Presenti e letti durante la Commemorazione
Messaggi di saluto di istanze di base e di simpatizzanti del PMLI

Pubblichiamo qui di seguito i testi integrali dei saluti delle istanze di base e dei simpatizzanti del PMLI che sono stati letti durante la Commemorazione in taluni casi in versione ridotta per rispettare il tempo concesso. Con l'asterisco segnaliamo i simpatizzanti.
 

Organizzazione della provincia di Reggio Calabria
Care compagne e cari compagni, amiche e amici,
che bello ritornare in questa sala per commemorare insieme a voi il 44° Anniversario della scomparsa di Mao, grande Maestro del proletariato Internazionale, delle nazioni e dei popoli oppressi.
Io vengo dalla martoriata Calabria una delle regioni più povere d’Italia. Anche quest’anno nonostante l’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus e i tanti chilometri di distanza, non potevo mancare all’importante appuntamento. E’ un grande onore essere di nuovo qui.
Oggi più che mai è di vitale importanza stringersi attorno a Mao, ricordarne gli insegnamenti e applicarli nel lavoro di radicamento locale del Partito, tenendo presente la realtà concreta in cui si opera al fine di difendere gli interessi delle masse, smascherare e combattere i padroni e i governanti borghesi.
Per noi marxisti-leninisti è importante avere una concezione proletaria del mondo, basata sul materialismo dialettico e storico, da contrapporre a quella borghese che ci è stata propinata sin dalla nascita. Tale concezione si può acquisire solo studiando assiduamente il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, l’arma più potente che il proletariato abbia mai posseduto.
Senza di esso sarebbe impossibile fare bene la lotta di classe, dove si sviluppa continuamente la teoria rivoluzionaria elaborata dai cinque maestri Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao e resteremo inevitabilmente subalterni al parlamentarismo, all’elettoralismo e al riformismo borghesi.
Anche a Reggio Calabria il 20 e 21 settembre si terranno le elezioni comunali.
La città continua tristemente ad essere sommersa da tonnellate di rifiuti che in alcuni casi, per disperazione, vengono dati alle fiamme con gravi ripercussioni sull’ambiente e sulla salute della popolazione stessa; sempre più povera, delusa e sfiduciata costretta ancora una volta a pagare sulla propria pelle le politiche criminali delle giunte di “centro-destra” e “centro-sinistra” alternatesi negli ultimi vent’anni che hanno privatizzato il servizio di raccolta e smaltimento favorendo così l’infiltrazione della ‘ndrangheta.
Noi siamo convinti che l’astensionismo trionferà; tuttavia può non essere sufficiente finché verrà concepito come un voto di protesta e non come un voto consapevole dato al PMLI e al socialismo. Per questo a livello locale dobbiamo saperlo propagandare rivolgendoci sopratutto all’elettorato di sinistra e continuare a lavorare assiduamente per fare maturare le condizioni politiche e organizzative affinché in ogni quartiere vengano create le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo: Assemblee popolari e Comitati popolari basati sulla democrazia diretta e sulla parità di genere. Un compito arduo ma non impossibile, la scienza marxista insegna che il sistema socialista prima o poi si sostituirà al sistema capitalista, una legge universale indipendente dalla volontà umana.
Nonostante le difficoltà che inevitabilmente incontreremo lungo il nostro cammino, dobbiamo continuare ad essere ottimisti e irremovibili nelle nostre convinzioni come lo è stato Yu-Kung nel rimuovere le montagne che gli sbarravano la strada.
Gloria eterna a Mao, grande Maestro del proletariato Internazionale, delle nazioni e dei popoli oppressi!
Viva il socialismo!
Col PMLI e i Maestri vinceremo!
 

Organizzazione di Nola
Con la “caduta del Muro” nel 1989, la fine del settantennio di inganno revisionista del PCI che ha trovato il suo sbocco naturale nell’adesione completa della “sinistra” borghese al campo neoliberista ed imperialista; con la creazione di falsi partiti comunisti “rifondatori” della falce e martello; con l’abiura degli immortali insegnamenti dei Maestri del proletariato, la cultura di classe in Italia è andata via via esaurendosi.
La lotta al revisionismo, intrapresa dal PMLI, fin dal suo primo sorgere nel 1969 come Organizzazione Comunista Bolscevica italiana marxista-leninista (OCBIm-l), è la strada maestra da seguire.
Se si vuole reintegrare il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, in tutta la sua lungimiranza, le masse devono staccarsi dalle illusioni parlamentariste e pacificiste ed unirsi al PMLI, l’unico partito in grado di seguire la via della gloriosa rivoluzione di Ottobre del 1917 e di quella cinese condotta da Mao del 1949.
Da coscienza di classe per sé, dalla lotta di classe per il potere, all’approdo ad una ingannatrice cultura interclassista predicata dal nuovo verbo liberista, il passo è stato breve.
È il revisionismo il primo nemico da combattere all'interno dei sinceri comunisti ovunque attualmente organizzati.
È necessario tenere per quanto è possibile fuori dal Partito e da noi stessi ogni influenza borghese e pensare, vivere e lottare coerentemente per la concezione proletaria del mondo.
Rinnegati come D’Alema, Veltroni, Occhetto, Fassino, Bersani, sono il risultato della vittoria di decenni di revisionismo in Italia, un revisionismo che ha portato la “sinistra” borghese a camminare a braccetto con l’imperialismo e il mercato.
Mao ci ha indicato la strada da percorrere, sottolineando che nel mondo esistono solo due concezioni: quella della borghesia e quella del proletariato. Tertium non datur .
La prima è la concezione idealistica della storia, che trova già la sua genesi nel platonismo, per finire all’hegelismo.
Marx ha rimesso l’essere umano a camminare sulla gambe. Non più dal cielo alla terra, ma dalla terra al cielo, l’uomo deve rivolgere lo sguardo.
L’idealismo è la concezione della borghesia che non riconosce le contraddizioni inerenti le cose. Intende il cambiamento solo come modificazione quantitativa e la causa delle modificazioni della natura e della società sarebbero da ricercare all’esterno (intervento di un Dio creatore; semplice spostamento meccanico). Tutto è così dalla creazione, e tutto sarà per sempre, è il mantra borghese.
Per la classe borghese il sistema capitalista è un sistema che è destinato a durare all'infinito, come lo sfruttamento stesso è sempre esistito, dallo schiavismo, passando per il feudalesimo ad arrivare al capitalismo.
Le contraddizioni inerenti i vari modi di produzione si sono comunque manifestate. Si può pur dire che un servo della gleba è più libero di uno schiavo, come un proletario di un servo. Dialetticamente ogni contraddizione è destinata a superarsi e sarà così anche nella contraddizione capitale/lavoro salariato.
Marx ed Engels prima, Lenin, Stalin e Mao poi, hanno progressivamente scoperto e dato un contributo fondamentale alla concezione materialistica, secondo cui la materia è in continuo divenire. Con ciò essi hanno individuato le leggi fondamentali del movimento della natura e della società.
La materia non è quella volgarmente concepita dall’idealismo: materia immutabile.
Il materialismo storico trova la sua origine nelle varie fasi della produzione umana per la sussistenza.
Il primo bisogno dell’uomo è di creare i mezzi che gli consentono di sopravvivere. In tal modo egli entra in relazione con altri uomini. Ad ogni fase di questo processo corrisponde un diverso grado di coscienza sociale.
Il marxismo-leninismo-pensiero di Mao, che ha dato un impulso notevole allo sviluppo della lotta di classe, ha dotato di coscienza di classe le masse proletarie oppresse per liberarsi dal giogo dello sfruttamento capitalista, è stato tradito dal PCI che ha sposato in pieno, in particolare con Togliatti con la “via italiana al socialismo”, la collaborazione con la borghesia.
Tutto questo va contro la concezione di Mao sulle due culture inconciliabili tra loro e sulla lotta di classe stessa.
Mao ci ha insegnato che il socialismo non si raggiunge in breve tempo, che è necessario combattere sempre il revisionismo e le deviazioni di destra e di sinistra all’interno del partito e ha sviluppato la teoria della continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato.
La Grande Rivoluzione Culturale Proletaria lanciata nel 1966 è stata la summa del pensiero di Mao e non ha trovato realizzazione solo per la sua morte e la salita al potere del rinnegato revisionista Deng Xiao Ping, che ha avuto in Cina lo stesso effetto della salita al potere di Krusciov in Unione sovietica alla morte di Stalin, restaurando il capitalismo nelle due potenze socialiste.
La prima, resta oggi solo formalmente comunista, mentre è in realtà una dittatura fascista, capitalista e con mire imperialiste, così come quella dello zar Putin in Russia.
Senza la concezione proletaria del mondo e senza un Partito marxista-leninista armato della concezione proletaria e dialettica, non è possibile nessun salto dal regno della necessità a quello della libertà che può aversi solo nella società socialista e nel comunismo.
Invitiamo tutti i sinceri comunisti ad abbandonare le illusioni dei falsi partiti con falce e martello e di quelli della ”sinistra” borghese per dare l’assalto al cielo e unendosi al PMLI.
L'Istanza di Nola, che ho l’onore di rappresentare dallo scorso mese di aprile, cercherà di portare avanti la linea del PMLI, di far conoscere il Partito e la sua linea nelle varie fasi della difficile vita cittadina e del suo circondario. I problemi ci sono, le contraddizioni son tante. Faremo sentire la nostra voce. L’impegno è massimo.
“I proletari non hanno nulla da perdere, se non le loro catene” e noi rappresentiamo in ogni luogo dove siamo presenti gli interessi della classe operaia,soprattutto in un momento storico dove la lotta ha subito un drastico rallentamento.
Il nostro programma, il nostro progetto è quella di farla ripartire nel rispetto dell’insegnamento dei Maestri.
W Mao! W il marxismo-leninismo-pensiero di Mao!
Con i Maestri e il PMLI vinceremo!

 

Cellula “Vincenzo Falzarano” di Fucecchio (Firenze)
Anzitutto saluto calorosamente tutte le compagne e i compagni presenti a questa Commemorazione di Mao. Quest'anno è stato scelto un tema molto importante, e anche di attualità perché più che in passato si sta cercando d'inculcare tra i lavoratori e le masse popolari la cultura borghese, anche nei suoi aspetti peggiori come il razzismo e l'individualismo. Noi che vogliamo rappresentare il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e il proletariato dobbiamo fare il massimo sforzo per contrastare tutto questo partendo da noi stessi.
Compagne e compagni, come possiamo credere di cambiare il mondo se prima non cambiamo noi stessi? Ma come si fa a cambiare noi stessi? Da dove cominciare? Questa è la prima domanda che un marxista-leninista deve porsi, ed è anche la più importante. Come togliersi le influenze del revisionismo, dell'opportunismo, dello spontaneismo, in una parola quelle influenze borghesi che tutti noi in qualche misura subiamo?
Lo studio dei Maestri e delle loro opere è certamente fondamentale ma non è tutto. Per una radicale trasformazione di noi stessi è di primaria importanza praticare la lotta di classe. Dobbiamo imparare dal proletariato e dalle masse. Come i nostri cinque Maestri ci hanno insegnato dobbiamo esserne parte integrante, dobbiamo essere pienamente partecipi delle lotte dei lavoratori e della popolazione, esserne alla testa e non alla coda, frequentare i posti di lavoro, di studio, di socializzazione e di vita, saper ascoltare e proporre.
Mao andava nelle campagne, nelle fabbriche, faceva inchieste, ascoltava, imparava e capiva le reali esigenze dei lavoratori e dei contadini. Così ripuliva la sua mente dall'influenza borghese e acquisiva una cultura proletaria. Prima ancora di lui Stalin considerava suoi maestri gli operai delle officine di Baku, e così via gli altri Maestri. Lenin, Marx, Engels, mai si sono considerati un gradino sopra, nonostante la loro grande preparazione politica e teorica.
Così facendo hanno cambiato il mondo: per la prima volta i poveri, gli operai, i contadini, il proletariato hanno spezzato le loro catene. Da questi 5 giganti del pensiero marxista-leninista dobbiamo prendere l'esempio.
Attualmente il nostro nemico è il governo Conte, la sua dittatura antivirus e coloro che lo dirigono e lo sostengono, ovvero i padroni, la Confindustria e in buona misura anche i sindacati confederali, che al di là di alcuni battibecchi, reggono il sacco a questo esecutivo.
Ma la nostra lotta contro i vari governi borghesi, diversamente dagli altri partiti, è una battaglia totale, non una semplice contesa elettorale. Noi non spargiamo illusioni parlamentari perché siamo consapevoli che possiamo cambiare l'attuale situazione solo con la conquista del socialismo, obiettivo che potremo raggiungere solo con la rivoluzione proletaria.
Viva il marxismo-leninismo-pensiero di Mao!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 

Organizzazione di Biella
Care compagne e cari compagni,
vi porto i saluti dell’Organizzazione di Biella del PMLI. È un grande piacere rivederci tutti in salute nonostante la pandemia da Covid-19 che, purtroppo, sta ancora generando problemi di salute alle masse popolari anche a causa dei tagli al servizio sanitario nazionale che, negli anni, sono stati operati sia da governi di “centro-destra” che di “centro-sinistra”.
Vogliamo incitare il compagno Angelo Urgo che per la prima volta terrà il discorso, a nome del CC del PMLI, all’importante Commemorazione di Mao, un appuntamento annuale di fondamentale importanza per noi marxisti-leninisti in quanto ricorda le nostre solide radici che ci permettono di operare da comunisti conseguenti all’interno di questa marcia società capitalistica. Il tema di quest’anno riguarda “Gli insegnamenti di Mao sulla cultura del proletariato, sui marxisti-leninisti e sulla lotta per il socialismo”.
Oltre all’importante discorso che ascolteremo oggi, vi invitiamo a rileggere il documento del compagno Giovanni Scuderi dal titolo “Mao, la concezione del mondo e le due culture” in cui il nostro Segretario generale spiega chiaramente che esistono esclusivamente due culture, ossia la cultura del proletariato e la cultura della borghesia. La prima riflette gli interessi, le aspirazioni e lo stile di vita del proletariato mentre la seconda rispecchia gli interessi, l’ideologia e la cultura decadente della borghesia italiana al potere. Tutte le altre interpretazioni del mondo sono sempre riconducibili o ad una cultura o all’altra. Infatti il discrimine reale è tra chi detiene il potere politico ed economico e, conseguentemente, anche tutto l’apparato ideologico culturale dominante e chi non possiede altro che le catene dello sfruttamento e subisce passivamente la cultura della classe dominante borghese.
A livello locale abbiamo il dovere di difendere gli interessi immediati e a lungo termine del proletariato stilando comunicati stampa di denuncia contro le giunte comunali e regionali e proporre sempre il punto di vista marxista-leninista del PMLI in ogni occasione possibile. I dirigenti riformisti del Partito Democratico, della CGIL, dell’ARCI e dell’ANPI locali promuovono costantemente iniziative in difesa dei diritti civili mentre sono decenni che sostanzialmente latitano nella promozione o difesa dei diritti sociali. Noi dobbiamo sempre ribadire tale fondamentale diversità e batterci per la salvaguardia ed estensione di entrambi durante riunioni, convegni, all’interno dei comitati locali di “Riconquistiamo il diritto alla salute”, coordinamenti antifascisti delle varie città e in qualsiasi altra iniziativa che ci vede presenti in prima fila nelle lotte.
Viva la cultura marxista-leninista!
Viva il pensiero di Mao!
Viva il PMLI!
 

Organizzazione di Civitavecchia (Roma)
Care compagne, cari compagni,
siamo qui riuniti per commemorare la scomparsa di Mao. Non è una liturgia uguale a se stessa di anno in anno, noi marxisti-leninisti-pensiero di Mao abbiamo i piedi ben piantati in terra e consideriamo i Maestri del proletariato internazionale, Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao non dal punto di vista dogmatico che li trasforma semplicemente in icone statiche, noi consideriamo la teoria marxista-leninista e Mao una guida per l'azione.
Azione che noi militanti del PMLI compiamo con la nostra presenza a tutte le manifestazioni ed esprimendo il nostro punto di vista.
Siamo presenti nelle nostre città e facciamo una vibrante opposizione alle amministrazioni locali.
Civitavecchia, un tempo città rossa, dove i fascisti nel '22 furono costretti numerose volte alla ritirata, prima di entrare in città, oggi è in mano ad un sindaco neofascista, Ernesto Tedesco di Fratelli d'Italia. Una vergogna, ma il PMLI è presente.
Noi oggi ringraziamo Mao perché ora sappiamo che nel socialismo ci sono le classi e la lotta di classe, che questa non avrà fine finché non si arriva nel comunismo. E nel comunismo cosa avverrà? Nel comunismo come dice Lenin in “Stato e rivoluzione” sparirà il partito, sparirà lo Stato, sparirà l'esercito, spariranno le classi, spariranno le contraddizioni di classe. Cosa rimarrà? Rimarrà la dialettica, rimarrà il confronto tra il nuovo e il vecchio, il progressivo e il regressivo, tra le idee giuste e le idee sbagliate. Questa sarà la nuova umanità e il vero nuovo ordine mondiale.
Viva Mao!
 

Alberto Signifredi, simpatizzante di Parma*

Care compagne, cari compagni
anche in questa occasione porto il mio saluto in questa ennesima manifestazione che commemora il 44° Anniversario della scomparsa di Mao.
Le particolari condizioni in cui ci ha costretti il Covid-19 hanno messo a dura prova il Partito nella sua operatività e agibilità. Ma anche in questo caso esso, avendo incamerato la combattività e la tenacia del presidente Mao, ha retto alla durissima prova dimostrando di essere un degno successore della causa socialista in Italia, come Mao lo è stato in Cina e nel mondo.
L'uscita sempre puntuale de "Il Bolscevico" e l'alta qualità degli articoli e delle analisi hanno evidenziato lo spessore della linea politica del PMLI e fanno ben sperare in un suo ulteriore radicamento e acquisizione di quel corpo da "Gigante Rosso" di cui si sente urgentemente la necessità.
Un saluto a tutti e avanti con forza e fiducia verso l'Italia unita, rossa e socialista. Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 

Organizzazione di Rufina (Firenze)
Care compagne e cari compagni,
l’Organizzazione di Rufina del PMLI vi porta i propri saluti rossi e rivoluzionari.
Oggi è indispensabile aiutare le masse proletarie, disorientate dalla confusione ideologica nella quale le hanno costrette decenni di revisionismo, affinché si riapproprino al più presto della propria cultura di appartenenza, della coscienza e dei valori di classe “per sé”, riuscendo così a far propria anche la questione del potere politico e di chi lo detiene.
In ogni società - e quindi anche nella nostra - la cultura dominante è quella della classe dominante, ossia oggi della borghesia, e data la differente collocazione di classe, in teoria, un operaio e un borghese non possono pensarla allo stesso modo; in genere, come ci ha già spiegato il compagno Giovanni Scuderi, è più facile che “dirazzi” un operaio che un borghese, poiché tutt’ora immensamente più forte è la cultura della borghesia, il liberalismo, rispetto a quella del proletariato che rimane il socialismo ed il marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Ecco dunque che per le Organizzazioni del Partito presenti sul territorio nazionale, rimane indispensabile intensificare, nel lavoro di massa, la propaganda per un risveglio culturale dei valori proletari.
Come Organizzazione di Rufina abbiamo cercato di portare avanti questo compito smascherando le politiche appartenenti alla cultura borghese liberista applicate dalle istituzioni locali targate PD, anche con diversi comunicati stampa, e proponendo sempre una nostra alternativa di classe.
Recentemente abbiamo denunciato lo sperpero di risorse pubbliche per la militarizzazione del territorio, invece di usarle per i bisogni delle masse in politiche sul lavoro, abitative, sociali e sociosanitarie; abbiamo promosso e partecipato attivamente a fronti comuni ambientalisti per contrastare le scelte politiche delle amministrazioni in funzione esclusiva dei profitti dei capitalisti locali a discapito della salute della popolazione e dell’ambiente e del lavoro; come Partito e anche come iscritti ANPI, abbiamo smascherato più volte la complicità delle istituzioni comunali che si dichiarano antifasciste, nel reggere il sacco ai fascisti del XXI secolo sulla questione delle foibe e della inaccettabile e fuorviante “memoria condivisa”.
Avremmo voluto fare di più, ma il bilancio di questo lavoro, faticoso ed impegnativo, è comunque positivo poiché ha consentito all'Organizzazione di divenire di fatto punto di riferimento in Valdisieve, in particolare sul fronte dell'antifascismo e sulle tematiche ambientali consentendoci di avere alcuni simpatizzanti e buoni amici che si comportano in maniera leale con il PMLI pur non condividendo in toto le nostre posizioni.
Viva la cultura del proletariato! Viva i marxisti-leninisti! Viva il socialismo!
Viva Mao!
Viva il PMLI!
 

Organizzazione di Vicchio (Firenze)
Buongiorno compagne e compagni.
Dagli insegnamenti di Mao come dagli altri Maestri del proletariato internazionale emerge in modo preponderante l'estrema e urgente necessità per il proletariato e le masse lavoratrici e popolari di fare un salto di qualità a livello culturale in modo che s'impadroniscano e applichino il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la linea politica del PMLI, che è la condizione dirimente perché il socialismo “torni a scaldare il cuore del proletariato” e questo diventi cosciente del suo ruolo storico. Socialismo che è necessità sempre più impellente visto i disastri sociali che sta combinando il capitalismo, dalla povertà alla disoccupazione alla distruzione dell'ambiente, ecc., ai quali nell'ultimo anno si è aggiunta anche la pandemia.
Pandemia alla quale noi marxisti-leninisti ci approcciamo dal punto di vista della difesa degli interessi delle masse popolari per cui non smetteremo di denunciare e lottare contro lo sfascio della sanità pubblica, la mancanza di presidi sanitari, le morti nelle case di riposo, come è successo anche in Mugello, l'inettitudine dimostrata dalle giunte comunali e regionali, nel nostro caso di “centro-sinistra”, la repressione della popolazione con lo stato d'emergenza imposto dal dittatore antivirus Conte. Come denunciamo le responsabilità del capitalismo nello scoppio della pandemia dovuta alla devastazione ambientale prodotta dalla sete di profitto del capitalismo contro cui ci battiamo. Perciò a livello mugellano siamo contrari allo scellerato progetto dell'impianto eolico del giogo di Villore-Corella avallato di fatto dalle giunte comunali di “centro-sinistra” di Vicchio e di Dicomano e dalla regione Toscana che tra l'altro malgrado le restrizioni per la pandemia ha mandato avanti l'iter autorizzativo come un rullo compressore: un motivo in più per astenersi alle imminenti elezioni regionali.
Insomma, per noi Mao e gli altri Maestri sono il modello a cui ispirarci sia nel merito dei loro insegnamenti, sia nel metodo di occuparsi delle esigenze e rivendicazioni dei lavoratori e della popolazione per mobilitarli perché siano soddisfatte dalle controparti, così da elevarne la coscienza politica in modo che tornino ad aspirare e lottare per il socialismo e l'alba socialista si alzi all'orizzonte, affinché il capitalismo sia abbattuto e relegato nei libri di storia, che dopo tutto è il posto che gli spetta dato che già da tempo ormai, ma ancor di più con la pandemia, “non ha più diritto di cittadinanza” tra il proletariato!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!
 

Cellula “Nerina ‘Lucia’ Paoletti” di Firenze
Care compagne e compagni,
un rosso saluto dalla Cellula “Nerina 'Lucia' Paoletti” di Firenze a tutti i presenti e a chi per motivi di salute o di lavoro non ha potuto partecipare a questa importante Commemorazione.
Mao, esempio di lucidità e lungimiranza nel suo legame ai principi indissolubili di Marx, Engels, Lenin e Stalin, ha lasciato a noi marxisti-leninisti un contributo enorme per combattere la borghesia e il revisionismo, insegnandoci a non perdere la bussola nella difficile lotta per la conquista del socialismo in Italia, a migliorare la capacità combattiva di ognuno di noi al di là del posto che occupa all'interno del Partito per allontanare le pericolose derive controrivoluzionarie sia di destra che di “sinistra”.
Operando sui metodi da adottare per risolvere le contraddizioni Mao scrisse fondamentali opere come "Sulla pratica" e appunto "Sulla contraddizione". E fu lungimirante a capire dopo la morte di Stalin, quando salì al potere la cricca revisionista con a capo Krusciov, che la costruzione del socialismo in URSS si era interrotta infangando i sacrifici di Lenin, Stalin e del popolo sovietico, deviando inesorabilmente verso una dittatura borghese e socialimperialista in competizione con gli Usa per il controllo delle risorse mondiali.
Parliamo di un grande rivoluzionario che mise tutte le sue forze e dedicò l'intera vita per trasformare il mondo verso il socialismo, unendo teoria e pratica, dando linfa alle teorie marxiste-leniniste con la Grande Rivoluzione Culturale Proletaria cinese per consolidare la dittatura del proletariato difendendola dai tentativi di restaurazione della borghesia, oltre che dal revisionismo, dalla vecchia cultura, dalle vecchie tradizioni e abitudini, infiammando poi i giovani e le masse di tutto il mondo finché da lì a poco nascerà uno dei più grandi movimenti studenteschi e non solo: il Sessantotto. Le sue concezioni infatti, furono un motore per gli studenti e le masse che si gettarono nella lotta di classe e antimperialista. Ecco perché, ieri, e ancor di più oggi, il legame indissolubile con Mao è da esempio e insegnamento nel proseguire la lotta proletaria contro tutti i regimi marci e corrotti capitalisti e imperialisti.
Dobbiamo combattere con impegno e determinazione ogni forma di oppressione e gli inganni populisti a partire dal vergognoso referendum sul taglio dei parlamentari; attuato nel regime mussoliniano, perseguito poi dalla P2 golpista per avere un più facile e netto controllo del Paese: invitiamo a votare un deciso e forte No.
Alle elezioni regionali che si tengono anch'esse il 20 e 21 settembre, invece, invitiamo le masse popolari fiorentine e toscane a disertare le urne, annullare la scheda o lasciarla in bianco per delegittimare e indebolire i partiti borghesi, tutti conformi e collusi con il capitale, stando vicini agli operai e alle masse che come in tutte le crisi, di cui l'ultima in ordine di tempo è la pandemia Covid-19, vengono costrette a pagarle. Migliaia di lavoratori hanno subìto riduzioni di orario di lavoro e quindi di salario, o peggio ancora hanno perso del tutto l'occupazione rimanendo con le elemosine che il governo del dittatore antivirus Conte ha elargito in modo confusionario, tanto che ancora oggi molti dipendenti non hanno percepito la cassa integrazione, di fatto aumentando l'esercito dei disoccupati e dei poveri, favorendo i ricatti dei padroni, rischiando la salute in luoghi insicuri e senza dispositivi di protezione.
A tutto questo c'è da aggiungere il cappio al collo che avrà il nostro popolo per decine di anni con il prestito di 180 miliardi circa di euro che l'Europa dovrebbe sborsare per “uscire dalla crisi” che sarà soltanto fumo per le masse lavoratrici e arrosto con fiumi di soldi per imprenditori e per i soliti pescecani approfittatori, rendendo il paese ancora più schiavo ai voleri della BCE.
Il nostro compito è di elevare la coscienza delle masse, favorendo un fronte unito con tutti gli anticapitalisti, prendendo esempio dalla Grande Rivoluzione Culturale Proletaria lanciata da Mao per capire a fondo il presente, per un futuro radioso nel segno del socialismo, mantenendo dritta la barra senza indecisioni contro gli attacchi esterni, ma anche interni, che potrebbero intralciare il cammino verso la migliore società cui l'umanità possa aspirare.
 

Organizzazione di Campobasso
Care compagne e compagni,
difficile trovare le parole per ricordare in modo degno le titaniche imprese del nostro grande Maestro Mao. Difficile per i tanti insegnamenti lasciatici in eredità e che forniscono molteplici spunti. Fra le sue tante lezioni, mi preme ricordarne una, visto il momento storico in cui viviamo: “Sarebbe vuota fantasia credere che la causa del socialismo sia navigare col vento in poppa e facili successi, senza difficoltà e rovesci e che non richieda sforzi tremendi” .
In queste semplici parole c’è tutto il senso della sfida che già Marx ed Engels intuirono nell’800, ovvero che per porre fine all’idealismo e alla metafisica, per concentrarsi sulle cose reali, sui bisogni del popolo, che per plasmare una società socialista distruggendo il vecchio marciume borghese, c’è da fare un percorso lungo, pieno di sconfitte e rovesci ma certi che alla fine il successo ci arriderà.
Ecco il nesso con l’oggi. Guai a lasciarsi andare, guai a guardare in modo pessimista e vittimista i pur non pochi problemi che abbiamo o il fatto che nonostante i tanti sforzi profusi si abbia ancora tanta difficoltà ad attrarre ampie masse del proletariato. Le difficoltà e i rovesci di cui parla Mao li abbiamo ampiamente sperimentati sulla nostra pelle, vedi i tradimenti di Krusciov o di Deng. Revisionismo, dogmatismo, lassismo sono pericoli su cui più volte la nostra saggia guida ci ha messo in guardia e da cui, qualora si fossero verificati, non poteva che nascere una fase controrivoluzionaria, proprio quella in cui viviamo oggi. Ricordiamo però che Mao e le compagne/i cinesi non si arresero dinanzi agli innumerevoli problemi nei tre tremendi decenni antecedenti il ’49 e durante i tentativi controrivoluzionari degli anni seguenti. Problemi ben più seri dei nostri!
Come dice la nostra saggia guida: “Se in una scuola di un centinaio di persone non esiste un gruppo dirigente costituito in funzione della situazione e composto da alcuni, tra gli elementi più attivi, più retti e più capaci, scelti tra gli insegnanti, gli impiegati e gli allievi, questa scuola funzionerà certamente male” . Bene, allora sfruttiamo questa scuola che è il PMLI, impegniamoci con umiltà e tenacia a costituirne le avanguardie più motivate e combattenti, esportiamo questa scuola in ogni regione, città e quartiere e questa scuola funzionerà certamente bene!
Onore a Mao!
Onore alle compagne e compagni del PMLI che ci hanno preceduti!
Onore al PMLI!
Avanti con fiducia verso l’Italia unita, rossa e socialista!

16 settembre 2020