiamole alzandoci in piedi e osservando un minuto di silenzio.
 
Ricordo dei compagni scomparsi
Il nostro pensiero pieno di gratitudine va anche alla compagne e ai compagni deceduti che hanno dato la loro vita alla causa del PMLI, del proletariato e del socialismo. Essi sono: Lucia, alias Nerina Paoletti, Battista Bruni, alias Tino, Cirano Biancalani, Angelo Cimmino, Vincenzo Falzarano, Giuseppe Lepore, Marco Marchi, Ferruccio Panico, Ferdinando Puglia, Lorenzo Santoro, Fabio Zannelli, Salvatore Zunica e Franco Melandri.
Quest’ultimo compagno è deceduto il 5 ottobre 2019 a Savarna-Ravenna, a causa di un infarto, aveva appena compiuto 75 anni. Molti di voi lo ricorderanno alla scorsa commemorazione alla quale partecipò nonostante le non buone condizioni di salute e pronunziò l’intervento a nome dell’Organizzazione di Ravenna del PMLI per onorare la promessa che aveva fatto al compagno Segretario generale che gli aveva telefonato per interessarsi della sua salute.
Il compagno Franco Melandri è entrato nel PMLI il 13 novembre 2008 fondando l'Organizzazione di Ravenna del PMLI. Il primo contatto col Partito l'ha preso il 3 maggio 2004 collocandosi subito come suo simpatizzante e abbonandosi a “Il Bolscevico” allora cartaceo. In precedenza ha militato all'età di cinque anni nell'Associazione dei pionieri promossa e diretta dal PCI revisionista, poi nella FGCI, successivamente nel PCI fino al suo scioglimento e infine nel PRC. Ha abbandonato questi due ultimi partiti ritenendoli revisionisti, non in linea con gli insegnamenti del marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Come ha scritto nella sua domanda di ammissione al PMLI, ha ereditato le idee comuniste da suo padre “antifascista, combattente durante la Resistenza, organizzatore della prima Cellula comunista (PCI) di Ravenna dopo la guerra. Da lui avevo imparato le prime idee marxiste, le prime norme di etica socialista, che poi ho cercato di conservare nel corso della vita. Cose che però andavano col tempo affievolendosi mano mano che avanzava l'imborghesimento del PCI prima e del PRC in seguito.
Quando ho incontrato i compagni del PMLI della Cellula 'Stalin' di Forlì e poi gli altri compagni del PMLI delle altre città in poco tempo ho ritrovato quegli ideali, quell'etica, quelle norme di vita politica, che facevano parte ormai di uno sbiadito ricordo. Con il PMLI, però, queste cose sono molto più chiare e solide perché non inquinate dal revisionismo del PCI. Parlando e discutendo con i compagni, ascoltando e leggendo gli scritti del compagno Segretario generale Giovanni Scuderi e leggendo 'Il Bolscevico', che io ritengo la spina dorsale del Partito, ho capito da che parte sta la via giusta per la riscossa proletaria e per il socialismo.
Aver conservato e sviluppato gli insegnamenti dei cinque grandi Maestri del proletariato internazionale: Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, fa di questo partito l'unico vero Partito comunista in Italia. È vero che i miei limiti attuali sono enormi, ma frequentando il PMLI ho imparato molte cose e credo che se potrò aderire e militare in questo Partito, potrò migliorare e perfezionarmi per diventare un vero marxista-leninista.
Io chiedo di entrare nel PMLI perché questo Partito è il Partito giusto, per il suo Statuto, per il suo Programma, i suoi dirigenti, per il suo giornale, per la sua ferma disciplina di Partito. Un Partito che guiderà il proletariato alla riscossa sulla strada vera per il socialismo. Io vorrei esserci!
Io purtroppo, non essendo più giovane, non so quanto potrò essere utile alla attuazione del Programma del PMLI. Sicuramente impegnerò tutte le mie forze e le mie capacità per dare il meglio al Partito. Mi atterrò alla disciplina e allo Statuto del Partito, e soprattutto cercherò di imparare il più possibile dal Partito e dai cinque grandi Maestri per diventare un vero marxista-leninista ”.
Il compagno Franco Melandri ha saputo diventare un “vero marxista-leninista”, dando tutto se stesso al Partito, al proletariato e alla causa. Studiando e applicando la linea del PMLI, partecipando attivamente alla lotta di classe e alle manifestazioni locali, specie a quelle del 25 Aprile e del 1° Maggio in cui, tra l'altro, amava esporre la bandiera del PMLI davanti alla sua casa. Era sempre presente alle iniziative nazionali e regionali del Partito, a parte le volte in cui accusava problemi di salute. Non aveva paura di volantinare anche da solo le posizioni del Partito indossando con orgoglio la maglietta rossa del PMLI.
Il compagno Franco Melandri è stato un combattente umile e tenace per la nobile causa del socialismo, apprezzato e amato dalle compagne e dai compagni del PMLI, rispettato dai compagni locali del PRC per la sua coerenza, fedeltà e dedizione alla causa.
Alla scorsa Commemorazione di Mao, riferendosi alla recente scomparsa del compagno Tino, Segretario della Cellula “Stalin” di Rimini del PMLI sottolineava: “Ha lasciato un grande vuoto del Partito e anche in me. Ma la lotta continua. Dalla Rivoluzione d’Ottobre del 1917 sono morti milioni di compagni, noi siamo ancora qui grazie al compagno Scuderi e agli altri 3 pionieri che fondarono il PMLI. Noi siamo qui, ci siamo ancora e continueremo a lottare seguendo l’ideale marxista-leninista-pensiero di Mao”.
È proprio così, indimenticabile compagno Franco Melandri, tu continuerai a combattere con noi per sempre, incoraggiandoci ad andare fino in fondo sulla via dell'Ottobre verso l'Italia unita, rossa e socialista.
Onoriamolo alzandoci in piedi e osservando un minuto di silenzio.
Compagno Franco Melandri! PRESENTE!
Il 9 novembre 2019 è scomparso anche il caro e stimato compagno panamense Quibian Gaytan, il cui vero nome è Yigo Morales. Una grave perdita per il PC(ML)P, il PMLI, i marxisti-leninisti dell'America Latina e di tutto il mondo.
Quibian era un cofondatore del Partito Comunista (marxista-leninista) di Panama, membro e portavoce del Comitato centrale, determinante per la tenuta marxista-leninista del Partito. Egli curava il Blog del Partito dal titolo Luminoso Futuro (espressione di Mao, che esprime l'ottimismo rivoluzionario dei marxisti-leninisti) che riporta in prima pagina una grande foto di Mao. Un blog autorevole e molto seguito, in particolare dagli anticapitalisti e dai rivoluzionari panamensi e dell'America Latina. Aperto a ogni contributo di chi si richiama al marxismo-leninismo o al marxismo-leninismo-maoismo, ma fermo sui principi marxisti-leninisti e sugli insegnamenti dei grandi Maestri del proletariato internazionale, senza nulla concedere ai revisionisti. Il PMLI e “Il Bolscevico” vi trovavano un larghissimo spazio e in posizione preminente.
Il pensiero e l'opera di Quibian Gaytan si distinguono per il carattere marcatamente marxista-leninista, antirevisionista, antimperialista, antifascista, antirazzista e internazionalista proletario. Era anche sensibile all'emancipazione delle donne.
Egli era un sostenitore appassionato del PMLI e de “Il Bolscevico”, da lui definito “un importante e vitale organo”.
Per conto del suo Partito, ha curato i rapporti col PMLI fin dal 1996, interrotti l'anno successivo per motivi interni al Partito, e ripresi, dopo quasi venti anni, il 14 luglio 2016 quando la Segreteria del CC del PC(ML)P ha ricevuto un documento del PMLI di appoggio allo Stato islamico, ritenuto da Quibian Gaytan “un fulmine a ciel 'sereno'”. E aggiungeva “Abbiamo subito capito la montagna di fango e falsità che si erano accumulate nella nostra testa. Ci siamo sentiti sollevati e abbiamo visto le cose con la massima chiarezza. La prova della correttezza della posizione assunta dall'eroico CC del PMLI, sulla quale ci siamo subito identificati, lo dimostrano le urla di rabbia e di stizza di tanti”.
Da allora fino alla morte Quibian Gaytan si è prodigato al massimo delle sue forze per rafforzare i legami di classe, rivoluzionari e internazionalisti proletari tra il PC(ML)P e il PMLI, per far conoscere il nostro Partito e il nostro giornale ai marxisti-leninisti e al popolo panamense e a quelli dell'America Latina, dell'Italia e d'Europa. E non perdeva una sola occasione per sostenere il PMLI e i suoi dirigenti, in particolare il compagno Giovanni Scuderi, verso il quale aveva la massima considerazione e stima e del quale pubblicava i suoi discorsi e scritti più importanti corredati da una sua foto storica scattata alla manifestazione nazionale in piazza dell'Isolotto a Firenze per il 30° Anniversario della nascita del PMLI.
Questo grande e stimato compagno, questo esemplare marxista-leninista, antirevisionista e internazionalista proletario, questo sostenitore appassionato del PMLI e de “Il Bolscevico”, non c'è più fisicamente ma spiritualmente sarà per sempre nella mente, nel cuore e nell'azione dei marxisti-leninisti italiani con i quali era in perfetta sintonia.
Onoriamolo alzandoci in piedi e osservando un minuto di silenzio
Compagno Quibian Gaytan! PRESENTE!
Un pensiero di immensa riconoscenza va a Engels, cofondatore del socialismo scientifico e grande Maestro del proletariato internazionale, di cui il 28 novembre ricorre il Bicentenario della nascita. Il compagno Scuderi, presentando su “Il Bolscevico” le citazioni autobiografiche di Engels, da lui personalmente ricercate e selezionate, ha scritto: “Prendiamo esempio da Engels per trasformare il mondo e noi stessi”.
Chi ancora non conosce Engels, o vuole avere un suo quadro generale, può leggere il documento dell’Ufficio politico del PMLI che sarà pubblicato su “Il Bolscevico” in prossimità dell’Anniversario.
Apprezziamo molto la vostra presenza, specie di chi tra di voi è venuto da molto lontano, sopportando disagevoli e costosi viaggi. Non avete avuto paura di affrontare i rischi di contagio del virus pur di rendere onore a Mao e di condividere l’emozione rivoluzionaria della partecipazione all’annuale commemorazione pubblica nazionale di Mao a Firenze, medaglia d’oro della Resistenza.
Ringraziamo caldamente e con profonda riconoscenza tutte le compagne e i compagni, militanti e simpatizzanti del PMLI, le Commissioni centrali e il Comitato provinciale di Firenze che con il loro generoso lavoro ci hanno consentito di realizzare questo importante evento, forse l’unico al mondo. Eppure i media, servi del capitalismo, continuano a ignorarlo. Ringraziamo anche chi, impossibilitato a essere presente, ha voluto comunque esserci vicino inviandoci un messaggio di saluto. Voi qui presenti, non membri del PMLI, se volete, potete inviare a “Il Bolscevico” le vostre impressioni sulla Commemorazione di Mao.
Rivolgiamo un calorosissimo elogio alle compagne e ai compagni che redigono “Il Bolscevico” e il sito del PMLI che durante il lockdown, con grande spirito di sacrificio, ci hanno consentito di essere aggiornati sulla situazione internazionale e nazionale e sulla vita del nostro amato Partito.
Cogliamo questa felice occasione anche per inviare un saluto alle nuove istanze che sono nate in questo ultimo anno politico, dalla precedente commemorazione di Mao ad oggi. Sono le Organizzazioni della provincia di Reggio Calabria, di Campobasso, di Nola (Napoli) e Putignano (Bari). Sono tutte nuove Organizzazioni del nostro amato Meridione e ringraziamo profondamente le masse del Sud che hanno donato al Partito alcuni dei suoi figli migliori.
Un caloroso, fraterno e solidale saluto lo rivolgiamo ai due valorosi e coraggiosi compagni americani che ci hanno inviato commoventi e incoraggianti messaggi pieni di elogi al PMLI e al compagno Scuderi. Stessi saluti e ringraziamenti al compagno filippino che ha definito “splendido” il discorso di Scuderi “Da Marx a Mao”.
 
Note biografiche di Urgo
Fra poco il compagno Angelo Urgo, a nome del Comitato centrale del PMLI, illustrerà il tema di questa Commemorazione di Mao.
È la prima volta che tiene il discorso ufficiale a una commemorazione di Mao, ma molti di voi hanno avuto modo di conoscere la sua tenacia, la sua generosità e il suo coraggio per aver condiviso con lui le numerose manifestazioni nazionali a cui il compagno ha partecipato spesso avendo il compito di tenere ben alte le bandiere dei Maestri e del Partito sventolandole per ore fin sotto i palchi dei comizi. Oppure per aver visto le sue interviste e i suoi interventi durante trasmissioni televisive locali o nazionali.
Per chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo forniamo solo alcune brevi note della sua biografia politica.
I primi anni della sua adolescenza, per influenza familiare, Urgo simpatizza per il PCI e poi, dopo la liquidazione di questo partito revisionista, per il PRC. Ne viene però fuori attraverso lo studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e poi della linea del PMLI. Si imbatte col Partito nella primavera 1992 quando, appena quindicenne, come racconterà: “Mi capita di osservare manifesti del PMLI e scoprii che esisteva il partito che avevo in mente, e insieme ai manifesti vi era affisso anche una copia de ‘Il Bolscevico’ il quale leggendolo mi convinse ulteriormente”. Successivamente incontra il compianto compagno Ferruccio Panico durante una manifestazione contro tangentopoli che diffonde “Il Bolscevico” e ne rimane “entusiasta”.
Comincia a collaborare con “Il Bolscevico” e a inviare dei suoi contributi. Così concludeva un suo contributo di riflessione sulla commemorazione di Mao nel maggio 1992: “Viva Mao che continua a vivere nei nostri cuori con le sue citazioni che rimarranno indelebili nella storia del marxismo-leninismo e del proletariato internazionale!”.
La sua prima corrispondenza per “Il Bolscevico” è pubblicata nel luglio 1992 ed si trattava di una stupenda e tagliente analisi sulla Lega fascista e separatista corredata da una vignetta. Spesso il compagno si cimentava in vignette a corredo delle sue corrispondenze.
Inizia anche la sua collaborazione alle attività della Cellula “Mao” di Milano che si è sempre distinta, ancora oggi, per i suoi diffusori instancabili, sempre presenti in tutte le manifestazioni e appuntamenti di lotta della città, i più solleciti a diffondere i volantini del Centro del Partito in fabbriche, scuole e Università e produttori di esemplari servizi fotografici e di manifesti.
Nell’aprile 1993, in occasione di un dibattito pubblico per i referendum organizzato dalla Cellula a Milano, il compagno Urgo incontrerà per la prima volta un dirigente del Centro del Partito, la compagna Monica Martenghi, che gli chiarirà aspetti della linea politica nazionale e studentesca, ideologica e storica del Partito, oltre che la differenza tra linea strategica e tattica. Sarà l’incontro col Segretario generale, il compagno Scuderi, il 12 marzo 1994, a Milano per il dibattito pubblico organizzato in occasione delle elezioni politiche, che gli farà maturare definitivamente la decisione di chiedere l’ammissione al PMLI al compimento dei 18 anni di età.
Nel febbraio 1996 diviene membro del Partito e inizia a mettere in pratica la linea di massa del Partito. È alla guida del Collettivo studentesco del Liceo Artistico Statale “Caravaggio” di Milano che con la lotta (occupazione dell’Istituto e manifestazioni di protesta dei tre licei artistici statali di Milano) impedì che il liceo venisse sfrattato.
Nel luglio dello stesso anno, alla vigilia di entrare all’università, per la prima volta visita la Sede centrale del PMLI a Firenze dove ha dei colloqui separati coi compagni Mino Pasca, Emanuele Sala e Monica Martenghi.
In un suo rapportino del gennaio 1999 denuncia di essere stato oggetto di minacce per farlo desistere dall’affiggere “Il Bolscevico” fuori del Liceo classico “Parini” di Milano dove si recava ogni settimana ad affiggere e diffondere l’organo del PMLI. Altre provocazioni e schedature poliziesche seguiranno nel tentativo di farlo desistere dalla militanza marxista-leninista.
Nel 2000 Urgo diventa Segretario della Cellula “Mao” di Milano e nel 2011 viene nominato Segretario del Comitato lombardo del PMLI.
Nel frattempo partecipa come delegato al 4° e al 5° Congresso nazionale del PMLI.
Dal 2004 al 2007 guida il Coordinamento Precari del Comune di Milano, primo in Italia a rivendicare le graduatorie di stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato basate sul tempo di lavoro prestato nell’ente pubblico. Rifiutando la rivendicazione fuorviante del “diritto al reddito” contrapponendovi quella del diritto al lavoro stabile, a salario intero, a tempo pieno e sindacalmente tutelato, il Coordinamento ha raccolto sempre più consensi tra i lavoratori precari del Comune di Milano costringendo i sindacati, confederali e non confederali, a supportare le sue lotte e i suoi scioperi. Il coordinamento milanese ispirò molti altri comitati di lavoratori pubblici di altri enti locali finché la l’estendersi della lotta a tutto il Paese costringe il governo Prodi a permettere la stabilizzazione negli enti pubblici.
Il compagno Urgo ha rappresentato il Partito in diverse trasmissioni televisive. Nel 2011 rilascia un’intervista a Serena Bortone andata in onda il 25 marzo nel programma Agorà su Rai 3. Più volte ha partecipato al talk-show serale di TelePavia condotto da Francesco De Luca dove ha coraggiosamente difeso il Partito dagli attacchi anticomunisti di fascisti, forzisti e leghisti. Lo stesso ha fatto partecipando due volte nel mese di novembre scorso alla trasmissione Diritto e Rovescio su Rete4, suscitando la stizzosa reazione dei fascisti in studio e dello stesso conduttore Paolo Del Debbio che gli ha tolto la parola. Presso la sede della Cellula “Mao” di Milano ha rilasciato, d'accordo col Centro del Partito, delle interviste, tra cui quella importante con Gianni Barbacetto nel marzo 2003 su Stalin e il PMLI.
Come Segretario di Cellula e del Comitato lombardo del PMLI ha tenuto discorsi introduttivi alle numerose riunioni di studio collettivo di militanti e simpatizzanti del Partito sulla linea politica, ideologica e storica.
È particolarmente appassionato dello studio del materialismo storico e dialettico, dell’economia politica marxista, e di storia in generale e di quella moderna e contemporanea in particolare e specificamente dell’Urss di Lenin e Stalin e della Cina socialista di Mao. Ha sempre coltivato lo studio di tutte le forme artistiche del realismo socialista, in particolare quelle letteraria, iconografica e cinematografica sovietica e cinese nel periodo del socialismo. A lui dobbiamo materiale originale e politicamente significativo in qualità e in quantità che ha arricchito i nostri archivi.
In un rapportino del luglio 1995 sulla commemorazione del centenario della morte di Engels così scriveva: “È da tre anni che sogno di partecipare ad una commemorazione pubblica del PMLI, ma per motivi familiari non mi è stato ancora possibile”. Ebbene, oggi eccolo qua, non solo come partecipante, ma addirittura come oratore, a nome del CC del PMLI, della commemorazione di Mao. Un bell'esempio per i giovani e giovanissimi che si sono avvicinati al Partito e che non sono riusciti ad essere oggi qui con noi. Il nostro augurio è che studiando, applicando concretamente ciò che studiano, rimanendo fedeli al Partito e alla sua linea, superando tutte le difficoltà che si incontrano nella militanza marxista-leninista, come ha fatto il compagno Urgo, possano anch’essi essere degli oratori delle commemorazioni nazionali di Mao.
 
Il PMLI e il governo Conte
Il tema che il compagno Urgo tratterà ha per titolo “Gli insegnamenti di Mao sulla cultura, sui marxisti-leninisti e sulla lotta per il socialismo”. Ciò significa sostanzialmente per tutti coloro che vogliono veramente trasformare questa società capitalista ed edificare sulle sue rovine la società socialista, liberarsi da ogni influenza borghese, idealista, revisionista, riformista, pacifista, parlamentarista, costituzionalista e governista; acquisire e applicare la cultura del proletariato, ossia il marxismo-leninismo-pensiero di Mao; essere dei veri marxisti-leninisti secondo il modello tracciato da Mao e lavorare concretamente con tranquillità, passo dopo passo, azione dopo azione, per il trionfo del socialismo, senza curarsi del tempo che ci vorrà.
Noi marxisti-leninisti, coscienti che perdurando il capitalismo non è possibile cancellare le classi, le disuguaglianze sociali, territoriali e di sesso, la disoccupazione, la precarietà, le ingiustizie sociali, la miseria e le mafie, diamo tutto noi stessi per l’avvento del socialismo in cui al potere ci sia il proletariato.
Per questo mettiamo in cima alla nostra azione politica la lotta ai governi centrale, regionali e comunali che curano e difendono gli interessi del capitalismo e della classe dominante borghese.
Il governo del dittatore antivirus Conte dal punto di vista politico, a livello nazionale, è il nemico principale del proletariato che bisogna combattere senza tregua fino ad abbatterlo. Come andranno combattuti e abbattuti i governi successivi, qualsiasi siano le loro formule e composizione e qualsiasi sia il premier – Draghi o l’aspirante duce d’Italia Salvini.
Bisogna stare attenti a non cadere nell’errore di considerare il governo Conte un “governo amico” perché è costretto a fare qualche concessione alle masse impoverite e senza lavoro a causa della crisi del coronavirus e del capitalismo. Sono solo delle briciole che cadono dal banchetto luculliano dei capitalisti e della grande borghesia. Ormai è evidente che i giovani non hanno futuro in questo Paese capitalistico. Persino le studentesse e gli studenti, che salutiamo calorosamente, rischiano di non rientrare in sicurezza nelle scuole.
Soffiamo sul fuoco perché l’autunno sia veramente caldo e che divampi la lotta di classe. Premiamo sui sindacati confederali e non confederali perché sia promosso uno sciopero generale unitario con al primo posto la piena occupazione.
Siamo a fianco dei dieci milioni di lavoratrici e lavoratori del settore privato e tre milioni e 200 mila del settore pubblico che lottano per il rinnovo dei contratti di lavoro, che non devono essere “agganciati agli aumenti di produttività”, come vuole il presidente della Confindustria Bonomi.
Noi non siamo assolutamente d’accordo con lui nemmeno sulla sua proposta, lanciata su “La Stampa” del 24 agosto, del “Grande patto per l’Italia”, che significherebbe legare mani e piedi delle masse lavoratrici al capitalismo. Non siamo sulla stessa barca, come ha spiegato il compagno Giovanni Scuderi nell’importante editoriale strategico dal titolo “Coronavirus e il futuro dell’Italia”.
Adoperiamoci affinché le elettrici e gli elettori votino No al referendum sul taglio mussoliniano dei parlamentari e che si astengano alle elezioni regionali e comunali del 20 e 21 settembre.
Esprimiamo la nostra solidarietà militante ai compagni Gianni Vuoso e Luigi Prodromo che ieri l'altro sono stati identificati provocatoriamente dai carabinieri di Ischia mentre diffondevano il volantino del PMLI sul referendum.
Pratichiamo su tutti i fronti, da quello culturale a quello politico, da quello sindacale a quello ambientale, da quello femminile a quello giovanile e studentesco, una larga politica di fronte unito, a partire dall’unità di tutti i partiti con la bandiera rossa e con la falce e martello. Come stiamo facendo partecipando al Coordinamento delle sinistre di opposizione e alla campagna “Riconquistiamo il diritto alla salute”, che vede la presenza anche del PRC e di Potere al popolo.
Cerchiamo di convincere i sinceri comunisti, i rivoluzionari e gli anticapitalisti di ambo i sessi e di qualsiasi orientamento sessuale, soprattutto le operaie e gli operai, le ragazze e i ragazzi, a unirsi al PMLI, come militanti o simpatizzanti, per risvegliare il proletariato e tutti gli sfruttati e gli oppressi alla lotta di classe per il socialismo.
Diamo un senso proletario rivoluzionario e marxista-leninista alla nostra vita, ispirandoci alla cultura del proletariato e al modello di marxisti-leninisti tracciato da Mao. Non ripieghiamoci su noi stessi, non affoghiamo nei problemi personali e familiari. Mettiamo sempre al primo posto la lotta di classe e gli interessi del Partito, del proletariato e della causa. “Non c’è cosa più bella, più utile, più rivoluzionaria, più appagante che servire con tutto il cuore il popolo e lavorare per il trionfo della nobile causa del socialismo”, come ha detto il compagno Scuderi.
Spazziamo via il governo del dittatore antivirus Conte!
Avanti, avanti, avanti sulla via dell’Ottobre verso l’Italia unita, rossa e socialista!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

16 settembre 2020