Il governatore scarica sugli studenti le mancanze e i ritardi della regione Puglia per contrastare la pandemia
Organizzazioni sindacali e studenti: ritirare l'ordinanza 397

Dal corrispondente di Taranto
In Puglia soffia vento di caos e di rabbia, da quando il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano, ha firmato un'ordinanza, la 397, che da lunedì 26 ottobre prevede per gli studenti del triennio della scuola superiore di passare dalla didattica in presenza, ossia andando a scuola, alla fallimentare didattica a distanza (DAD) fino al 13 novembre.
Notizia che non è piaciuta a nessuno, solo al neoduce Conte e ai suoi accoliti. Ciò dimostra quando valore i politicanti borghesi danno agli studenti, un valore che corrisponde a zero. Infatti si accusano i giovani di essere responsabili di ogni cosa, mentre che nel 99% delle volte si tratta di fallimenti dei governanti.
Molte organizzazioni studentesche, tra cui l'FGC (Fronte della Gioventù Comunista) hanno contestato l'ordinanza di Emiliano. FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA, SNALS-CONFSAL e FGU hanno scritto allo stesso presidente di Regione chiedendo l'immediato ritiro dell'ordinanza 397 “tenuto conto che i dati relativi all’andamento dei contagi nella scuola pugliese non sono eccessivamente allarmanti visto che si registrano solo 13 docenti positivi a fronte dei 4 del 24 settembre u.s., tutte le OO.SS. hanno espresso parere fortemente critico verso l’ipotesi di ricorso esclusivo alla didattica digitale integrata che alterna lezioni in presenza, figuriamoci poi, rispetto alla didattica a distanza che comporta, di fatto, la sospensione immotivata di tutte le lezioni in presenza amplificando il danno formativo già accumulato lungo tutta la lunga fase del precedente lockdown”.
Con questo provvedimento, il governo borghese e reazionario vuole coprire i propri errori nella gestione di questa emergenza sanitaria (essere intervenuto troppo tardi, aver causato enormi danni economici, provocato ulteriore disoccupazione e licenziamenti, sfruttamento e la dittatura sanitaria che ne consegue) anche per rimanere al governo fino alla fine della legislatura prevista di legge fino al 2024.
Insomma si manda a casa gli studenti, perché non si è riusciti a risolvere il problema dei trasporti, insufficienti e affollati, e già al di sotto delle necessità ben prima della pandemia.
Emiliano, in perfetto stile presidenziale, ha stilato questa l'ordinanza senza confrontarsi con il parere di nessuno, agendo come un tiranno e scaricando sugli studenti le mancanze e i ritardi della sua giunta.
Le OO.SS. sindacali e gli studenti chiedono quindi l'abolizione di quest'ordinanza, la numero 397, anche perché ci potrebbero essere serie ripercussioni legali ed istituzionali.

28 ottobre 2020