Putin accusato di aver fatto avvelenare l'oppositore Navalny
Merkel: “Un tentato omicidio. La Russia dia risposte”. Il Cremlino rigetta le accuse

 
In piena campagna elettorale per le regionali del 13 settembre, Aleksej Navalny era ricoverato il 20 agosto nell’unità di terapia intensiva nell’Ospedale di emergenza di Omsk per sospetto avvelenamento dopo aver accusato un malore. Dai risultati degli esami, sostenevano i medici di Omsk, non era chiaro cosa avesse causato i disturbi metabolici, nessun tipo di veleni era stato trovato nelle analisi. Nessun avvelenamento era la posizione che il Cremlino terrà ad oltranza.
Dirigenti del Partito Democratico del Progresso di cui Navalnyi è segretario, accusavano Putin di essere il mandante del tentativo di avvelenamento per eliminare un oppositore del partito di maggioranza assoluta Russia Unita del presidente e denunciava la corruzione nelle istituzioni. L'eco delle proteste che immediatamente si sollevava anche a livello internazionale permetteva il 22 agosto il trasporto di Navalny all'ospedale Charité di Berlino, dove era tenuto in coma farmacologico fino al 7 settembre. I medici tedeschi constatavano l'avvelenamento con il Novichok, un agente nervino altamente tossico.
Fra Mosca e Berlino corrono numerosi e consistenti affari, a partire dalla costruzione del gasdotto Nord Stream 2 che sta sullo stomaco a Trump ma la vicenda di Navalnyi, che non è la prima di un avvelenamento di oppositori di Putin, non poteva continuare a passare inosservata e spingeva la Merkel a intervenire. “L'uso di questo veleno – affermava la cancelliera tedesca – non lascia alcun dubbio sul fatto che sia stato vittima di un crimine. Questo è un fatto da condannare con la massima forza” e all'unisono con gli Usa e la Nato chiedeva l'istituzione di una commissione internazionale. Ma intanto, intimava, “la Russia deve fare chiarezza urgentemente sul caso Navalny. Ci sono domande a cui solo il governo russo può e deve rispondere. Il mondo aspetterà le risposte”. Stiamo ancora aspettando la risposta degli arroganti imperialisti del Cremlino.

30 settembre 2020