Riuscito presidio a Biella di solidarietà per l'attivista NO TAV Dana
Occasione per denunciare una volta di più l'inutile opera faraonica dell'alta velocità ferroviaria Torino-Lione

Dal corrispondente dell'Organizzazione di Biella del PMLI
Come annunciato da un comunicato del Gruppo Biellese NO TAV (pubblicato a parte) è stato organizzato nel pomeriggio di sabato 31 ottobre, presso i Giardini Zumaglini di Biella, un presidio di solidarietà in favore della compagna attivista NO TAV Dana Lauriola e per ricordare tutte e tutti i militanti dello storico movimento di resistenza NO TAV colpiti da repressione giudiziaria.
Dana è stata da poco assurdamente condannata alla pena detentiva di due anni che sta scontando presso il carcere delle Vallette di Torino. La sua “colpa” è stata quella di spiegare, con l'ausilio di un megafono, le ragioni di una manifestazione organizzata di fronte ai caselli autostradali di Torino. Durante tale manifestazione alcuni automobilisti transitarono senza pagare il pedaggio, un piccolo danno per la società che gestisce i pedaggi, già risarcito.
Al gazebo informativo sono stati diffusi decide di volantini a tema ed esposti esemplificativi cartelloni che mettono in luce l'assurdità della costruzione di un'opera faraonica che fa esclusivamente gli interessi dei “signori del cemento” mentre resta inutile per le popolazioni della Val Susa che, all’opposto, da oltre 30 anni si battono strenuamente contro la devastazione ambientale della loro valle e rivendicano la riapertura di presidi sanitari e sociali, scuole e asili che, negli ultimi due decenni, sono stati vergognosamente eliminati da amministratori di “centro-destra” e di “centro-sinistra” esclusivamente interessati a fare gli interessi economici dei loro potenti amici costruttori edili.
Uno striscione, realizzato dalle compagne e dai compagni del Coordinamento Biella Antifascista, recitava “Si parte e si torno insieme, Dana e Stefano liberi!” ricordando che la solidarietà nei confronti delle compagne e dei compagni maggiormente esposti e più determinati deve rimanere tra le principali pietre miliari del movimento NO TAV.

4 novembre 2020