Il vostro articolo sull'enciclica è scritto benissimo e mi ha preso fin da subito, le argomentazioni sono ottime
di Margherita – Fiesole (Firenze)
Premetto col dire che la questione religiosa, in particolare quella della religione cristiana cattolica, ha impegnato la maggior parte della mia vita, poiché provengo da una famiglia a maggioranza cattolica. Fin da bambina mi hanno educato con principi e valori prettamente cristiani, specifico che non ho mai aderito per scelta a questa religione, ma per nascita.
Infatti, condivido anch'io la visione conflittualista all'interno della società, contrariamente appunto all'"ordine" auspicato dalla chiesa (quasi una visione funzionalistica, ovviamente sempre stata contrapposta a tutte le teorie del conflitto). Per esperienza so bene che c'è molta incoerenza tra pensiero e azione, ma anche all'interno del pensiero stesso. Oltre alla dottrina che non condivido ci sono tanti elementi che mi fanno storcere il naso. Come le istituzioni e le gerarchie ecclesiastiche, che sono sempre state strumenti di potere e di controllo sociale. Ultimo elemento fortemente negativo, ma non meno importante (anzi) è il patriarcato, attaccato a una tradizione maschilista promossa dalla chiesa e dalla dottrina stessa.
Come scritto nell'articolo de “Il Bolscevico” non ci può essere giustizia per tutti/e, poiché essendoci tutt'ora le classi sociali ciò che viene ritenuto "giusto" dalla classe borghese non è assolutamente allo stesso livello di "giusto" per la classe proletaria, è questo è un dato di fatto.
Come ci dimostra anche la storia, la chiesa non ha mai appoggiato o promosso una rivoluzione, possiamo prendere come esempio Lutero che condusse una riforma (la riforma protestante) ma non verrà mai considerato "rivoluzionario" proprio perché lui predica un'uguaglianza soltanto da un punto di vista teologico (uguaglianza di fronte a dio) e non terreno, infatti collaborerà con i principi tedeschi per reprimere le rivolte contadine. Poi, a proposito di uguaglianza che viene tanto predicata, loro sono i primi ad affermare ancora la diseguaglianza di genere, basti pensare che moltissime cariche religiose non sono ancora aperte alle donne. Purtroppo, poiché avrei preferito non averci nulla a che fare, ho sentito nella mia vita parlare molti i preti, tra cui quello della parrocchia vicino a casa mia. Non augurerei mai, neanche a un cristiano, di sentirlo parlare è al limite della mia tolleranza sentire ancora oggi dei discorsi conservatori, antiprogressisti, tradizionalisti e bigotti. Questo è un po' il mio punto di vista.
Detto questo, anche se probabilmente c'è da dire molto altro dato i molteplici argomenti affrontati nell'articolo, consiglio una canzone che a me è piaciuta tanto e che ha instaurato il mio primo dubbio sui dogmi cattolici, "Il testamento di Tito" di De André: "… entrare nei templi che rigurgitan salmi di schiavi e dei loro padroni...".
L'articolo sull'enciclica è scritto benissimo e mi ha preso fin da subito, le argomentazioni sono ottime!

28 ottobre 2020