Comunali Reggio Calabria
Al ballottaggio trionfa l’astensionismo
Giuseppe Falcomatà (PD) riconfermato sindaco della città
Il vero cambiamento lo può realizzare solo il socialismo e il potere politico del proletariato

 
Dal corrispondente della provincia di Reggio Calabria e della Calabria
 
Al ballottaggio delle elezioni comunali di Reggio Calabria tenutesi il 4 e 5 ottobre 2020, l’astensionismo ottiene 71.556 voti, pari al 48,7% dell’intero corpo elettorale e si riconferma primo “partito”.
Un risultato tanto storico quanto grandioso che delegittima pesantemente la vittoria del sindaco uscente PD Giuseppe Falcomatà che alla fine è riuscito a spuntarla sul rivale in quota Lega Antonino Minicuci con un scarto di 12.631 voti pari al 16,72%, ed essere così riconfermato a palazzo San Giorgio.
Come consuetudine, i media del regime neofascista hanno completamente ignorato l’astensionismo basando le loro analisi sui soli voti validi espressi.
Le 44.069 preferenze ricevute da Falcomatà pari al 58,36% in realtà equivalgono solo al 30% dell’elettorato.
Decisivi i voti del collettivo “La Strada” dell’ex candidato sindaco Saverio Pazzano, che dopo aver condannato duramente in campagna elettorale gli sfasci perpetrati negli ultimi 6 anni dalla giunta di “centro-sinistra” guidata proprio dal rivale Falcomatà e forte del 6,38% (sui voti validi) ottenuto al primo turno, si è schierato dalla sua parte invitando i cittadini e in particolare i suoi elettori a votare e non disertare.
Ma a nulla sono valsi gli appelli disperati dei candidati borghesi che richiamavano alla “partecipazione democratica”, sui 147.063 aventi diritto, l’affluenza alle urne è scesa al 52,29% rispetto il 66,86% registrato due settimane prima.
Un calo tutt’altro che fisiologico perché a Reggio Calabria si è deciso di rifiutare la logica del “meno peggio”. Gli elettori reggini hanno deciso di astenersi consapevolmente per punire in maniera esemplare entrambi i candidati ed entrambe le coalizioni di “centro-destra” e “centro-sinistra” che si sono alternate al governo della città negli ultimi vent’anni.
Alle votazioni del 20 e 21 settembre, solo la massiccia presenza di liste civiche, di trappole elettorali trasversali tese dagli outsider , Marcianò, Pazzano e Davi (già eletti consiglieri al primo turno), che hanno cercato di riaccendere l’entusiasmo - senza riuscirci - di una popolazione sempre più delusa, tradita e oppressa dalla istituzioni borghesi spingendola verso le urne, nonché la concomitanza con il referendum sul taglio mussoliniano dei parlamentari, sono stati in grado di frenare l’astensionismo al 33,9% rispetto al 35,5% del 2014.
Ennesima débâcle del M5S ormai in via d’estinzione, che ottiene solo 1,3% sul corpo elettorale. Ma ad uscire più di tutti con le ossa rotte dalle elezioni comunali appena concluse, è proprio l’aspirante duce d’Italia Matteo Salvini che viene “rispedito a casa” con la coda tra le gambe: la Lega non raggiunge nemmeno il 3% sul corpo elettorale e si vede superata a destra da Fratelli d’Italia (4,8%) e Forza Italia votata dal 6,9% degli elettori. Inoltre, il candidato fortemente voluto da Salvini e imposto al “centro-destra” non è stato in grado di incalzare più di tanto il sindaco uscente. Il mancato sostegno a Minicuci di Angela Marcianò che al ballottaggio avrebbe potuto essere decisiva con il suo 13,9% sui voti validi ottenuto al primo turno, ha “riabilitato” di fatto Falcomatà che adesso avrà a disposizione il suo “secondo tempo”. Anche se le cause della sconfitta, in base a quanto dichiarato dallo stesso Minicuci subito dopo il risultato definitivo, andrebbero ricercate soprattutto nella mancanza d’appoggio dei “poteri forti”, delle lobby e degli 'ndranghetisti.
Nel frattempo l’imbroglione Falcomatà acclamato dalla borghesia reggina, si gode la vittoria, cantando insieme ai suoi fedelissimi per le vie della città “Chi non salta un leghista è!” Poco importa che il suo partito, il PD, sempre più in caduta libera sia stato votato solo dal 6,6% degli elettori, il 3,5% in meno rispetto il 2014, costui è sicuro di continuare a godere del consenso politico della maggior parte delle elettrici e degli elettori.
Per quanto riguarda la composizione del nuovo consiglio comunale che avverrà nei prossimi giorni, grazie al premio di maggioranza il “centro-sinistra” potrà contare sull’elezione di altri 9 consiglieri per un totale di 19 seggi su 32 disponibili. Ma gli inquisiti non mancano: Castorina, Albanese, Neri e Muraca sono coinvolti nell’inchiesta “Helios” sul recente scandalo Avr. Mentre Marino e gli stessi Neri e Muraca rischiano la condanna per il processo “Miramare” che vede imputato lo stesso Falcomatà. Qualora il sindaco neo eletto dovesse ricevere una sentenza di condanna superiore a 2 anni, verrebbe immediatamente destituito dall’incarico per via della legge Severino, e a Reggio Calabria tornerebbero i commissari.
Insomma, il futuro è tutt’altro che radioso. I 140 milioni di euro in arrivo dal “Recovery Fund” non basteranno a ripianare un dissesto finanziario di 400 milioni di euro! Le bugie hanno sempre le gambe corte e quasi la metà dell’elettorato reggino astenendosi (disertando, annullando o lasciando la scheda in bianco) ha dimostrato oggettivamente di capire che la via del cambiamento non passa attraverso il voto dato ai candidati delle coalizioni borghesi di “centro-destra” o “centro-sinistra”.
Non esiste differenza sostanziale tra di esse perché essendo al servizio del regime capitalista e neofascista non potranno mai rappresentare gli interessi del proletariato e delle masse popolari. Solo il PMLI sta dalla parte della classe operaia che produce tutta la ricchezza del paese ma ne riceve in cambio le briciole. Il potere politico gli spetta di diritto e può essere conquistato solo abbandonando definitivamente le illusioni elettorali.
Per questo motivo dobbiamo continuare a propagandare con tenacia e determinazione, l’astensionismo tattico marxista-leninista, rivolgendoci soprattutto alle elettrici e agli elettori di “sinistra”, affinché venga concepito consapevolmente, quindi non come un non voto, ma come un voto dato al PMLI e al socialismo, l’unica vera alternativa al capitalismo e al potere politico della borghesia.
Viva la vittoria dell’astensionismo al 1° e al 2° turno delle elezioni comunali di Reggio Calabria 2020!
Abbasso i partiti borghesi al servizio del regime capitalista e neofascista!
Creiamo le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo: Assemblee e Comitati popolari!
Per Reggio Calabria governata dal popolo e al servizio del popolo!
Per l’Italia unita, rossa e socialista!
 

7 ottobre 2020