Mao sui marxisti-leninisti

Un comunista deve essere pieno di vigore, avere una salda volontà rivoluzionaria, essere animato dallo spirito di non temere le difficoltà e di vincerle con una volontà indomabile, deve sbarazzarsi dell'individualismo, del particolarismo, dell'egualitarismo assoluto e del liberalismo: altrimenti non sarà un comunista degno di questo nome. Per coloro che hanno perduto ogni vigore e volontà rivoluzionaria e insistono nei loro errori, se non cambiano nonostante i ripetuti avvertimenti i comitati di partito dovranno adottare i dovuti provvedimenti, e, nei casi più gravi, le sanzioni disciplinari.
(Mao, La situazione dell'estate 1957, luglio 1957, Rivoluzione e costruzione, Einaudi , pag. 656)
 
Un comunista deve essere franco, leale e attivo, deve mettere gli interessi della rivoluzione al di sopra della sua stessa vita e subordinare gli interessi personali a quelli della rivoluzione; sempre e ovunque, deve essere fedele ai principi giusti e condurre una lotta instancabile contro ogni idea e azione errata, in modo da consolidare la vita collettiva del Partito e rafforzare i legami tra il Partito e le masse; deve pensare più al Partito e alle masse che agli individui, più agli altri che a se stesso. Solo così può essere considerato un comunista.
 
(Mao, “Contro il liberalismo”, 7 settembre 1937, Opere scelte, vol. 2, p. 27)

21 ottobre 2020