Il governo inglese vieta l'anticapitalismo nei programmi scolastici
Nel gennaio scorso messa all'indice Extinction Rebellion

 
Nelle linee guida del dipartimento per l’Istruzione inglese, spedite a fine settembre a insegnanti e dirigenti scolastici, si definisce l’anticapitalismo una “posizione politica estrema” che deve essere bandita dalle scuole inglesi. Nel testo del documento reso noto dal quotidiano The Guardian si afferma che "le scuole non dovrebbero in nessun caso utilizzare materiale prodotto da organizzazioni che assumono posizioni anticapitaliste. Questo anche nel caso che il materiale non abbia in sé contenuti estremi, poiché il suo utilizzo potrebbe in ogni caso sottintendere l’approvazione o implicare il supporto dell’organizzazione”.
Il governo di Boris Johnson, in carica da poco più di un anno, pur impegnato a tempo pieno dall'emergenza pandemia che ha criminalmente contribuito a dilagare nel paese o da questioni non certo secondarie come la conclusione del percorso della Brexit a fine anno, al momento senza alcun accordo con la Ue, non lesina però le attenzioni al contenimento o alla repressione del dissenso e mette in atto misure di censura verso le giovani generazioni, verso chi non accetta la società borghese e potrebbe essere influenzato da posizioni "estremiste".
La decisione del governo inglese di vietare l'uso nelle scuole di materiali di organizzazioni che parlano di porre fine al capitalismo scuoteva dal torpore financo i laburisti, una comprovata stampella del capitalismo, e spingeva il laburista John McDonnell a denunciare che "larghi tratti della storia e della politica britannica, inclusa la storia del socialismo britannico, del partito laburista e del sindacalismo che in tempi diversi hanno sostenuto l’abolizione del capitalismo".
Non solo i partiti anticapitalisti ma anche le organizzazioni ambientaliste sono nel mirino del governo Johnson che a inizio anno aveva inserito Greenpeace ed il movimento ambientalista Extinction Rebellion nella lista dei gruppi ritenuti ad alto potenziale "terroristico". La lista è parte della guida pubblicata a inizio anno dalla polizia in base al progetto Prevent, il programma antiterrorismo realizzato dal governo di Londra, inviata a scuole di medicina, agli insegnanti, ai lavoratori del settore pubblico. Il capo del comando dell’anti-terrorismo inglese spiegava che questo tipo di documentazione era prodotta per "aiutare gli ufficiali e altri colleghi a prendere decisioni informate, inclusa la messa in sicurezza di luoghi affollati in occasione di proteste". Piuttosto è una manovra che punta chiaramente a reprimere il dissenso e smaschera il sistema democratico borghese, una democrazia di comodo dove è molto facile per i governanti borghesi limitare le libertà piuttosto che estenderle.
 

14 ottobre 2020