Manifestazione popolare contro il Dpcm a Catania
Ampio volantinaggio del PMLI

Dal corrisondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Nel pomeriggio di sabato 31 ottobre in piazza dell'Università si è svolto un presidio/ assemblea contro il Dpcm con l'adesione di diverse associazioni (dalle palestre alle associazioni di danza e di sport amatoriali) e di esercizi di vario genere costretti a sospendere le attività. In Sicilia sono ottomila (denuncia la Fipe regionale) le attività varie a rischio di chiusura. Mille solo a Catania.
Diverse centinaia le lavoratrici e lavoratori, pensionati, tanti studenti, precari, disoccupati. Tante le partite Iva che hanno partecipato alla protesta in una piazza (blindata da forze di polizia in assetto antisommossa) affollata e combattiva contro la dittatura antivirus di Conte. Tanti i cartelli con lo slogan "Tu ci chiudi, tu ci paghi". Su un combattivo striscione portato dalla Federazione del sociale USB di Catania era scritto: "Andrà tutto bene se conquistiamo casa-lavoro-salute”. Un altro striscione tenuto da lavoratori disoccupati recitava: "Anche noi abbiamo il diritto a lavorare". A soffrire maggiormente per questo lockdown di fatto sono i lavoratori che vivono nel Sud in uno stato di precarietà.
Presente il PMLI.Catania con compagni che indossavano il “corpetto” con il manifesto “Il lavoro prima di tutto”, fotografato e gradito da molti manifestanti e un secondo manifesto contenente le rivendicazioni del Partito per far fronte alla pandemia. È stata fatta una larga diffusione del volantino col comunicato dell'Ufficio stampa del Partito del 27 ottobre dal titolo “Il PMLI appoggia le manifestazioni contro il Dpcm” distribuito fra i partecipanti e a chi attraversava piazza Università. Tanti i dialoghi dove i nostri compagni ascoltavano gli umori dei catanesi che vivono il doppio disagio del Covid19 e quello economico. Abbiamo detto loro che bisogna unirsi e lottare per i bisogni quotidiani, e lottare per cambiare l'attuale sistema economico politico capitalista, soffermandoci in particolare sul passo del comunicato citato che afferma: "Questo governo e i governi regionali della destra e della "sinistra" borghese vanno spazzati via. Vanno sostituite dal potere politico del proletariato e dal socialismo. Quando le masse sfruttate e oppresse e le nuove generazioni prenderanno coscienza che questa e l'unica alternativa al capitalismo e al potere della borghesia, che sono la causa di tutti i mali di cui soffrono il popolo, la natura, l'ambiente e il clima".
La nostra presenza è stata registrata dal sito “NewSicilia.it”.
Nel corso dell'assemblea ha preso la parola tra gli altri Orazio Vasta, della Federazione del sociale USB, che ha risposto a dovere a qualche negazionista che aveva parlato prima e soprattutto per denunciare con forza e coraggio la situazione vigente sottolineando anche che “Non siamo tutte e tutti sulla stessa barca” in riferimento alle condizioni dei lavoratori rispetto a quelle dei padroni e dei ricchi.

4 novembre 2020