Importante contributo di un compagno americano sul pensiero di Mao
"La visione storica e la leadership del presidente Mao e del compagno Giovanni Scuderi sono l'arma principale ideologica, strategica e a tutto tondo del percorso rivoluzionario in Italia"

Care compagne e cari compagni del PMLI,
Oggi viviamo in tempi grandiosi. Tempi di colossale importanza storica, non abbiamo mai visto qualcosa di simile. Senza dubbio, questi sono tempi di profonda trasformazione e costante movimento, tempi in cui gli eventi cambiano rapidamente. Questo è un anno in cui le settimane sembrano decenni. Ed è in questo anno in cui ci troviamo oggi, insieme come una sola persona, per commemorare la morte del più grande leader comunista della storia recente, il compagno Mao Zedong.
Sono passati 44 anni da quando è scomparso fisicamente, e molte cose sono accadute da allora. La nostra fedeltà a Mao non è mai stata così grande, quindi come dovremmo celebrare l'anniversario della morte di un tale uomo? Certamente non era uguale ad altri uomini, questo è sicuro. Quindi, occorre guardare indietro al suo lascito rivoluzionario ed applicare quelle lezioni oggi, questo è il modo migliore per celebrare la sua vita e renderlo immortale.
In tutto il mondo, le masse popolari oppresse onorano con cerimonie commemorative la luttuosa perdita della sua virtuosa figura rivoluzionaria, noi facciamo lo stesso, portando una fascia nera sul braccio, sotto una sventolante bandiera rossa. Non siamo semplicemente in lutto, ma portiamo una metamorfosi alla nostra tristezza e la trasformiamo in piacevole azione, in pratica rivoluzionaria globale.
Mao Zedong nacque il 26 dicembre 1893, nel Shaoshan, Hunan. Un villaggio povero e abbastanza modestamente popolato della Cina Centrale, ma ciò nonostante un grande centro di distribuzione per la provincia di Hunan.
Un centro agricolo di una certa importanza, ed anche di bellezza ambientale. Figlio di una famiglia di contadini, con radici nella regione dal 14° secolo, era un grande lavoratore fin dalla nascita, lavorando nei campi per la sua famiglia. E lì, piantato nella “sacra terra della rivoluzione” germogliò un genio, un dirigente rivoluzionario che avrebbe guidato fino alla vittoria il più grande movimento liberatorio della storia.
Mao Zedong divenne solo un grande leader, un grande maestro, un grande comandante supremo perché serviva le masse popolari nella maniera più avanzata, perché andò oltre il modo normale/generale di fare le cose. Criticava i controrivoluzionari che volevano distruggere la rivoluzione, sia di destra che di sinistra, e teneva salda la linea comunista. Solo mantenendo e applicando le lezioni di Marx, Engels, Lenin e Stalin il comunismo poteva prendere vita in Cina. I contadini, che costituivano l'80% della popolazione, dovevano avere un ruolo attivo nella rivoluzione, e l'alleanza tra operai e contadini doveva essere rafforzato, anche fino al punto di estendere questa alleanza alla borghesia nazionale. Mao sapeva essere flessibile.
L'irrefrenabile devozione e determinazione di Mao diede al popolo cinese una figura che osò battersi per la sua rinascita, per la sua liberazione. Nessun altro era come lui, pochissimi hanno mai posto l'accento nella stessa maniera al crudo potere dei poveri e delle masse oppresse, fidandosi del popolo, non delle armi, per l'emancipazione. Dal popolo era nato e con il popolo morì. Nel 1935 fu eletto Presidente del Partito Comunista, e da allora fu a capo della lotta per il dominio su tutte le linee nemiche e per vincere la rivoluzione comunista. Ruppe con la cricca dirigente di Chiang Kai-shek e perseguiva una rivoluzione fino in fondo, perché niente altro poteva essere la soluzione dei problemi della Cina.
Attraverso la strada tortuosa, tutti i colpi di scena, della lunga guerra popolare, inclusa la Grande Marcia di oltre 6000 miglia, Mao lucidamente scopriva i punti deboli del nemico e decimava l'armata della classe dirigente del Kuomintang. Il nemico, dal suo punto di vista, era semplicemente una tigre di carta, vicino alla sconfitta, mentre i veri eroi della storia erano le masse popolari, quindi immerse il Partito Comunista all'interno del popolo per sconfiggere i pezzi grossi imperialisti e i loro agenti. Guardò verso la meta a lungo termine e elaborò una strategia: “Il nemico avanza, noi ci ritiriamo, il nemico si accampa, noi molestiamo, il nemico si stanca, noi attacchiamo, il nemico si ritira, noi lo inseguiamo.
Nell'ottobre 1949 la bandiera rossa finalmente sventolava sull'intero suolo cinese. La Cina era rossa! La guerra del popolo era vittoriosa, e il nemico fuggito con la coda tra le gambe. La Cina, ormai parte del campo del proletariato mondiale, era finalmente proprietà del popolo, e solo del popolo. La Cina non era più il regno del supersfruttamento e della povertà, gioia e delizia dei diavoli imperialisti, la Cina era libera, aveva spezzato le catene delle costrizioni del passato.
Con il successo della rivoluzione il popolo si mobilitò rapidamente per vincere sull'ambiente in modo da ricostruire l'economia nazionale, e lo scopo principale era una completa riforma agraria, in modo che la terra fosse in mano ai contadini. Attraverso l'istituzione del sistema delle comuni in tutto il paese, e successivamente la meccanizzazione dell'agricoltura, l'economia fu completamente ricostruita dalla base in su e si sviluppò con maggiore successo di quanto fosse mai avvenuto prima. Questa fu una vittoria massiccia, e rafforzò la posizione del Presidente Mao in seno al popolo.
Mao Zedong, valutando il carattere concreto della rivoluzione cinese, arrivò alla conclusione che la rivoluzione doveva consistere di due stadi. Il primo stadio era la rivoluzione democratico-borghese, che avrebbe effettivamente organizzato i contadini, la piccola borghesia urbana e la borghesia nazionale sotto la guida del proletariato. Ciò perché sia l'imperialismo che il feudalesimo coesistevano in Cina, come succede in maniera simile nel terzo mondo. Così come allora, stiamo vivendo nell'epoca travolgente dell'imperialismo, l'età delle guerre di aggressione imperialiste e rivoluzioni proletarie in sviluppo. La questione nazionale, come la questione di classe, era cruciale per ottenere la vittoria della rivoluzione, così come lo è oggi. A causa delle specifiche condizioni in Cina, le quali erano molto simili alle condizioni nel terzo mondo, la rivoluzione democratico-borghese doveva essere completata in modo da unire il popolo ed esaurire le funzioni del vecchio sistema marcio. Pertanto, il primo passo della rivoluzione democratico-borghese era fondamentalmente la realizzazione della riforma agraria. Questo era lo scopo immediato perché la popolazione contadina era la parte più numerosa della popolazione e il problema della terra doveva ancora essere risolto.
Unendo tutte le potenziali forze rivoluzionarie – specialmente i semi-proletari e i contadini nelle parti rurali del paese – e conquistandole alla causa comunista, fu possibile efficacemente combattere e distruggere la spietata e barbara oppressione dell'imperialismo occidentale, il capitalismo burocratico e il feudalesimo interno. A questo punto la dittatura democratica popolare rivoluzionaria era stabilita e la guida del proletariato era consolidata, insieme all'alleanza di tutti i lavoratori e contadini. Questo era il successo della rivoluzione democratico-borghese, la quale, anche se fu iniziata da Sun Yat-Sen, era stata lasciata incompiuta; fu quindi completata con successo da Mao Zedong e la sua corretta linea rivoluzionaria.
Una volta che il primo stadio era completato, era giunto il tempo per raggiungere il secondo stadio, lo stadio della rivoluzione proletaria socialista. Questa è una lezione importante, perché ci insegna che solo le rivoluzioni democratico-borghesi capeggiate dal proletariato danno la vittoria più importante, quella di ottenere il socialismo. Certamente spunteranno fuori delle rivoluzioni democratiche dove il ruolo dirigente viene acquisito dalla borghesia nazionale. Anche se in alcuni casi questi dovrebbero essere appoggiati per indebolire il mostro imperialista, è importante capire che solo il socialismo darà la liberazione. È dopo tutto, il frutto più forte e più capace di placare la fame di tutti. Le condizioni per la rivoluzione sono più mature nel terzo mondo, che secondo Mao è al centro della tempesta della rivoluzione.
Tornando alla Cina, fu a questo punto, dopo la conclusione della rivoluzione democratica nazionale, che si doveva marciare sul sentiero luminoso della rivoluzione socialista. Perdenti come Peng Tehuai e Liu Shaoqi, invece, volevano impedire il progresso del socialismo. Non potevano sopportare di dover assistere al nuovo sistema che impediva il vecchio stile di vita del capitalismo. La continua degenerazione burocratica del Partito Comunista Cinese da parte dei revisionisti era una vera sfida per Mao. L'interminabile mancanza di sincerità e lealtà alla linea di Marx, Engels, Lenin e Stalin costrinse Mao a ritirarsi al “secondo fronte”.
Le vecchie forze borghesi furono epurate dalle masse popolari – uno strepitoso 2/3 del partito – e le teorie capitaliste contaminate del passato che stavano penetrando di nuovo furono denunciate e distrutte. Mao indicò di continuare ad andare avanti, e Cina lo fece. Egli ricostruì il partito dal fondo, ripudiando la vecchia linea dei revisionisti, e poi rompendo con la linea dei nuovi revisionisti sovietici. Dopo la morte di Stalin, un colpo di stato social-fascista prese il potere, innalzando il diavolo Chruscev ai più alti uffici del potere politico nel paese. Chruscev difendeva un ritorno al capitalismo, e Mao denunciò questo tradimento ripugnante. Fu una mossa audace e coraggiosa, e fu il sentiero corretto da intraprendere.
Ma a casa, la bestia del capitalismo non smise di crescere, la minaccia della restaurazione era sempre sull'orizzonte. Stalin aveva detto che la lotta di classe era finita, almeno nell'Unione Sovietica, quindi cosa stava succedendo in Cina? Se l'avvento del socialismo non libera il paese dalle distinzioni di classe, cosa lo farà? Deve significare che la rivoluzione continuerà, teorizzò Mao. Che la classe capitalista era sempre attiva era ovvio, ma ciò che era meno ovvio era che i rappresentanti della classe capitalista stavano infiltrando tutti i settori della società e della vita politica. Questi erano dei caporioni capitalisti, e il loro quartier generale doveva essere bombardato. Non c'era altra via, concluse Mao. La rivoluzione non muore con il socialismo.
Mao aveva detto: “Senza la distruzione non ci può essere costruzione; senza blocco non ci può essere flusso, senza fermo non ci può essere movimento ”.
La rivoluzione proletaria socialista doveva quindi raggiungere il suo culmine nella Grande Rivoluzione Culturale Proletaria. La vecchia Cina doveva finalmente essere messa nella tomba. Mao aveva capito che il socialismo, più di ogni altra cosa, è una transizione sociale; la trasformazione rivoluzionaria completa della società e dell'uomo, sotto la dittatura generale del proletariato; semplicemente un terreno sociale in transizione verso il comunismo. Non è così differente dalla società come nasce. Sotto il socialismo esistono varie contraddizioni, come la continuazione dello sistema delle merci e sistemi salariali ineguali, come rappresentato dalla scala salariale di otto gradi e la distribuzione dei salari secondo il lavoro e non il bisogno di per sé.
Il socialismo non è la meta finale, ci insegna Mao, ma invece non è che un processo che aiuta a raggiungere quella meta. È una zeppa infilata tra il mondo vecchio e il mondo nuovo, tra l'uovo marcio del capitalismo e il sentiero luminoso del comunismo. Quindi, il socialismo si dimostra necessario come primo gradino della società comunista. Ha il carattere di un periodo intermittente, avrà solo successo attraverso lo sviluppo di una rivoluzione culturale ininterrotta. Istruendo elementi avanzati del proletariato ad andare fuori e prendere il comando della società, questi blocchi della società di classe, contraddizioni di classe, lotta di classe, saranno strappati a pezzi, permettendo alle masse di abbattere i vecchi valori del capitalismo e instillare una società di nuovi valori che accompagnano la domanda socialista di sangue proletario fresco e zelo rivoluzionario.
Mao imparò che sotto il socialismo, la continuazione della rivoluzione sotto la dittatura del proletariato è una necessità. Anche dopo la trasformazione della proprietà e la presa del potere da parte dello stato, il socialismo rimarrà una dittatura borghese per un po' di tempo. Questo è perché le relazioni sociali sono sempre arretrate, ed economicamente le cose sono sempre lontane dall'essere state adattate alle domande e i bisogni delle forze produttive. Le vecchie tradizioni, cultura, abitudini e idee erano sempre nelle mani del vecchio nemico, quindi ci volevano delle forze proletarie molto forti per respingere l'influenza del capitalismo nella sfera sociale delle idee. Che il socialismo semplicemente continua la lotta di classe è un'importante lezione di Mao, solo in una forma diversa. Tra tutte le cose importantissime di cui Mao ci ha reso più consapevoli, la teoria e la pratica della rivoluzione culturale è stata la più importante e universalmente applicabile. Questo è stato il più grande contributo al socialismo del Presidente Mao. Con questo processo rivoluzionario il popolo vinceva costantemente delle vittorie strada facendo nel consolidamento del potere socialista di operai e contadini contro la manciata di caporioni capitalisti, il cui desiderio era di usurpare il potere e portare Cina sulla strada del capitalismo, così efficacemente distruggendo le conquiste della rivoluzione. Fu la Rivoluzione Culturale a portare Cina più lontano nella direzione del socialismo e ad allargare la portata della nostra comprensione di come il socialismo funziona.
Mao, avendo innalzato il socialismo a nuove vette, sotto tutti i possibili aspetti – siano economici, politici o sociali – aveva dato al Marxismo-Leninismo una boccata d'aria fresca. Adesso il comunismo è al suo terzo e più alto stadio, il livello che oggi sarà l'ideologia della rivoluzione mondiale.
Sfortunatamente Mao Zedong lasciò questo mondo il 9 settembre 1976. Quel giorno fu un profondo passo indietro per centinaia di milioni, in effetti miliardi, di persone di ogni angolo della terra. La borghesia annidata all'interno del Partito Comunista Cinese e i ratti social-fascisti dell'Unione Sovietica furono sollevati dalla morte di Mao, ma tutti rimpiansero la perdita. Sfortunatamente la perdita di Mao diede anche nuova forza e opportunità alla borghesia in Cina, il che significò un'intensificazione della loro lotta di classe, Hua Kuo-feng prese in mano il potere e attaccò gli alleati politici di Mao e salvò il caporione capitalista Deng dalle critiche, restaurando il suo potere precedente. Voleva dire che la sua teoria revisionista dei “due anelli” divenne ora la politica ufficiale. Voleva anche dire l'arresto di migliaia di rivoluzionari comunisti e la restaurazione del sistema di produzione capitalista in Cina. Fu la fine del socialismo nel mondo, perché dopo questa sconfitta, il socialismo non è stato al potere in nessun'altra parte del mondo.
Quindi la morte di Mao fu una grande sconfitta e perdita per il Movimento Comunista Internazionale. Ma ciò che egli lasciò ai posteri fu un nuovo capitolo del comunismo, dal quale abbiamo imparato moltissimo sulla vecchia ondata. Ora è giunto il tempo di iniziare la nuova ondata, una nuova epoca di rivoluzione comunista che speriamo possa portare alla luce la fine del vecchio sistema corrotto e accelerare lo sviluppo del nuovo sistema socialista.
l pensiero e il lavoro complessivo di Mao costituivano un salto ideologico di estrema importanza, i contributi di Mao al comunismo rivoluzionario, come la concentrazione delle esperienze e dei risultati del proletariato internazionale sono un'indicazione di un terzo stadio. È anche un'indicazione che le attitudini, le idee, e le posizioni del pensiero di Mao Zedong arricchirono e svilupparono il Marxismo-Leninismo nei campi teorici, filosofici, economici, politici e militari, e che questi sviluppi sono sempre con noi oggi, nel guidare ogni nostro pensiero e azione.
Mao fa avanzare la nostra comprensione della società comunista in un'infinità di modi, qui voglio brevemente dire che prese da Marx, Engels, Lenin e Stalin ciò che era corretto e ruppe con i loro difetti e limiti. Costruì il comunismo fino a farlo diventare la più altra elaborazione viva e esistente del concetto comunista del mondo, fino allo stadio più alto della teoria e della pratica comunista.
Ci diede insegnamenti sulla procedura rivoluzionaria protratta della guerra popolare – l'invasione militare delle città dalla campagna, o la maggioranza contro la minoranza – come strategia degli oppressi nella pratica della rivoluzione socialista.
Ci diede insegnamenti sulla creazione della nuova democrazia nei paesi semi-coloniali e semi-feudali oppressi dall'imperialismo come un modo di sviluppare un capitalismo senza capitalisti, mettendo la base sulla quale il socialismo può essere costruito
Ribadì l'importanza di un partito all'avanguardia come centro dell'unità e dell'azione del movimento rivoluzionario e le masse popolari, in particolare nel contesto del mantenimento e miglioramento del Fronte Unito.
Ci diede insegnamenti sulle dinamiche interne della rivoluzione socialista e cosa è veramente l'economia radicale del socialismo, e come applicare il socialismo nella pratica reale per rafforzare e fortificare le forze produttive
Ci insegnò molte verità filosofiche, stabilendo e sviluppando, per esempio, la legge dell'unità degli opposti come la legge fondamentale dell'universo e il materialismo dialettico
Ci diede insegnamenti sulla natura della borghesia e i ruoli assunti dalle classi nel sistema socialista, l'intensificazione della lotta di classe borghese nel socialismo, e lo sviluppo delle due linee nel partito comunista.
Ci diede insegnamenti sulla linea di massa e prospettiva di massa come metodo di lavoro e direzione dei partiti comunisti, per meglio capire e lavorare con le masse e mantenere il principio che le masse sono i veri eroi e costruttori della storia
Si potrebbe andare avanti e avanti...
Nelle parole del nostro grande Compagno Giovanni Scuderi, il quale ha vittoriosamente guidato il Partito Marxista-Leninista per 43 militanti anni, “ Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao ci hanno lasciato una preziosa eredità ideologica, politica e organizzativa. Dobbiamo trarre vantaggio da questa, tutti noi, secondo le nostre possibilità e abilità, e secondo il posto e il ruolo datoci dal Partito.
Il Partito Marxista-Leninista Italiano è un partito diverso dagli altri. Nessun altro partito rappresenta lo spirito della rivoluzione, lo spirito di Mao, come questo partito.
Solo il partito Marxista-Leninista Italiano conduce la lotta nella tradizione dei nostri padri rivoluzionari, e solo il Partito Marxista-Leninista Italiano è temprato con la giusta teoria rivoluzionaria e comprensione scientifica del mondo. Per questa ragione è l'avanguardia del popolo italiano, è così colmo di talento e competenza.
Ecco perché è l'avanguardia del popolo italiano, perché è pieno di talento e abilità. Ha la capacità di affrontare vividamente le complessità di ciò che è una rivoluzione ed è in grado di far emergere le forze sociali della rivoluzione a milioni.
Tutti i fatti portano alla verità enunciata da Mao secondo la quale ribellarsi ai reazionari è giusto. In Italia e nel mondo, questo è assolutamente vero! La visione storica e la leadership del presidente Mao e del compagno Giovanni Scuderi sono l'arma principale ideologica, strategica e a tutto tondo del processo rivoluzionario in Italia. Tutti gli obiettivi politici presenti e futuri, in particolare la questione della presa del potere rosso in Italia, possono essere risolti attraverso la traiettoria proletaria del Partito marxista-leninista italiano
Il cielo e la terra sono grandi, i molteplici fiumi e oceani profondi, ma niente eccede la grandezza del comunismo rivoluzionario! Anche con la scomparsa di Mao, la sua grandezza vive nei nostri cuori e attraverso le nostre azioni. Continueremo a incarnare la sua stupefacente direzione e le sue conquiste, lavorando per un domani migliore nel suo glorioso nome. Era più del nostro insegnante, era la nostra guida. Come i suoi studenti e quadri dobbiamo fare in modo che la sua memoria e la sua eredità non siano mai dimenticati nelle pagine della storia.
Per molto tempo siamo stati in disparte. Ora è il tempo di ricostruire ciò che abbiamo perso, in questo periodo di preparazione e raggruppamento. Questo anno politico particolare è un anno speciale perché costruiremo come mai prima su ciò che Mao ci ha lasciato. In questo periodo vediamo una crescente minaccia del fascismo complementare all'imperialismo morente, che rende ancora più importante costruire la lotta sulla linea rivoluzionaria di Mao venendo incontro alle domande della pratica rivoluzionaria. Adattando la linea di Mao alla realtà contemporanea, vinceremo qualsiasi nemico che osa incrociare la nostra strada.
Oggi la situazione mondiale è eccellente sia all'interno che all'esterno. Questo anno passato è stato un anno in cui cose grandiose stanno accadendo in mezzo a cose brutte, dove nel mezzo di una crisi economica, politica e di sanità pubblica, i popoli di vari paesi stanno muovendo avanti e hanno vinto una serie di grandi vittorie nelle loro lotte. Mao disse che è giusto ribellarsi contro i reazionari, quindi avanti con la lotta!
C'è grande inquietudine sotto il cielo, nelle parole di Mao, e la situazione è eccellente! Il disordine è una cosa buona, e il caos è una cosa buona, perché dalle macerie costruiremo il nuovo! Bisogna sviluppare la situazione e continuare ad applicare fino alla fine la linea stupefacente e spettacolare di Mao Zedong! Qualsiasi bivio della strada che ci troveremo avanti, dovremo prendererla di petto e la supereremo! Non abbiamo paura di niente, la situazione è buona.
Mao sarebbe stato in grande agitazione vedendo le sue previsioni diventare vere, che i 50 a 100 anni che lui aveva previsto era sempre “una grande era di cambiamento radicale nei sistemi sociali attraverso il mondo, un'era sconvolgente senza uguali in qualsiasi periodo storico precedente
Infatti, i popoli oppressi del mondo stanno facendo grandi passi attraverso il presente stato di serio disordine. La crisi sta diventando più profonda e questo è eccitante, perché quando la crisi colpisce il mondo, quel disordine porta grandi munizioni alle masse. Imperialismo e socialimperialismo sono tormentati da una crisi dietro l'altra. Vediamo questo specialmente ora nelle continue dispute e scambi di battute arrabbiate tra le due superpotenze, gli Stati Uniti imperialisti e la Cina socialimperialista, che sono sempre più intensi e pericolosi.
Le parole notevoli e straordinarie del caro Compagno Giovanni Scuderi, pronunciate nove anni fa, sono sempre vere ancora oggi. Disse correttamente che” La corrente devastante crisi economica prova ancora una volta che il capitalismo non può evitare le crisi a causa delle sue contraddizioni interne, e delle contraddizioni intercapitaliste. Dimostra inoltre che, nella suprema fase del capitalismo, l'imperialismo, Il capitale finanziario ha il predominio sul capitale industriale e impone la sua volontà su governi, stati e coalizioni di stati. Per abolire queste crisi e il dominio del capitale, non c'è altra soluzione che abolire il capitalismo.
Tutti i rivoluzionari sono coscienti della posta in gioco. Mao se ne sarebbe accorto. In questa occasione anche noi dovremmo sentirlo. Il pericolo di guerra sta crescendo. Prima una guerra mondiale, poi forse una guerra rivoluzionaria. Potrebbe questa essere la lotta finale? Ci vorrà sicuramente del tempo e la lotta per scoprilo. Ma allo stesso tempo dobbiamo riconoscere che anche le condizioni per il cambiamento stiano crescendo e dobbiamo approfittare di questo, educando l'opinione pubblica e aumentando la nostra portata organizzativa.
La corrente situazione interna ed esterna continua a sviluppare in una direzione favorevole. Abbracciamo il nostro spirito proletario, sul sentiero di Mao, e lottiamo nella tempesta. Mao era amato ed è sempre amato, quindi affrontiamo le prove, le lotte e le tempeste insieme, e nutriamo l'amore per la rivoluzione, come Mao sarebbe felice di vedere. Non abbiamo niente da temere se ci avvolgiamo nella luminosa bandiera rossa dell'unità e della vittoria. Lasciate che i compiti militanti che ci troviamo davanti parlino da soli. La linea di Mao è sempre percorribile ed è la linea rivoluzionaria indomabile dei popoli del mondo
 
Viva le masse popolari!
Viva le vittorie rivoluzionarie del mondo!
Manteniamo alti Mao Zedong e la sua rossa luminosa ideologia per sempre!
Marciate in avanti, compagni e quadri del mondo. Il nostro movimento di forza dovrà eclissare tutti gli altri e dovunque dare inizio al successo finale!
 
Un compagno americano

23 settembre 2020