Catania
Partecipato presidio unitario contro il Dpcm di Conte
Il PMLI diffonde le sue posizioni antigovernative e anticapitaliste

Dal corrispondente della Cellula “Stalin” della provincia di Catania
Catania continua la lotta contro i Dpcm promulgati dal dittatore antivirus Conte. Il 6 novembre con un presidio-assemblea unitario la piazza Federico di Svevia (castello Ursino) si è riempita (nel rispetto delle misure di sicurezza) di alcune centinaia di manifestanti con tanti giovani e meno giovani con lavoratrici e lavoratori.
Era stata indetta dalla comunità "Sportello sociale San Berillo" con la parola d'ordine "Non pagheranno noi la vostra crisi, Catania in piazza per il reddito e la cura", "La socialità non è reato". "Se è vero che siamo ripiombati nuovamente nell'emergenza sanitaria - scrivono gli organizzatori - noi rifiutiamo la narrazione che attribuisce la responsabilità ai comportamenti dei singoli, perché da marzo le istituzioni non si sono attivate con misure reali di (prevenzioni) e ora si rischia la catastrofe sanitaria e il collasso economico in particolare nelle regione meridionali con conseguenze ancora più gravi sui soggetti più fragili e sulle fasce sociali più deboli”.
Un presidio combattivo e unitario contro il Dpcm Conte che contiene un lockdown di fatto, con misure punitive che vanno contro i diritti costituzionali.
Critiche al governo sono venute da parte dei manifestanti durante gli interventi all'assemblea. È stato sottolineato come a pagare le conseguenze della crisi economica del capitale che si innesta con quella della crisi sanitaria (che favorisce una ristrutturazione del capitalismo sulle pelle del proletariato e delle masse popolari) sono sempre le classe sociali più precarie impoverendole sempre di più mentre aumentano i profitti dei capitalisti. "Ma non è andata male per tutti, ci sono interi settori industriali che hanno tirato e guadagnato in questi mesi... anche nella pandemia non siamo tutti uguali". Altri si focalizzano sulle rivendicazioni sociali "Reddito per tutti! Subito una tassa sulle grandi ricchezze!”.
Anche i compagni della Cellula “Stalin” della provincia di Catania del PMLI hanno portato il loro contributo all'assemblea sottolineando che “per soddisfare gli attuali bisogni delle masse occorrono: il lavoro prima di tutto; blocco dei licenziamenti permanente; cassaintegrazione covid a salario pieno; 1.200 euro al mese ai senza reddito e ammortizzatori; nazionalizzazione della Whirlpool e dell'ex Ilva; congrui e immediati indennizzi agli esercizi che sono stati costretti a chiudere; più medici e infermieri e personale sanitario; medicina di base, terapie intensive tamponi e nazionalizzazione della sanità privata...". “Queste sono le parziali e urgenti richieste del PMLI al governo per venire incontro alle esigenze immediate delle masse popolari, ridurre spese militari e una patrimoniale”.
Per Catania è un dramma questa pandemia, per una città dove le disuguaglianze sociali sono la norma, con precariato e lavoro in nero e con una disoccupazione diffusa. In questa fascia in sofferenza ci sono anche i pensionati al minimo avendo a volte figli a carico e in stato di precarietà. A cui si aggiunge l'emigrazione forzosa di molti giovani verso altri Paesi per trovare un lavoro. Tutto questo grazie ai "nostri" governanti di “centro-destra” e di “centro-sinistra".
Hanno partecipato al presidio-assemblea, oltre agli organizzatori USB Federazione del sociale e al PMLI, i Cobas, PRC, PCI, PCL, Fronte della gioventù comunista, ANPI, Officina Rebelde, Rete antirazzista Catania e tante altre realtà.
I nostri compagni hanno distribuito il volantino del PMLI di appoggio alle manifestazioni antiDpcm, accettato con interesse dai partecipanti, tenevano la gloriosa bandiera del Partito e i manifesti "Il lavoro prima di tutto", "Non siamo sulla stessa barca" e quello con le rivendicazioni del PMLI sulla pandemia. I manifesti sono stati ripresi e fotografati. Tanti i dialoghi e i confronti.
Il presidio si è concluso con l'impegno a continuare la lotta e allargare il fronte unito con l'adesione di nuovi soggetti.

11 novembre 2020