Annunciato lo sciopero generale di 4 ore di tutti i comparti
Operai della Whirlpool Napoli bloccano l’autostrada
I lavoratori non mollano e si riuniscono in fabbrica in assemblea permanente
La fabbrica deve rimanere aperta

 
Redazione di Napoli
Nella settimana delle continue manifestazioni contro le ordinanze neofasciste del governatore in camicia nera Vincenzo De Luca, prima, e dei famigerati DPCM del dittatore antivirus Conte, poi, si inserisce la battaglia degli operai e delle operaie Whirlpool la cui vertenza è ormai agli sgoccioli.
Infatti tra il 31 ottobre e il 1° novembre è scattato il diktat della multinazionale USA di chiudere definitivamente lo storico stabilimento di via Argine lasciando circa 420 lavoratori per strada (assieme all’indotto sono in totale circa 1.400 maestranze). Un licenziamento collettivo senza giusta causa che la FIOM-CGIL ha giustamente fatto sussumere nell’ambito del profitto dei pescecani americani, “il massimo profitto” ai danni del salario dei licenziati e dei milioni versati alla multinazionale da parte delle istituzioni nazionali passate e presenti per non far trasferire la fabbrica altrove.
Noi marxisti-leninisti riteniamo giusta la mobilitazione degli operai che nel primo pomeriggio mercoledì 28 ottobre hanno occupato per più di due ore il raccordo autostradale all’altezza dello stabilimento di via Argine, nell’ambito di 8 ore di sciopero proclamate dalle organizzazioni sindacali di categoria per sollecitare il governo a un intervento deciso sulla multinazionale per scongiurare la cessazione delle attività produttive. Il blocco autostradale si è concluso laddove il presidente del consiglio Conte ha garantito di sbloccare la situazione richiedendo un incontro con l'amministratore delegato di Whirlpool Corporation, Marc Bitzer.
Ma sotto tiro dei lavoratori in sciopero oltre a Conte vi sono anche il ministro dell’Interno Lamorgese e quello dello Sviluppo Economico, Patuanelli, nonché colui che aveva dato garanzie già un anno fa che lo stabilimento non sarebbe mai stato chiuso, ossia il ducetto Di Maio. Nonostante questa promessa gli operai e le operaie Whirlpool hanno deciso di effettuare un presidio permanente 24 ore su 24 della fabbrica, soprattutto dopo l’annuncio che il salario sarà garantito loro fino alla fine di dicembre.
Noi marxisti-leninisti, lo diciamo da tempo, siamo per l’espropriazione immediata della fabbrica dalle mani dei pescecani nordamericani con diretta nazionalizzazione dello stabilimento. In settimana anche il sindaco De Magistris si è allineato a questa possibile soluzione, chiedendo sì la nazionalizzazione, ma senza dire se una volta risanata l’azienda essa possa tornare in mano ai privati, secondo la sua concezione del “privato del bene comune”.
Nel frattempo Cgil, Cisl e Uil di Napoli a conclusione dell’occupazione dell’autostrada ha proclamato uno sciopero generale di 4 ore di tutti i settori produttivi dell’area metropolitana con manifestazione a piazza Dante per giovedì 5 novembre. La parola d’ordine sindacale non riguarda solo la vertenza Whirlpool ma la difesa dell’intero sistema produttivo e occupazionale di Napoli e provincia.
Riteniamo che probabilmente lo sciopero generale doveva essere allargato ad 8 ore e probabilmente doveva essere allargato a tutta la Campania per respingere la scellerata decisione dei padroni Whirlpool.
Nel frattempo gli operai non mollano, come scrivono nel loro striscione, e decidono di riunirsi in assemblea permanente nella fabbrica.


4 novembre 2020